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Attenti al rischio di un’Europa della Difesa a due velocità. L'allarme di Borghi

Il pacchetto Safe da 150 miliardi è prossimo al voto del Consiglio europeo, ma restano forti dubbi sul suo impatto effettivo. In un’intervista a Airpress, il senatore Enrico Borghi riflette sui limiti di un approccio tecnico privo di visione politica e sui rischi di un’Europa della Difesa frammentata. Tra cortocircuiti interni e sfide industriali, il dibattito si sposta sul terreno della credibilità strategica dell’Italia e della necessità di strumenti di finanziamento realmente comuni ed europei

Primato della politica e specializzazione. Le idee di Borghi per l’intelligence

Il rappresentante di Italia Viva al Copasir ha partecipato questa settimana al Parliamentary Intelligence-Security Forum di Madrid. “Le rivoluzioni tecnologica e geopolitica hanno globalizzato lo scenario delle minacce”, racconta a Formiche.net

Così L'Europa può condurre gli Usa alla ragione. La versione di Quintieri

Tanto Washington quanto Bruxelles vogliono sedersi intorno a un tavolo. L’Europa è oggi il più grande mercato unico al mondo, un valore immenso di cui sono consci anche gli stessi Stati Uniti. Ed è per questo che un accordo conviene anche a loro. D’altronde, noi Europa, siamo sempre in tempo a trovare altri sbocchi commerciali. Intervista all’ex presidente di Sace, oggi al vertice dell’Istituto per il Credito sportivo

Terzo mandato e Marche. Cosa c'è in ballo per il governo sulle regionali secondo Segatori

Sono sei le regioni nelle quali si voterà nel 2025, molte delle quali rappresentano un terreno di scontro fra i partiti delle due coalizioni. Se su Veneto e Campania centrodestra e centrosinistra sono alle prese con il nodo del terzo mandato, a determinare gli equilibri nazionali saranno le Marche. Colloquio a tutto campo con il politologo dell’Università di Perugia, Roberto Segatori

La difesa europea non può fare a meno delle eccellenze extra-Ue. Il giusto mix secondo Craxi

Il voto imminente del Consiglio europeo sul pacchetto Safe da 150 miliardi accende il dibattito su produzione interna, cooperazione strategica e indipendenza industriale in Europa, tra chi sostiene la linea del buy European e chi vorrebbe ampliare la platea dei beneficiari anche ad aziende extra-Ue. Intervistata da Airpress, Stefania Craxi analizza opportunità e criticità di queste diverse impostazioni, tra vincoli normativi e scelte di prospettiva

Il vero problema degli Usa non è l'Ue. Fortis spiega perché sui dazi ci sono i margini per trattare

“Continuo a credere che il vero problema degli Usa non sia l’Europa, ma il Messico, la Cina, il Canada, che rappresentano l’origine dello squilibrio commerciale americano, che Trump vuole livellare. Premesso questo, la strada per un accordo rimane quella maestra. E sì, un’intesa che ricalchi quanto visto con il Regno Unito”. Intervista a Marco Fortis, vicepresidente e direttore della Fondazione Edison

Il piano tecnico-politico di Meloni convince Trump, ma non Mosca. Parla Missiroli

Dall’Ucraina al G7, passando per il Vaticano e Washington: l’Italia prova a inserirsi nel grande gioco diplomatico. Ma la pace resta lontana e le condizioni tra le parti sembrano inconciliabili. “La carta su cui punta Giorgia Meloni è la presunta prossimità ideologica con l’amministrazione Trump e quindi la possibilità di svolgere un ruolo se non di mediazione, sicuramente di facilitazione del dialogo”. Intervista ad Antonio Missiroli, ex-direttore dell’Euiss e già assistente del segretario generale della Nato

Gaza, si abbassi la tensione sui civili. Ma sia chiara la condanna ad Hamas. Parla Loperfido

L’omicidio dei due diplomatici israeliani a Washington è allarmante. La situazione a Gaza è sempre più delicata, ma le pressioni sulla popolazione civile, che sta soffrendo da tempo, vanno assolutamente allentate. Durante la missione Osce, confronto con gli Usa sulle modalità di anti-terrorismo. I rapporti con l’Italia? Meloni è vista come alleato affidabile (anche in Ue). Colloquio con il deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Loperfido

Pesi e contrappesi dietro ai negoziati di pace in Ucraina. La lettura di Lesser

Nel contesto di uno stallo militare e di un riassestamento geopolitico, ci sono margini per una nuova fase negoziale sulla guerra in Ucraina. Il Vaticano emerge come spazio simbolico e neutrale, mentre attori chiave come gli Stati Uniti, la Turchia e l’Italia sono considerati fondamentali per facilitare il processo. Intervista a Ian Lesser, vicepresidente del German Marshall Fund

Vi spiego il ruolo della diplomazia Vaticana per la pace giusta in Ucraina. Parla Fattorini

Il Vaticano sarà centrale negli sforzi diplomatici per arrivare a una pace giusta in Ucraina. Il nuovo pontefice ha una proiezione geopolitica che riporta al centro l’Occidente e gli impegni assunti con il vicepresidente statunitense Vance rafforzano gli organismi internazionali. Il rapporto Santa Sede-Meloni? Equilibrato e proficuo. Ora la premier si muova nel solco di De Gasperi. Colloquio con Emma Fattorini, docente emerita de La Sapienza

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