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Il centro di Calenda è un'operazione coerente e coraggiosa. L'opinione di Merlo

Calenda coltiva e pratica una cultura di governo che non può che essere distinta e distante da un approccio puramente burocratico e tardo ideologico. Per queste ragioni, semplici ma essenziali, finalmente abbiamo un piedistallo solido da cui partire e declinare nel nostro Paese una vera e credibile politica di centro

Il toro di Lollobrigida, il limone di Crosetto, l'arrosticino di Tajani. Queste le avete viste?

Il ministro dell’Agricoltura è stato immortalato nelle vicinanze di un toro ad Agriumbria, mentre il ministro degli Esteri osservava la cottura degli arrosticini ad “Agricoltura è”. Sempre in Piazza della Repubblica il ministro della Difesa annusava un limone. Ecco le foto politiche degli ultimi sette giorni

Vi spiego perché a Conte non conviene rompere con il Pd. Parla Ignazi

Conte si deve rassegnare. Sta alzando il tiro, ma non potrà più essere il leader del centrosinistra. Il rischio rottura totale col Pd non lo vedo all’orizzonte perché non conviene a nessuno, ma il gioco così spregiudicato non pone le basi per l’alleanza. Intervista a Piero Ignazi, politologo dell’Università di Bologna

Non si sceglie tra Usa e Ue. L'Atlantismo di Giorgia Meloni su Ft

Un’Europa che negli ultimi anni si è “un po’ persa” è una certificazione che si ritrova non solo nelle parole del vicepresidente americano JD Vance o nelle risposte di Meloni al Ft, ma anche nel rapporto di Mario Draghi sulla competitività (e non solo) dell’Unione europea. “Trump non critica gli europei, ma la classe dirigente”, dice Meloni

Da Gladio a Sigonella, sintonie e dissapori tra Cossiga e Andreotti. Parla Mannino

Si intitola “La crisi della Repubblica” (Edizioni di Storia e Letteratura) il primo volume che raccoglie il foltissimo rapporto epistolare fra l’ex capo dello Stato, Francesco Cossiga e l’ex primo ministro Giulio Andreotti. I dissapori su Gladio, le responsabilità di Sigonella e il silenzio dopo il discorso alle Camere. Colloquio con l’ex ministro democristiano, Calogero Mannino

Perché le proteste di Gaza non possono cadere nel vuoto. Il monito di Arditti

Posto che sappiamo tutti perfettamente che la prima cosa da fare sarebbe quella di sgretolare Hamas dall’interno, aiutando l’emersione di una nuova classe dirigente palestinese quantomeno in grado di interloquire con il mondo civile e desiderosa di avviare una nuova stagione di rapporti con Israele, adesso il punto è uno solo: c’è modo di evitare che queste prime voci di protesta (che avranno senz’altro già i loro sostenitori, perché a Gaza nulla accade per caso) finiscano nel nulla cosmico?

Cosa c'è dietro i salari stagnanti in Italia. Scrive Bonanni

La strada da seguire, se davvero si volesse cambiare, è chiara. Da un lato, serve una riforma fiscale coraggiosa, che alleggerisca il peso sul lavoro e corregga le distorsioni del fiscal drag. Dall’altro, è necessaria una rivoluzione contrattuale che sappia valorizzare produttività, competenza e merito. Il commento di Raffaele Bonanni

Quello di Azione (con Meloni) sarà il congresso della coerenza. Parla Richetti

Quello del fine settimana per Azione sarà il congresso della coerenza. Rivendicando la distanza tra la destra di governo e il campo largo, il partito guidato da Carlo Calenda cerca di ritagliarsi il proprio ruolo provando a spezzare le catene del bipolarismo sui contenuti. Con Italia Viva? I rapporti sono cordiali, ma loro hanno scelto di stare con Schlein e Conte. Noi no. E Meloni? Siamo all’opposizione ma apprezziamo la disponibilità al dialogo. Colloquio con Matteo Richetti, capogruppo alla Camera

L’intramontabile superiorità morale. L'opinione di Merlo

I sinceri democratici e liberali – di qualsiasi cultura siano – dovrebbero adesso battere un colpo e costruire una vera alternativa culturale e valoriale. L’opinione di Giorgio Merlo

Piano Mattei e Global Gateway, così Italia e Ue si espandono

La visita in Italia del Commissario per i partenariati internazionali dell’Unione europea mette in risalto la sinergia esistente tra i due progetti che puntano ad espandere l’influenza globale dei due soggetti che li hanno promossi. Oggi il continente africano è diventato un centro geopolitico di primissimo piano e la vacatio europea degli ultimi due lustri non può che essere sanata da una nuova forma di progettualità. Tramite il Piano Mattei, e quindi una visione non predatoria, il governo italiano intende rafforzare il proprio di ponte tra Europa e Africa

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