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Intesa Trump-Xi. Dal fentanyl alle terre rare, Barkin spiega cosa è importante per l'Ue

Il leader cinese e il presidente americano si sono incontrati. Trump e Xi hanno segnato il perimetro (momentaneo?) del confronto tra le due potenze, qualcosa che l’Unione europea deve osservare con attenzione e protattività. Barkin (Rhodium/Gmf) lascia un messaggio chiaro, che va oltre il vertice, ma confermato dalle dinamiche osservabili in controluce da Busan: “C’è urgente bisogno che l’Europa inizi il processo di de-risking dalla Cina dopo diversi anni in cui il discorso non è stato abbinato a un’azione concreta”

Il Cremlino cerca legittimità nel linguaggio della minaccia. Scrive Ansalone

Di Gianluca Ansalone

Dietro la retorica della potenza militare c’è una Russia che usa la guerra come leva industriale e identitaria. Mentre l’Europa si riarma in ordine sparso, Mosca consolida la sua posizione e prepara il terreno a un lungo confronto sistemico

L'incontro Trump-Xi tra il detto e il taciuto. L'analisi di D'Anna

Solo annunci o intese concrete? Più breve dei precedenti incontri ma con aspettative notevolmente maggiori, in mancanza di un comunicato congiunto, l’esito del vertice Usa Cina viene passato al microscopio in tutti i suoi aspetti. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Accordo sui porti e sicurezza marittima. Italia-India ancora allineate

Nel corso della India Maritime Week 2025 di Mumbai, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi ha invitato governi e leader industriali ad adottare una “visione realmente globale” della connettività transnazionale, definendola “la spina dorsale di un mondo globalizzato, pacifico e prospero”

Perché l'Ucraina ha attaccato la diga di Belgorod

Il danneggiamento della diga di Belgorod rappresenta una mossa tattica di alto valore, mirando a rallentare l’avanzata russa e a riscrivere la geografia locale del fronte nel settore settentrionale per fini bellici. Il precedente di Kakhovka

Ecco perché dall'Artico arrivano le nuove sfide della competizione globale

La prima Conferenza nazionale sull’Artico ha riunito istituzioni, Forze armate, diplomazia e ricerca per definire un approccio integrato all’area polare. L’Italia riconosce la crescente rilevanza geopolitica e ambientale del grande nord, segnato da tensioni, interessi e cambiamenti climatici. Il Paese adatta le proprie capacità operative, sviluppando strumenti specifici per il contesto artico e rafforzando la cooperazione con gli Alleati, mentre il nuovo percorso nazionale mira a saldare una sempre più stretta collaborazione interdicasteriale

La catena invisibile delle armi dietro alla proiezione multipolare in Africa

Dietro la crescente instabilità del continente africano si nasconde (anche) una rete globale di traffici d’armi e di risorse, che intreccia governi, milizie e potenze straniere. Dalla Cina alla Turchia, la penetrazione militare si traduce in un sistema irregolare di influenza che alimenta i conflitti e mina la sicurezza regionale

Cosa aspettarsi dal vertice Trump-Xi. Parla Gavin

Se è vero come è vero che l’imprevedibilità è una delle caratteristiche del secondo mandato di Donald Trump, allora è difficile fare previsioni su come andranno le cose dopo il vertice con Xi Jinping. Ma per il prof. Gavin (Sais), un punto è chiaro riguardo all’Ue: “Non può ridurre completamente la sua esposizione alla Cina. Non può separarsi completamente dagli Stati Uniti. Ma deve fare di più per stabilire una propria direzione e un’autorità su ciò che intende fare nel mondo”

La Russia sta vincendo la guerra ibrida in Africa? Il report Ecfr

Il documento dell’Ecfr firmato da Will Brown ricostruisce la metamorfosi dell’influenza russa nel continente africano. Dalla Wagner alla nuova Africa Corps, dalla propaganda di Telegram ai palazzi presidenziali del Sahel, passando per porti strategici sull’Atlantico. Il tutto mentre jihadismo e instabilità continuano ad espandersi

Lukoil prepara la ritirata globale sotto il peso delle sanzioni occidentali

Le nuove sanzioni di Stati Uniti e Regno Unito colpiscono al cuore l’industria petrolifera russa. Lukoil, secondo produttore del Paese, annuncia la vendita delle sue attività internazionali, segnale di come la pressione economica occidentale stia cominciando a intaccare la proiezione energetica di Mosca

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