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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Casini pronto ad allearsi con Forza Italia, Fratelli d´Italia riscopre Alleanza Nazionale, e presente, come sempre, vi è la Lega. Se non fosse per il Nuovo Centrodestra sembrerebbe di essere tornati ai tempi della Casa delle Libertà. Davvero cambia tutto per non cambiare niente? Davvero il “rivoluzionario” Italicum, frutto di un accordo storico, ci porta indietro invece che traghettarci verso un sistema bipartitico? Vincono sempre e solo i piccoli partitini?

Sicuramente la riduzione, seppur minima, dello sbarramento per i partiti in coalizione è stato un segnale di cedimento di FI e PD nei confronti dei piccoli. In Germania ci fosse stato lo sbarramento del 4,5% invece che del 5%, oggi nel Bundenstag troveremmo anche i liberali e il partito dei “No Euro” e, soprattutto, non ci sarebbe una grande coalizione ma un Governo popolar-liberale. Quindi anche uno 0,5% può aver enormi conseguenze. Le candidature multiple, inoltre, volute a quanto pare da NCD, annullano il senso di avere liste corte atte a rappresentare il territorio e soprattutto tolgono ogni speranza di un rinnovamento della politica. Sulle liste ci ritroveremo ai primi posti i soliti volti noti.

Nonostante ciò l’Italicum, con i suoi sbarramenti, ha portato i partitini di centro e di destra a riscoprirsi innamorati di Berlusconi e Forza Italia. Il Cavaliere, che non sa portar rancore e avendo in mano i dati della brava Ghisleri, ha accolto Casini (e gli altri) a braccia aperte. Per essere proprio sicuri che l´armonia rimanga intatta è stato inventato anche il “Salva Lega”. Dall’altra parte della barricata, invece, oltre all’aspettato amore di Scelta Civica per il PD, si pensa a creare un “Salva Vendola”. Con tali coalizioni il centrodestra, raccogliendo la propria varietà d’offerta sotto un unico tetto, potrebbe vincere addirittura al primo turno.

La vera questione è però un’altra. Quale degli attuali partitini ha davvero la possibilità di superare il 4,5%? Probabilmente solo NCD, gli altri sarebbero portatori di voti pur non ottenendo nessun seggio (che sottile vendetta). Certo, i vari Casini, Mauro, Vendola etc. sarebbero ri-posizionati. I Leader(ini) si salverebbero mentre i loro partiti scomparirebbero completamente. In alternativa, col fine di aver più rappresentanza in Parlamento, i partiti minori potrebbero confluire prima delle elezioni nel partito maggiore posizionando dunque i propri uomini nelle liste. Il risultato finale sarebbe però il medesimo, ossia la scomparsa dei piccoli.

Di conseguenza, e concludendo, forse non a queste elezioni nazionali ma sicuramente alle prossime l´obbiettivo di Berlusconi (e Renzi) di giungere ad un bipartitismo/tripartitismo verrà raggiunto.

In fondo nemmeno Roma è stata costruita in un giorno.

La sottile vendetta di Berlusconi e Renzi ai piccoli partiti

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