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La data è cerchiata di rosso: 24 febbraio 2024, secondo anniversario dell’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina. I governi dei Paesi del G7 stanno lavorando per finalizzare una serie di accordi bilaterali con Kyiv entro quel giorno. A fare da apripista è stato il Regno Unito: la scorsa settimana il primo ministro Rishi Sunak è volato in Ucraina e con il presidente Volodymyr Zelensky ha siglato un accordo di cooperazione in materia di sicurezza.

Come ha raccontato il Corriere della Sera, nelle ultime settimane c’è stata una forte accelerazione. Anche per quanto riguarda l’Italia, ultimo tra i Paesi del G7 (forum che quest’anno presiede) ad avviare i negoziati. Di quell’incontro, datato 28 novembre, avevamo scritto su Formiche.net sottolineando come il punto di partenza sia la dichiarazione dei leader del G7 sottoscritta a Vilnius, in Lituania, a margine del summit Nato di luglio. Si tratta di un documento sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, che aiuterà a prevenire il ripetersi di un’invasione della Federazione Russa prima che il Paese aggredito entri nella Nato. “Gli accordi bilaterali dei Sette dovrebbero funzionare da cintura di contenimento, in modo da garantire un minimo di assistenza a Zelensky” anche davanti alle incognite di un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, scrive il Corriere della Sera. Lunedì l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa italiano e prossimo presidente del Comitato militare della Nato, ha avuto una conversazione telefonica con Valerij Zaluzhnyj, comandante in capo delle Forze armate ucraine, che ha ringraziato l’Italia di Giorgia Meloni per il sostegno davanti all’aggressione russa. Al centro del confronto c’è stata, ha spiegato quest’ultimo, la cooperazione militare e lo scambio di esperienza. Le parti hanno discusso la manutenzione dell’attrezzatura militare fornita dall’Italia nell’ambito di pacchetti di aiuti.

L’accelerazione per la sigla dell’intesa c’è stata a Davos. Alla viglia dell’inizio dei lavori del Forum economico mondiale, nella cittadina svizzera si è tenuto il quarto incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale e dei consiglieri politici dei capi di Stato e di governo sul piano di pace di Kyiv. Presenti i rappresentanti di 81 Stati e organizzazioni internazionali. Nel suo intervento al forum, Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente americano Joe Biden, ha parlato di “una pace giusta e duratura che protegga la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. “Abbiamo visto più e più volte cosa succede quando agli aggressori è permesso di impossessarsi del territorio di un vicino con la forza e senza pagare alcun prezzo”, ha spiegato assicurando la determinazione a mantenere il sostegno a Kyiv. “Stiamo lavorando a stretto contatto con il Congresso per raggiungere questo obiettivo. So che i nostri colleghi europei faranno la stessa cosa”, ha detto ancora.

Alla Casa Bianca c’è ottimismo per lo sblocco del pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari all’Ucraina tenuti in ostaggio al Congresso dai repubblicani. Qualche speranza in più rispetto ai giorni scorsi circola anche a Bruxelles, dove i diplomatici sono impegnati nelle trattative con l’Ungheria di Viktor Orbán che sta bloccando i 50 miliardi di euro destinati a Kyiv.

Italia e Ucraina lavorano a un accordo di sicurezza. I dettagli

Come fatto dal Regno Unito la scorsa settimana, i Paesi del G7 stanno lavorando su intese con Kyiv da finalizzare entro il 24 febbraio prossimo, secondo anniversario dell’aggressione russa. Anche Roma in campo

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