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Fuori Grillo dai 5 Stelle, ora l'istituzionalizzazione è compiuta. La versione di Diletti

Il processo di istituzionalizzazione del Movimento 5 Stelle si è compiuto con la cacciata di Grillo. Conte ha perseguito il suo obiettivo, ma ora se il fondatore volesse fondare qualcosa di parallelo potrebbe essere un problema. Il Pd deve fare il salto di qualità se vuole essere competitivo. Conversazione con Mattia Diletti, docente al dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale alla Sapienza

Il M5S era già morto, ora Conte abbia il coraggio di cambiare il nome al partito. Il commento di Cangini

Per tirare a campare, Giuseppe Conte può scegliere se rifiutare alle prossime elezioni politiche l’alleanza con il Pd, condannando di conseguenza quel che resta del grillismo all’irrilevanza o accettare l’alleanza con il Pd, riconoscendo di conseguenza alla sua leader il ruolo inevitabile di candidato alla guida di un eventuale governo. Dilemmi simili a quelli che un tempo ebbe Rifondazione comunista. Il commento di Andrea Cangini

Vi racconto l'eredità umana e politica della Democrazia Cristiana. Parla Bonalberti

Popolarismo e antifascismo sono sempre stati i capisaldi dell’azione politica democristiana, raccontata nel libro di Ettore Bonalberti e Tommaso Stenico. I valori del popolarismo restano, ma il contesto politico è problematico per un’eventuale formazione centrista. La capacità dei politici democristiani? La capacità di fare sintesi. Conversazione con il co-curatore Bonalberti

Meloni? Una fonte di energia. Trump racconta Giorgia al New York Post

“Sono stato molto con lei”, ha detto Trump all’indomani dell’incontro di Parigi, sottolineando che hanno cenato insieme durante il ricevimento dei 60 leader mondiali. “È una vera e propria fonte di energia, te lo dico io. È fantastica”. Un’intervista al New York Post che accresce la considerazione anche personale tra i due e lascia trasparire l’inizio di un ulteriore rafforzamento delle vicinanze anche di pensiero

Atreju e i dibattiti fra gli opposti. Cosa si può imparare secondo Franchi

Una presenza esterna qualificata aiuta a sviluppare un po’ di pensiero anche fra chi siede in sala. Il grillismo? Nasce con un’impronta esattamente opposta a FdI: se si immagina il Vaffaday come un atto di nascita, vuol dire che non si intende interloquire con il resto del mondo. I social di Casaleggio e la modernità presentavano un elemento intellettualmente truffaldino, con anche una certa avversione per la democrazia. Conversazione con l’editorialista del Corriere della Sera

Corruzione e genere umano, binomio indissolubile?

Di Biagino Costanzo

Il malaffare altro non è che una zavorra pericolosissima che rischia di vanificare l’effetto delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il commento di Biagino Costanzo, docente in Scienze forensi e criminologiche per la difesa e la sicurezza

Phisikk du role - Dalla Corea del Sud alla Romania, abbiamo perso le chiavi della Storia

Due eventi recenti, in Corea del Sud e in Romania, evidenziano la crisi delle democrazie liberali: dalla deriva monocratica del presidente Yoon Suk-yeol alle interferenze russe che hanno influenzato le elezioni romene. Le istituzioni democratiche appaiono fragili di fronte a nuove minacce digitali, richiedendo strumenti di analisi più aggiornati

Da Parigi a Pechino. Gli Usa di Trump, l’Italia di Meloni e il nuovo ordine mondiale secondo Sisci

Alla riapertura della cattedrale parigina, il presidente eletto ha ribadito la priorità americana: la Cina, non l’Europa. E se le riforme rimangono bloccate e il ruolo internazionale si fa incerto, Roma rischia di restare indietro

La mistica di Notre Dame e i dilemmi della politica. Il commento di Polillo

La cerimonia a Parigi è stata il contesto ideale per incontri politici di alto livello. L’Italia, grazie alla sua stabilità politica, si presenta come interlocutore privilegiato per gli Stati Uniti di Trump, rafforzando il proprio ruolo strategico nello scenario internazionale

Dietro Stellantis una lezione per tutti. L'opinione di Bonanni

Questa crisi non è causata da un solo fattore, ma da decenni di scelte politiche focalizzate più sugli interessi elettorali che sullo sviluppo economico. Anche alcune forze sociali, hanno spesso chiesto senza offrire contributi costruttivi. Ora siamo arrivati al limite. Il commento di Raffaele Bonanni

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