Recep Tayyip Erdogan ama presentarsi come paladino della causa palestinese. Ed è in campagna elettorale: si vota il 24 giugno per rinnovare la carica del presidente, cioè la sua, e il Parlamento. Quale miglior carta da giocare per il rais dunque di un summit d’emergenza a Istanbul dell’organismo panislamico più grande, l’Organizzazione della Cooperazione Islamica - 57 membri di vari…
Esteri
Che cos'è B&R e quanto guadagnerà la Cina dal nuovo piano in Serbia
Agricoltura, trasporti e infrastrutture, miniere e green economy. La Cina da tempo ha cerchiato in rosso il quadrante balcanico nell'ambito di un suo disegno di espansione intercontinentale, come dimostrano i numerosi incontri bilaterali che, adesso, si stanno trasformando in strategie operative di cooperazione. Regista della nuova partnership cinese in Serbia è la Chinese-Serbian Commerce Association, guidata da Xu Li che,…
Quello che Salvini e Di Maio possono (o non possono) fare con l'Europa. Parla Roberto Sommella
Si può discutere di tutto a un patto. Che non ci si dimentichi dove si è e chi si è. E poco importa che ci si chiami Lega o Cinque Stelle, le regole in Europa sono sempre quelle. Il contratto appena firmato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio parla chiaro: ridiscutere dalle fondamenta i trattati che oggi reggono la…
Diplomazia e dialogo. L’amicizia fra Italia e Stati Uniti nelle parole di Eisenberg
"Gli Stati Uniti lavoreranno al fianco di qualsiasi governo italiano". Così mercoledì l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis Eisenberg da Villa Taverna, dove ha ospitato il convegno dello Iai "The US-Italy relationship in a changing world", ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano cosa sarebbe cambiato nei rapporti transatlantici con un governo Cinque Stelle-Lega. "Quale governo?" si è limitato…
La polvere sotto il tappeto di Erdogan
Il motivo ideologico e le ambizioni geopolitiche hanno indubbiamente il loro peso, ma non bisogna dimenticare che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha almeno un'altra buona ragione per montare il sentimento anti israeliano e anti semita della popolazione turca: le elezioni del 24 giugno. In quella data il popolo della Mezzaluna verrà chiamato alle urne per scegliere sia il…
Perché le prossime ore sono decisive per il Venezuela. Parla Hernández
Sono anni che il sociologo Tulio Hernández è costretto all’esilio. Le sue opinioni, analisi e tweet hanno provocato la furia del regime di Nicolás Maduro. Dopo un intervento televisivo, il successore di Hugo Chávez disse chiaramente che il noto professore universitario ed esperto di comunicazioni doveva essere arrestato perché “incitava all’odio e al colpo di Stato”. Per non rischiara di…
Effetto Trump, Total si ritira dall’Iran. Cosa faranno ora le altre compagnie?
La francese Total, gigante energetico francese, ha deciso di tirarsi fuori da un progetto da un miliardo di dollari sul gas naturale iraniano, a seguito della decisione americana di uscire dall’accordo sul nucleare con Teheran — e dunque alla reintroduzione di sanzioni economiche, finanziarie, commerciali. Total è stata una delle prime grandi compagnie europee che ha cercato di lanciarsi sul…
Burundi, nel Paese dei paradossi il referendum che dichiara la monarchia
Piccolo, povero, Paese della pur fertile regione dei Grandi Laghi. Confini con Ruanda, Congo e Tanzania. Niente sbocco al mare. In compenso, un profluvio di sfrenata paranoide fantasia, che viene tutta dal poliedrico presidente-dittatore, che domina (schiaccia, si potrebbe dire a tutti gli effetti) il Burundi dal 2005. L'eclettico Pierre Nkurunziza, 54 anni ben portati grazie al costante esercizio fisico,…
Le elezioni in Iraq, un risultato non positivo per l’Iran
In attesa dei risultati finali e ufficiali delle elezioni in Iraq è già chiaro che a vincerle non è né la coalizione “Nasr” guidata dal primo ministro uscente Haidar el-Abadi, né quella “Fateh” che raccoglie le forze sciite pro-iraniane. La coalizione che ha ottenuto il maggior numero di voti è Sairun (“Avanti per le riforme”) guidata da Moktada el-Sadr, un…
L'Italia, gli Stati Uniti e la scelta atlantica. Il dibattito con l'ambasciatore Usa
È momento di fare una scelta, di mandare un messaggio all’estero distogliendo per un attimo lo sguardo dalle frenetiche trattative politiche in corso che, si auspica, stanno per giungere a termine. Parigi, Berlino, perfino Bruxelles, che pure segue preoccupata la politica italiana, possono aspettare. Washington ha più fretta: l’Italia era la chiave di volta dell’Alleanza Atlantica all’indomani della Seconda Guerra…















