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Prima erano Zurigo per la tradizionale neutralità svizzera, Vienna con i suoi hotel, teatri, caffè e tunnel, e il cosiddetto “ponte delle spie”, quello di Glienicke, che collegava le parti Est e Ovest di Berlino. Oggi, con la Germania unita, la Svizzera e l’Austria sull’elenco russo dei Paesi ostili per le sanzioni imposte in risposta all’aggressione dell’Ucraina, quei luoghi d’incontro tra spie si trovano più a Est, come osserva il Wall Street Journal.

Il nuovo ponte delle spie potrebbe essere una sala conferenze di Doha, che ha ospitato le discussioni sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele. O l’aeroporto Esenboga di Ankara, in Turchia, che è stato il luogo di scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia. È questione di rapporti, e di fiducia, tra le parti.

Cambiano i luoghi, il difficile compito diplomatico assegnato dai leader politici ai vertici dell’intelligence no. Il presidente statunitense Joe Biden ha affidato a William Burns, capo della Cia con un passato da diplomatico durante il quale ha ricoperto l’incarico di ambasciatore in Russia e in Giordania, i dossier Ucraina e Israele. Quello turco Recep Tayyip Erdogan definisce Hakan Fidan, ex capo dell’intelligence e oggi ministro degli Esteri molto attivo sui due fronti di guerra, il custode dei suoi segreti.

Nei giorni scorsi Burns ha incontrato David Barnea, capo del Mossad, e Mohammad bin Abdulrahman al Thani, primo ministro del Qatar, a Varsavia per negoziare il rilascio di altri 130 israeliani e stranieri tenuti in ostaggio a Gaza. Poche settimane fa i tre, assieme ad Abbas Kamel, direttore dell’intelligence egiziana, si erano incontrati a Doha per parlare di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.

La partecipazione di Barnea, al posto di uno dei leader politici o militari di Israele, è stata definita “particolarmente sorprendente” dagli esperti di SpyTalk. Infatti, la sua intera carriera nel Mossad si è concentrata sulle minacce a Israele. Dopo essere entrato nell’agenzia nel 1996, è stato assegnato a Tzomet, la divisione humint, dove ha reclutato agenti che lavorassero contro l’Iran e il gruppo militante libanese Hezbollah. Barnea ha lavorato come case officer, capo stazione ed è salito al vertice di Tzomet, supervisionando gli agenti del Mossad in tutto il mondo.

Una volta era Vienna. Il ponte delle spie oggi è più a Est

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