“Se la Russia consolidasse il suo controllo sulla Bielorussa, e se riuscisse a stabilire lì un suo protettorato militare, la sicurezza baltica verrebbe danneggiata in maniera sostanziale”, spiega Peter Rough, senior fellow del think tank statunitense Hudson Institute, a Formiche.net. “Basta guardare le cartine per capire il perché: la Lituania sarebbe in un sandwich tra Kaliningrad e la Bielorussia appena…
Esteri
Il salto che deve fare l’Ue nella comunicazione. Scrive Marco Ricorda
Poco prima del lockdown causato dal coronavirus, che ha colpito l'Europa e il mondo, mi trovavo a Bruxelles per un evento istituzionale su comunicazione e disinformazione. A cena con alcuni dei relatori, intrattenni una conversazione con un rappresentante di spicco di un think tank progressista pro-europeista, che disse: ”I vantaggi della mobilità Europea sono talmente evidenti sarebbe futile continuare a…
Se Trump si sente mollato dalla Fox. E punta su Oann...
Il discorso del candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden alla conclusione dei lavori della convention di partito ha riscosso un discreto successo tra i commentatori. Ecco alcune reazioni a caldo. Joy Reid su Msnbc ha dichiarato: “Penso che abbiamo scoperto stanotte perché Donald Trump ha così paura di Lui”. Tal Kapan del San Francisco Chronicle prima dell’intervento osservava: “È…
Ecco perché arriva il plauso internazionale al tentativo di pace in Libia
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha dichiarato di accogliere con favore la richiesta di cessate il fuoco e fine delle ostilità in Libia", annunciata dal premier Fayez Al-Serraj e dal presidente della Camera Aguila Saleh. Dal Palazzo di Vetro arriva il punto finale sulla doppia dichiarazione libica, passaggio fondamentale verso la stabilizzazione anche perché nelle dichiarazioni di due degli attori…
L’accordo in Libia e l’opportunità per l’Italia di tornare in pista. Scrive Redaelli
Lo raccomandavano già Le mille e una notte in uno dei loro passi più belli: “E se proprio hai deciso di agire, agisci con prudenza e senza fretta eccessiva”. Un suggerimento che l’Italia ha preso fin troppo alla lettera in questi mesi, mentre in tutto il Mediterraneo le contese geopolitiche subivano un’accelerazione fortissima e pericolosa. Dapprima l’entrata in forze della…
Lukashenko sfida la piazza (e l’Europa). Ma intanto Usa e Russia…
Mentre continuano le proteste di piazze, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha dato istruzioni di chiudere le fabbriche che continueranno a scioperare a partire da lunedì. “Chiedo a governatori e presidenti di comitati esecutivi: se qualcuno non vuole lavorare, non forzatelo. Non fatelo, non c'è necessita di continuare, visto che non potremo persuaderli”, ha dichiarato. E ancora: “Il Paese…
Missili iraniani in Venezuela? La denuncia del presidente colombiano
I rapporti tra Venezuela e Iran potrebbero andare oltre accordi bilaterali in materia commerciale ed energetica; gli scambi tra i due Paesi alleati rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza dell’intera regione. A denunciare il pericolo è il presidente della Colombia, Ivan Duque. In un’intervista al quotidiano El Tiempo, il capo dello Stato colombiano ha dichiarato di avere informazioni dell’intelligence…
Bannon? La destra in Italia cammina sulle proprie gambe. Parola di Gervasoni
Lo premettiamo, ammiriamo molto Steve Bannon e lo troviamo pure assai simpatico. Così come, dalla lettura della stampa statunitense, ci sembra che il capo di accusa contro di lui sia piuttosto campato in aria e frutto di indizi, considerando poi la chiara militanza politica della procuratrice. Persino il New York times lascia trapelare che le prove contro Bannon non sarebbero…
Lo scacchiere libico e le mosse di Turchia (e Haftar). L'analisi di Valori
Haftar ha già risposto alle mosse della Turchia in Libia, tutte pesantemente in sostegno al governo di Al Serraj, con varie mosse: il 27 aprile scorso, Haftar ha dichiarato del tutto nullo l’"Accordo Politico Libico", scritto nel dicembre 2015 e poi ripresentato da Ghassan Salamé, l’inviato Onu per la Libia, nel 2017. Una mossa che gli stessi alleati di Haftar…
L'Onu accenda un faro sui crimini in Iran nel 1988. L'appello dell'amb. Terzi
La decisione americana di colpire, sia pure simbolicamente, gli autori dell’assassinio, a Ginevra nel 1990, dell’ambasciatore Kazem Rajavi, personalità di grande prestigio nella Resistenza iraniana, ha un forte significato politico, oltre che morale. Nonostante i killer e i loro mandanti fossero perfettamente conosciuti da trent’anni, nulla è stato sino a ieri realmente fatto dalla Comunità internazionale per assicurare i criminali del regime iraniano…