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Xi ci punisce se usciamo dalla Via della Seta? Un debunking

Da Hiroshima il G7 manda un chiaro segnale alla Cina, mostrandosi compatto contro le pratiche coercitive. Ma anche all’Italia, con il governo Meloni chiamato a decidere sul memorandum. Gli esempi di Lituania e Australia raccontano che le minacce di Pechino possono perfino essere un boomerang

Chi è O’Brien, prossimo “mister Europa” al dipartimento di Stato Usa

Al posto di Donfried, il presidente Biden ha scelto l’uomo che oggi coordina il lavoro sulle sanzioni. Ecco perché è una nomina importante pensando alla guerra in Ucraina

Perché Modi è il leader che le isole del Pacifico vogliono

Le isole del Pacifico vedono nel premier indiano un punto di riferimento terzo nel crescente confronto globale tra Cina e Stati Uniti che sta toccando anche quei piccoli Paesi e la loro porzione di mondo

Pechino sfila l'Asia centrale (e Vladivostok) a Putin. Ecco le conseguenze

Il vertice di Xi’an con le cinque repubbliche dell’Asia centrale in cui Xi Jinping ha promesso protezione contro le “interferenze esterne”, l’apertura del porto di Vladivostock alla Cina per contrastare l’isolamento dalla guerra. Due segnali che Mosca sta perdendo il controllo sia a Est che a Ovest. Ma ora si apre un bivio storico per Pechino. L’analisi di Francesco Sisci per SettimanaNews

La post-democrazia dell'Aiuto. Scrive Pellicciari

Un Nuovo Ordine Mondiale basato sull’”Aiuto Interventista” segnerebbe una passaggio dalle guerre degli aiuti “buoni” tra Donatori in competizione del passato a future politiche di aiuti bellici ad ampio spettro, portati a sistema. Si scivolerebbe in una molteplicità di conflitti regionali, circoscritti, combattuti da remoto dai Donatori con aiuti (e sanzioni) usate come armi ibride e capaci di opporsi militarmente a missili e carri armati tradizionali. Gli scenari di Igor Pellicciari, ordinario di Storia delle istituzioni e relazioni internazionali all’Università di Urbino

Serve più coraggio nella risposta alla Via della seta. Scrive Vlahutin (Gmf)

Di Romana Vlahutin

Il Global gateway è un inizio importante per tracciare le basi di una nuova strategia, ma è stato “parcheggiato” nel contenitore istituzionale che va sotto il nome di assistenza allo sviluppo. Per affrontare anche solo una parte di questa sfida, l’Ue dovrà essere coraggiosa. Se vogliamo muoverci in modo strategico e mirato questa impostazione deve essere ripensata. L’intervento di Romana Vlahutin, distinguished fellow for geostrategy al German Marshall Fund, pubblicato sul numero di maggio della rivista Formiche

Un secolo di impero americano, da Panama alla Cina. Dialogo con Giovanna Pancheri

Intervista a Giovanna Pancheri, autrice del libro “L’impero americano”, su come la politica estera degli Stati Uniti sia cambiata nel corso dell’ultimo secolo e su come Biden – o chi per lui dopo le elezioni del 2024 – si porrà nei confronti di Cina e Russia sullo scacchiere globale

Le novità delle missioni internazionali italiane secondo Coticchia (Unige)

L’utilizzo delle forze armate è ancora un elemento centrale della politica estera, il Mediterraneo allargato si conferma l’area prioritaria per interesse strategico e ci sono quattro novità. Ecco quali. Lo spiega Fabrizio Coticchia, professore associato di scienza politica all’Università di Genova

Dal G7 al Kazakistan (tappa solo rimandata). L'Asia Centrale nell'agenda Meloni

Anche se rimandato, l’incontro tra il premier e il presidente kazako Tokayev previsto per domenica, conferma tutto l’interesse italiano per un’area delicatissima. Mosca non è più il riferimento principale per Astana, da cui giungono in Europa le esportazioni di petrolio come alternativa al greggio russo colpito dalle sanzioni. L’Italia è il primo partner commerciale in Europa, sotto l’ombrello dell’European Union-Kazakhstan Enhanced Partnership and Cooperation Agreement

Al G7 è il turno del "de-risking" dalla Cina

I leder del G7 diffondono (in anticipo) un documento molto duro nei confronti della Cina. Spazi di cooperazione sui grandi temi globali rimangono, ma Pechino è indicato nella dichiarazione congiunta come un problema e non parte della soluzione

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