Skip to main content

Guerre, autonomia e premierato. Ecco cosa pensano gli italiani secondo Swg

Molti italiani sono favorevoli all’approvazione della riforma sul premierato, mentre la maggioranza ritiene che con l’autonomia le regioni del Sud vengano penalizzate. Tra i cittadini serpeggia l’idea che molte responsabilità sul conflitto in Medio Oriente siano riconducibili alle autorità israeliane. Cresce l’insofferenza sull’idea di inviare truppe in Ucraina. Lo studio di Swg

Vi spiego il possibile dialogo tra popolari e conservatori. Parla Mauro

Conversazione con l’ex ministro della Difesa: “Giusto aprirsi al rapporto con i conservatori perché è una novità dentro il panorama politico popolare, abituato a decenni di grande coalizione: quando i conservatori britannici partecipavano all’esperienza del gruppo popolare europeo, ovviamente le relazioni erano molto più equilibrate e anche il rapporto di grande coalizione si arricchiva nel rapporto con i popolari. Sarebbe un passo avanti significativo, secondo me, se Popolari e Fratelli d’Italia si parlassero in modo da riprodurre quella logica”

Con Bardella al governo per Meloni non sarebbe una passeggiata. Valle spiega perché

La sinistra francese si sta sfaldando. A Mélenchon interessa di più essere il primo oppositore di Bardella piuttosto che appoggiare l’inquilino dell’Eliseo. Il Rn è riuscito ad accreditarsi come partito credibile, dando voce agli ultimi e tagliando i ponti col passato. Se ci sarà un governo Le Pen-Bardella, ci saranno nuovi problemi con l’Italia di Giorgia Meloni. Molto dipenderà da quello che farà la premier italiana in Europa. Colloquio con il saggista Marco Valle

Storie e prospettive delle Settimane sociali raccontate da Pedrizzi

Si aprirà domani 3 luglio a Trieste la 50a Settimana Sociale dei cattolici in Italia. Il tema scelto è “Al cuore della democrazia”, che rappresenta una questione molto importante per il nostro millennio. L’intervento di Riccardo Pedrizzi

Contro le destre, tutti insieme allarmatamente. La lettura di Cangini

Sorprende, nel constatare la reazione diffusa, la mancanza di analisi politica. Ci si interroga su come fermare aritmeticamente le destre, non ci si interroga sulle ragioni sociali della loro avanzata. Tutti parlano di numeri, quasi nessuno di politica. Il commento di Andrea Cangini

La cultura democristiana sarà la svolta (anche) per la destra francese. Parla Rotondi

La Dc oggi è una cultura di riferimento, forse la sola che possa rivestire una destra che voglia lasciarsi alle spalle tutti i fantasmi del passato. Il deputato democristiano prima che Macron sciogliesse l’assemblea nazionale ha ricevuto una delegazione del partito lepenista, per iniziative culturali. Ma c’è anche tanta politica. Colloquio con Gianfranco Rotondi

G7 Istruzione e Piano Mattei sulla formazione in Egitto. Dove va la scuola di Valditara

Di Adriano Pagliaro

Due le grandi direttrici su cui operare: la ricostruzione delle scuole e dei centri studio in Ucraina e la formazione dei docenti in Africa dove mancano ben 17 milioni di insegnanti. Quest’ultimo dato è impressionante e richiama a una sfida che l’Italia potrebbe affrontare come accaduto in altre occasioni: medici, forze di polizia, amministrativi, tecnici e altri profili professionali formati dall’Italia in autonomia o sotto egida di organizzazioni internazionali

Ancora non ha vinto nessuno. Il doppio turno francese spiegato da Pasquino

Dai seggi francesi non c’è ancora una indicazione su chi ha vinto né su chi ha perso, è il bello del doppio turno. Il ballottaggio sancirà il colore della nuova maggioranza parlamentare, e molto dipenderà da come si muoveranno le forze politiche. Il commento di Gianfranco Pasquino, accademico dei Lincei e professore emerito di Scienza Politica

Come risolvere il problema dell'astensionismo. La riflessione di Tivelli e Subiaco

Di Luigi Tivelli e Francesco Subiaco

È necessario, anche per superare la piaga dell’astensionismo che logora e indebolisce la nostra democrazia, un ritorno complessivo (politico, intellettuale e culturale) di una sana pedagogia civile, che sappia valorizzare il merito e il talento per risvegliare i cittadini-elettori in modo che diventino finalmente dei veri “Repubblicani in Repubblica”

Senza le culture politiche trionfano i partiti personali. La versione di Merlo

Pur senza enfatizzare il ritorno della “democrazia dei partiti”, è forse anche utile ricordare che la politica non si può ridurre ad una sorta di “democrazia delle persone” che rischia, inconsapevolmente, di riproporre partiti dove comanda solo il capo e dove, soprattutto, la democrazia interna diventa un semplice optional

×

Iscriviti alla newsletter