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Vi spiego il possibile dialogo tra popolari e conservatori. Parla Mauro

Conversazione con l’ex ministro della Difesa: “Giusto aprirsi al rapporto con i conservatori perché è una novità dentro il panorama politico popolare, abituato a decenni di grande coalizione: quando i conservatori britannici partecipavano all’esperienza del gruppo popolare europeo, ovviamente le relazioni erano molto più equilibrate e anche il rapporto di grande coalizione si arricchiva nel rapporto con i popolari. Sarebbe un passo avanti significativo, secondo me, se Popolari e Fratelli d’Italia si parlassero in modo da riprodurre quella logica”

Tutte le novità della nuova legge cyber spiegate dall’avvocato Mele

In Gazzetta Ufficiale la legge sulla cybersicurezza nazionale e i reati informatici, che anticipa alcuni elementi della Direttiva Nis 2. La clausola di invarianza finanziaria rappresenta “una preoccupazione per le pubbliche amministrazioni interessate”, osserva l’avvocato Mele (Gianni & Origoni)

Con Bardella al governo per Meloni non sarebbe una passeggiata. Valle spiega perché

La sinistra francese si sta sfaldando. A Mélenchon interessa di più essere il primo oppositore di Bardella piuttosto che appoggiare l’inquilino dell’Eliseo. Il Rn è riuscito ad accreditarsi come partito credibile, dando voce agli ultimi e tagliando i ponti col passato. Se ci sarà un governo Le Pen-Bardella, ci saranno nuovi problemi con l’Italia di Giorgia Meloni. Molto dipenderà da quello che farà la premier italiana in Europa. Colloquio con il saggista Marco Valle

Vi spiego il passo indietro di Boeing su Spirit. Parla Alegi

Dopo circa un ventennio di attività Spirit AeroSystems torna a casa Boeing, rappresentando il termine dell’esperimento di esternalizzazione delle attività produttive delle aerostrutture, con un definitivo passo indietro. Ne abbiamo parlato con Gregory Alegi, storico ed esperto aeronautico

Come affrontare Russia e Cina nel Corno d’Africa. Risponde Borghi (IV)

Il senatore è stato in missione in Eritrea, Etiopia e Gibuti. La presenza italiana è vista complessivamente bene: “Si riconosce il fatto di essersi totalmente emancipata dagli schemi coloniali”. Il Piano Mattei? “Mancano approccio europeo e soldi”

Il crollo di Macron e quella patente per le destre. La Francia (e l'Europa) secondo Orsina

“C’è stato un rigetto da parte della Francia dell’operazione Macron, che nasce con l’idea di distruggere destra e sinistra nel nome del superamento di quella frattura. Un’operazione anti-populista ma, per paradosso, con robusti tratti populisti”. Conversazione con il docente universitario e analista, Giovanni Orsina

La cultura democristiana sarà la svolta (anche) per la destra francese. Parla Rotondi

La Dc oggi è una cultura di riferimento, forse la sola che possa rivestire una destra che voglia lasciarsi alle spalle tutti i fantasmi del passato. Il deputato democristiano prima che Macron sciogliesse l’assemblea nazionale ha ricevuto una delegazione del partito lepenista, per iniziative culturali. Ma c’è anche tanta politica. Colloquio con Gianfranco Rotondi

Le elezioni francesi scuoteranno anche l'Europa. Pirozzi (Iai) spiega perché

L’opinione della responsabile delle relazioni istituzionali dello Iai: “Dobbiamo rassegnarci ad una fase di navigazione a vista per l’Europa? Il fenomeno Macron è stato di rapidissima ascesa, ma poi di anche graduale deterioramento della sua presa sull’elettorato. Sulla politica europea ci sono delle zone grigie: tutto questo potrebbe creare veramente un cortocircuito che farebbe venir meno il ruolo dirimente della Francia come spinta per la politica europea e per l’integrazione”

Così Emirati e Ue possono cooperare in Africa. L’analisi di Procopio

Per l’esperta dell’Ecfr, l’Africa ha un ruolo sempre più decisivo nel definire la governance globale: per questo la cooperazione con gli Emirati può essere un vettore per l’Ue. E il Piano Mattei…

Sconfitti e vincitori dal Consiglio europeo secondo Tocci

L’analisi della direttrice dello Iai dopo le decisioni prese in sede europea: “L’Italia, più che una valutazione di merito, credo debba fare una valutazione sull’esito del voto. Tutti gli altri che hanno votato a favore pensavano che questo trio rispecchiasse il loro interesse, evidentemente gli unici due Paesi che non la pensano così sono Italia e Ungheria, quindi non possono che essere questi i Paesi che hanno perso”

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