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Di Maio, l'Ucraina e le scelte irrimandabili

Una questione di tempo. Di fronte all’orrore della guerra russa e un posizionamento atlantico presidiato da Draghi, Di Maio ha preso una decisione irrevocabile. Pregi e rischi di una scissione in mezzo alla tempesta. Il corsivo di Joseph La Palombara

Phisikk du role - Divorzio all’italiana (imparino i francesi)

Di Maio ha avuto il doppio merito di rompere scegliendo un tema alto, di politica estera e facendo un’onesta abiura delle false credenze: il suo “uno non vale uno” è stato il più potente detonatore che potesse scegliere per far saltare il Movimento. La rubrica di Pino Pisicchio

La fine dei partiti nati dal basso. Carone legge l'addio di Di Maio

Il vero sottotesto di questa vicenda rimane un messaggio chiave a tutto il mondo politico, in questo caso anche fuori dall’Italia: l’uno non vale l’altro. E infatti il discorso di Di Maio sancisce la fine di un’era in cui l’attenzione andava alle esperienze dei partiti nati dal basso, in cui il mandato veniva concepito con un potenziale disvalore, con chiavi populiste e anti-estabilishment. L’analisi di Martina Carone, YouTrend e Università di Padova

Per capire come andrà la scissione, leggere Machiavelli. Il punto di Mayer

Oggi Di Maio è stato bombardato di attacchi dai suoi ex compagni di strada. Accantonare la demagogia dell’“uno vale uno” non sarà facile. Ma il leader del nuovo movimento dovrà dedicare il minimo di attenzione a ricandidature e terzo mandato e viceversa impegnare il massimo delle sue energie per aggregare talenti e appassionarli alla politica

Cari centristi, il Centro non esiste. Parola di Rotondi

In realtà cosa è il Centro? Helmut Kohl ne dava una meravigliosa definizione sociologica: “Il Centro non esiste, è solo il perimetro degli elettori che si spostano da una parte all’altra”. E allora cosa era la Democrazia cristiana? Non era il Centro e non si definiva tale, aveva al suo interno una destra, una sinistra, e cento sfumature di moderatismo. Ma non era il Centro

Di Maio oggi, Di Maio ieri. Scotti sfata un mito

Quattro anni fa la conferenza alla Link Campus che ha presentato Luigi Di Maio al palazzo, oggi lo strappo con il Movimento sull’euroatlantismo. Parla l’ex Dc Scotti, allora al suo fianco: solo chi non vuole vedere parla di incoerenza

Il cambiamento di Di Maio è una buona notizia

La cosa importante che è accaduta con Luigi Di Maio non è che lui ha cambiato casacca, come un giocatore di calcio che passa dal Real Madrid al Barcellona. No. La cosa importante che ci ha detto Di Maio è che è lui che è cambiato avendolo capito, questo ci ha detto. Il mondo cambia, cambia anche Di Maio!

Quei silenzi che hanno ucciso il M5S. La verità di Carla Ruocco

Intervista alla presidente della commissione Banche, veterana del M5S che ha sposato in pieno la causa di Di Maio. Perché non si poteva ignorare il danno fatto da Conte sulla collocazione internazionale dell’Italia. “Il Movimento ha ignorato le battaglie sul risparmio in Parlamento. E ora di quello spirito iniziale rimane poco o nulla, anche perché l’uno vale uno è svilente, non tutto è intercambiabile”

Conte il russo, Di Maio l'atlantista. Cosa dice la stampa a Mosca

La rassegna stampa russa ha le idee chiare sulla crisi grillina: Di Maio esce perché sta con l’Ucraina, Conte l’opposto. Avvisate gli spin doctor a Cinque Stelle: sui giornali tra Mosca e Kiev l’ex premier è diventato il leader filorusso

E ora dove andrà l'elettorato a 5 Stelle? Il mosaico di Fusi

Piaccia o no, il grillismo aveva intercettato e portato in Parlamento, seguendo le più consolidate regole dell’agire politico, la malmostosità di buona parte dell’elettorato. Adesso nessuno sa che fine farà quell’onda, ed è una questione che prescinde dal destino del governo Draghi

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