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L'agenda della settimana: fiducia a Draghi (e delle imprese)

Di Giuliano Maddaluno

Settimana intensa quella che si apre oggi. Dalla fiducia al nuovo governo Draghi in Italia fino a venerdì 19 con la Conferenza di Monaco (virtuale) sulla Sicurezza, attesi i discorsi di Merkel e Biden. Tutti gli appuntamenti della settimana 15-21 febbraio

Il governo Draghi tra sogni e realtà. Scrive il prof. Di Gregorio

Si poteva fare un governo composto solo da ministri tecnici? Probabilmente sì, i partiti l’avrebbero accettato. Tuttavia, il precedente storico – il governo Monti – non faceva propendere per questa soluzione. Per una ragione molto semplice: i partiti, all’avvicinarsi della scadenza del mandato, tendono a cambiare la narrazione positiva e a smarcarsi, frantumando la maggioranza in un fuggi-fuggi generale. L’analisi del politologo Luigi Di Gregorio

Cazzola legge le priorità del nuovo governo dopo il primo consiglio dei ministri

Vaccinazioni, lavoro, economia, scuola e ambiente. Le priorità ci sono tutte, ma per ora si tratta solo di titoli. I punti indicati si condizionano reciprocamente nel senso che ognuno di essi deve essere affrontato in relazione agli effetti che possono determinarsi sugli altri. SuperMario ha più volte ribadito che le risorse vanno investite per produrre sviluppo e non ibernate in attesa di una resurrezione

Comunicare con il silenzio. Lo stil nuovo di Draghi visto da Comin

Per la prima volta a memoria di osservatori, l’assenza di qualsiasi anticipazione e gossip sui nomi e sul programma di governo è diventato argomento di discussione e di analisi, anche degli esperti. L’analisi di Gianluca Comin, docente di Strategie di Comunicazione alla Luiss e fondatore di Comin & Partners

Ricciardi e il lockdown totale, Viminale e migranti. Salvini torna all'attacco

Molti i punti che il leader della Lega ha toccato nella sua conversazione con Lucia Annunziata ospite a Mezz’ora in più su Rai 3. Dal lockdown richiesto da Ricciardi per le varianti del Covid incontrollabili, alla riconferma di Lamorgese al Viminale, fino alla “conversione” europeista. Ecco cosa ha detto

Il ministro Bianchi conosce Draghi dal 1976. Il suo piano per la scuola

Storie, aneddoti, cursus honorum. Chi è il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Dagli scranni del Consiglio Comunale al vertice dell’ateneo estense. Il legame con Draghi parte da lontano. Era il 1976

Un governo c’è, ma mancano i partiti. La riflessione di D'Ambrosio

Il metodo democratico non è un optional: è fatto di tesseramento reale, sedi a ogni livello, dibattito, congressi votazioni ed elezioni interne, strumenti di controllo politico ed etico, gruppi di elaborazione politica, centri studi, capacità di stare nell’opposizione interna e costruire, senza uscire per fondare l’ennesimo partitino. Ci mancano partiti di questo tipo. La riflessione di Rocco D’Ambrosio, presbitero della diocesi di Bari, ordinario di Filosofia Politica nella facoltà di Filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma

Ecco cosa penso del caso Palamara. L'opinione di Saccone

Csm, Palamara e il sistema giudiziario. L’opinione di Umberto Saccone

L’addio di Conte batte ogni record su Facebook. Un futuro consenso elettorale?

Di Domenico Giordano

Il post con cui Giuseppe Conte si congeda da “Palazzo” e “poltrona” è quello, a livello globale, con più interazioni su Facebook nelle ultime 24 ore. L’analisi di questo consenso mai visto prima in Italia la fa su Formiche.net Domenico Giordano, spin doctor di Arcadia, fondatore del Piccolo Festival della Politica è autore di “De Luca, la comunicazione politica di Vincenzo De Luca da sindaco a social star” (Area Blu edizioni 2021)

Questa volta non si può sbagliare. Il monito di Polillo al nuovo governo

In Europa si sta già discutendo di ripristinare le regole, al momento sospese, del Patto di stabilità e crescita. E c’è chi sogna di tornare a quel Fiscal compact che, in passato, ha strozzato le economie più deboli. Da questa discussione, che condizionerà il futuro prossimo venturo dell’Ue e della Repubblica, l’Italia non può tirarsi indietro. Non vi sono, infatti, forze politiche non coinvolte nell’esperimento di governo. L’analisi di Gianfranco Polillo

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