Sta provocando fortissime tensioni diplomatiche l'accordo siglato tra Erdogan e Al Serraj sulla Zee marittima tra Turchia e Libia che, di fatto, esclude dalle cartine geografiche la presenza dell'isola greca di Creta. Il governo di Atene ha annunciato che espellerà l'ambasciatore libico in Grecia se entro sette giorni non fornirà nel dettaglio il merito dell'accordo che ha sortito anche la…
Esteri
Trump ci riprova con i talebani. La promessa del ritiro è più forte dei rischi
Donald Trump insiste e vorrebbe proprio risolvere la pratica afghana prima delle elezioni presidenziali in programma tra un anno per mantenere la promessa del ritiro. Insiste e continua a fidarsi dei talebani con i quali, a quanto pare, gli Stati Uniti hanno ripreso una trattativa dopo quella bruscamente interrotta all’inizio di settembre per l’ennesimo attentato nel quale morirono 11 persone…
Trump in Afghanistan e Macron con Stoltenberg. Si avvicina il vertice Nato
Si muovono le ultime pedine in vista del vertice che la prossima settimana riunirà a Londra i capi di Stato e di governo della Nato. Il presidente Donald Trump nel giorno del ringraziamento visita a sorpresa il contingente americano in Afghanistan e rilancia il negoziato di pace con i talebani. La mossa è valida in vista della corsa alle presidenziali del…
Scintille sul gas, cosa c'è dietro la corte di Ankara a Tripoli (che isola Atene)
Creta dimenticata dalle nuove cartine del Mediterraneo? Siglato un accordo di demarcazione della Zona economica esclusiva tra Turchia e Libia, “spaccando” così il contatto greco con le aree limitrofe di Cipro ed Egitto. È, questa di Erdogan, una mossa che può mettere a rischio i progetti che si stanno srotolando in quel fazzoletto di Mediterraneo orientale, come il gasdotto Eastmed…
Mahdi non regge i morti di Najaf e Nassirya. Il premier iracheno si dimette
Il premier iracheno Abdel Abdul Mahdi lascia. Non ha retto l’ultima l'ultima ondata di proteste che tra le varie cose ha colpito Najaf, città simbolo del culto sciita dove i manifestanti hanno lanciato molotov contro il consolato iraniano, incendiandolo. Mahdi paga un'azione di governo debole, che non protegge le fasce basse e intermedie della popolazione, che lascia i giovani senza…
Dollaro addio, si passa allo yuan. L’ultima (disperata) mossa di Maduro
Qualche giorno fa Nicolás Maduro aveva tessuto sorprendenti lodi sull'utilizzo del dollaro - moneta fino a poco tempo fa odiata dal regime - per risollevare l’economia del Venezuela. Oggi sembra che la strada che intende percorrere sia l’uso della moneta cinese, lo yuan, per le transazioni internazionali, con l'intento di aggirare le sanzioni. IL TENTATIVO DI MADURO Secondo Reuters, l’amministrazione di Maduro e…
Senza De Michelis l'Ue non sarebbe la stessa. Il ricordo di Scanni
È bene concentrarsi su un periodo cruciale della storia contemporanea che coincide grosso modo col triennio che vide Gianni De Michelis alla Farnesina; non dimenticando, è ovvio, quanto il suo impegno governativo come ministro delle Partecipazioni statali, del Lavoro e di vice Presidente del Consiglio abbia lasciato un segno più che evidente nella politica europea ed estera dell’Italia. Vi è…
La clava Usa contro la Cina sveglierà l'Italia? Parla Terzi
La mossa americana anticinese, di Congresso e Casa Bianca, nella direzione dell'Hong Kong Human Rights and Democracy Act è un passo di grande importanza da un punto di vista dell'affermazione universale dei diritti umani, osserva l'ambasciatore Giulio Terzi di San'Agata, ex ministro degli Esteri. Ma va anche oltre, perché quel tema torna ad avere un ruolo centrale nella politica estera…
Stop al nucleare o ci saranno (nuove) sanzioni. Parigi avverte l'Iran
Il ministro degli Esteri francese, Yves Le Drian, ha evocato la possibilità di riattivare sanzioni in ambito Onu contro l’Iran, accusato di ripetute violazioni dell’accordo sul nucleare Jcpoa. Si tratta dell’ultimo e più diretto passaggio di una fase in cui Parigi si sta muovendo contro Teheran — finora giocate in modo indiretto su dossier come Siria e sicurezza delle rotte marittime lungo…
Così il petrolio di Eni è finito in mezzo ai combattimenti libici
Ieri pomeriggio la campagna di conquista con cui il signore della guerra dell'Est libico, Khalifa Haftar, vuole rovesciare il governo di Tripoli – sponsorizzato dall'Onu – è arrivata fino al pozzo El Feel, giacimento petrolifero controllato da Eni e Noc (la società statale libica del petrolio). “Ci sono stati attacchi aerei alle porte del campo petrolifero di El Feel e all’interno…