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Regionali, una lezione al centrodestra. Per vincere serve la politica

Una duplice sconfitta quella in Emilia-Romagna e Umbria che insegna quanto la politica richiede personale adeguato, molto ascolto, temi concreti e tempi lunghi. Una lezione che potrebbe rivelarsi utile anche per il prosieguo del governo nazionale. Il commento di Andrea Cangini

Così Meloni guarda all'America Latina (e non solo). Il G20 secondo Pelanda

“L’Italia sta assumendo una buona posizione, non neutrale e altamente tattica. E, in un momento altamente complesso sullo scacchiere internazionale, si colloca come forza razionale: un’ottima impostazione di politica estera. Si sente un risveglio dell’attenzione sull’America del sud, di conseguenza rivestiranno un ruolo primario le relazioni bilaterali. Ad esempio il fatto che la premier italiana dopo il G20 andrà in visita bilaterale in Argentina rappresenta un elemento di cui tenere conto”. Conversazione con il docente e analista

Chi voterà la nuova Commissione Ue? Dialettica politica e posta in gioco

Non ci resta che aspettare per vedere se la nuova Commissione sarà votata dalla “tradizionale maggioranza Ursula” o chissà magari da una nuova maggioranza di centrodestra più i liberali di Renew, ma senza i socialisti del Pse

Destra e sinistra si giocano tutto in Umbria. La partita delle Regionali secondo Panarari

Per il momento l’affluenza alle regionali di Umbria ed Emilia-Romagna è molto bassa. L’offerta politica, per la maggioranza degli elettori, resta insoddisfacente. Per entrambe le coalizioni, si gioca tutto in Umbria: se resta il centrodestra, Salvini (e Meloni) gongoleranno, mentre se perde il problema sarà interno al Carroccio. Se perde il centrosinistra, i malumori nel Pd potrebbero minare la tranquillità della segretaria dem, Elly Schelin. Colloquio con il sociologo di UniMoRe, Massimiliano Panarari

Attacchi dai pro-Putin. La vicinanza del mondo politico a Pina Picierno

L’eurodeputata dem ha subito attacchi e insulti durante una manifestazione pro Putin a Genova. Tantissimi i messaggi di solidarietà da tutte le forze politiche e non solo. “I putiniani che abbiamo visto ieri a Genova insultarmi sono l’orchestra che accompagna le bombe del Cremlino contro i civili ucraini. Grazie a tutte e tutti per la vicinanza”, ha scritto sui social

Governi stabili, anche in politica estera. La necessità del premierato secondo Cassese

Della stabilità e coesione dei governi c’è bisogno oggi per molti motivi. Perché tra politica estera e politica interna non c’è più rigida separazione e occorre assicurare la continuità dei capi degli esecutivi nei consessi internazionali. Pubblichiamo la prefazione firmata da Sabino Cassese al volume “Il premierato non è di destra” di Nicola Drago

Basta veti, all'Ue serve una Commissione operativa. Parla Giordano (FdI-Ecr)

“L’allargamento a destra del Parlamento europeo? Rispecchia esattamente la volontà dei cittadini europei manifestata durante le ultime elezioni e questa non dovrebbe essere considerata come un problema, ma andrebbe semplicemente rispettata”. Conversazione con il segretario generale di Ecr Party

Votare Fitto (e Ribera) è prioritario, le grandi sfide dell'Ue sono altre. La versione di Pittella

Non sarà certo Fitto, persona che ha una lunga esperienza politica e che ha tutti i titoli per ricoprire il ruolo di vicepresidente della Commissione, a far scivolare a destra la Commissione. Ho grande rispetto del dibattito, purché riguardi i veri nodi da sciogliere, più che le prese di posizione di parte sulle persone. Sennò rischiamo di ballare sul Titanic: l’Europa non può più vivere di rendita. Colloquio con l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella

Oltre il bipolarismo, c'è il Centro popolare e sociale. La versione di Merlo

La collocazione naturale dell’area cattolico popolare e cattolico sociale non può che essere in quegli strumenti politici che hanno come obiettivo prioritario quello di saper declinare una vera cultura di governo attraverso un progetto di centro e che non hanno nel loro dna la deriva massimalista, radicale o vagamente sovranista

Sull'autonomia si può correggere il tiro senza snaturare la riforma. Parla Guzzetta

La Corte ha proceduto lungo due direttrici: la norma costituzionale che disciplina l’autonomia differenziata e le modalità per la determinazione dei Lep. Il legislatore dovrà correggere il tiro. Colloquio con il giurista Giovanni Guzzetta, componente del Comitato per i Livelli essenziali delle prestazioni (Clep) nominato dal ministro Calderoli

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