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Perché Meloni guiderà un governo di cambiamento. Il mosaico di Fusi

Destra=conservazione, un’equazione da spezzare. La premier dovrà governare il cambiamento che accompagna la trasformazione delle società, occidentali e non solo. Un cambiamento che è in parte indotto e obbligato dalla guerra in corso tra Russia e Ucraina e che costringerà a rivedere ancoraggi geopolitici, priorità d’azione e perfino comportamenti dei cittadini. La rubrica di Carlo Fusi

Meloni, il merito e le nomine. La proposta di Tivelli

La questione del merito si pone anche nella sua valutazione per le nomine ai vertici degli enti pubblici. Se la prima presidente del Consiglio donna dell’Italia dichiara di credere nel valore del merito, questo va dimostrato non solo negli orientamenti e nelle direttive ma anche nel cambiamento dei modelli normativi e organizzativi

Meloni e il ritorno della politica. Scrive Merlo

Il ritorno a pieno titolo di una coalizione politica al governo può segnare non la sconfitta della tecnocrazia, che non è un problema, ma il ritorno di una situazione fisiologica dove si confrontano due coalizioni formalmente contrapposte con ricette programmatiche diverse se non addirittura alternative

I due vice e le nuove regole del premier (anche per le riforme)

Antonio Tajani e Matteo Salvini in questo nuovo esecutivo non sono controllori di un premier terzo (come Conte), ma collaboratori di un premier che decide

Perché la classe dirigente è in crisi. La riflessione di D'Ambrosio

Gli esperti discutono se leader si nasce o si diventa. Forse entrambi. Per comandare ci vogliono delle capacità umane, costitutive del proprio temperamento

Telefonata Meloni-Biden, buona la prima

Appena incassata la fiducia alla Camera, la presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con la Casa Bianca. Il tempismo è importante: il gesto sembra avere, proprio nella sua genesi, un valore positivo che viene prima del contenuto della conversazione

Tra insegnamento di Draghi e destra storica. Meloni secondo Polillo

Essere dentro i meccanismi decisionali dell’Unione europea, non solo per difendere i più che legittimi interessi nazionali. Ma per costruire al meglio quelle soluzioni, che servono per l’intera Europa. Da questo punto di vista, l’insegnamento di Mario Draghi è fin troppo evidente. L’analisi di Gianfranco Polillo

Dalla democrazia decadente alla democrazia decidente. Ci riuscirà?

“L’Italia? La nave più bella del mondo, anche se ammaccata. Ricuciremo le vele strappate”. Il semipresidenzialismo? “Non rinunceremo a riformare il Paese di fronte ad opposizioni pregiudiziali”. Il melonipensiero nel discorso alla Camera. Con il commento di Chiara Braga (Pd): “la maggiore criticità è pensare la transizione ecologica come qualcosa da frenare”

Da Der Spiegel al Financial Times, le reazioni della stampa estera al discorso di Meloni

I quotidiani stranieri, in particolare, si sono soffermati sulle rassicurazioni che il nuovo premier ha dato all’Unione europea dai banchi della Camera

sì al referendum costituzionale

Sulla scuola troppa ideologia. Il merito è giusto. Parla Crepet

Il sociologo e psichiatra: “Il principio del merito è sacrosanto, sia per gli insegnanti che per i ragazzi. Per i primi perché li sospinge a migliorarsi nell’esercizio della loro funzione e per i secondi per acquisire la consapevolezza che la scuola è l’unico vero motore del Paese”

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