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Nei giorni scorsi il lanciatore europeo Vega (realizzato dalla ELV, società controllata da Avio e partecipata al 30% dall’Agenzia spaziale italiana) si è aggiudicato un importante contratto per portare in orbita nel 2016 due nuovi satelliti: il satellite civile franco-israeliano “Venµs” ed il satellite militare italiano “Optsat 3000”, entrambi di costruzione israeliana.

I NUMERI

In particolare, Optsat 3000 è un satellite di osservazione della Terra ad alta risoluzione, commissionato dal ministero della Difesa italiano e realizzato attraverso una collaborazione industriale tra CGS e Telespazio. La realizzazione del satellite, che permetterà all’Italia di guardare senza essere “guardata”, è stata affidata a Israel Aerospace Industries (IAI) per un costo di 182 milioni di dollari.

I DETTAGLI

Leggero e di dimensioni ridotte, Optsat 3000 si caratterizza per l’agibilità e la manovrabilità da Terra, oltre che per le notevoli capacità di definizione delle immagini raccolte dallo spazio, grazie ad una telecamera spaziale ad alta definizione, del valore di 40 milioni di dollari, costruita dalla Elop, controllota dell’israeliana Elbit. Il satellite è programmato per funzionare circa 6 anni dalla messa in orbita.

LE AZIENDE

Optsat 3000 fa parte di un accordo di cooperazione nel settore della tecnologia militare firmato nel 2012 dalle Difese di Italia e Israele e che coinvolge, oltre al prime contractor di Optsat 3000 Telespazio – che si occuperà della fornitura del satellite e del segmento di terra, oltre che dei servizi di lancio e messa in orbita, per circa 200 milioni di dollari – Alenia Aermacchi e Selex ES. L’accordo strategico riguarda infatti anche la fornitura di 30 addestratori avanzati M-346 all’Aeronautica israeliana per circa un miliardo di dollari e sottosistemi di comunicazione con standard Nato per alcuni velivoli dell’Aeronautica Militare italiana.

INTESA ITALIA-ISRAELE

Nel 2012, al momento della firma, l’accordo era stato definito da Israele “un momento storico nei rapporti tra i due Paesi, i quali, hanno oggi raggiunto un alto livello di collaborazione e di aspettative comuni per il futuro, tali da garantire la condivisione, mediante un dialogo costante e costruttivo, di vantaggi e soddisfazioni anche in un momento caratterizzato da forti restrizioni budgetarie comuni”.

LE TAPPE

I primi M-346, attualmente in fase di assemblaggio finale, saranno consegnati a partire da metà  2014 e sostituiranno gli “Skyhawks”, oggi utilizzati per l’addestramento dei piloti di caccia. Sugli addestratori sarà implementato un nuovo software per simulare le funzioni di un moderno radar di scoperta attiva, capace di gestire numerose funzioni tattiche e scelte d’armamento complesse. I sistemi di identificazione e comunicazione e i computer per il controllo di volo saranno forniti da Selex ES.

IL POTENZIAMENTO

Rientrano infine nell’accordo italo-israeliano i due aerei radar “Eitam”, Gulfstream 550 CAEW (Conformal Aerial Early Warning), con relativi centri di comando e controllo, prodotti su licenza General Dynamics dalle israeliane Elta Systems e IAI. I velivoli permetternno di monitorare lo spazio aereo e marittimo e di intercettare al contempo unità navali, missili e aerei. Nell’ambito di questo progetto, Selex ES realizzerà, per circa 41 milioni di dollari, i sottosistemi di comunicazione a standard Nato.

Ecco cosa va nello spazio con il lanciatore Vega

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