Il cristiano, lo statista, il leader politico, il profeta, il costruttore, De Gasperi ha ancora tanto da dire alla politica e alla società di oggi: i suoi ideali sono rimasti vivi e intatti nonostante il trascorrere dei decenni, le sue intuizioni restano valide e attuali, il suo stile andrebbe elevato a paradigma per chi vuol servire la cosa pubblica. Il commento di Angelino Alfano, presidente della Fondazione De Gasperi
Politica
Cosa resta della “diversità morale” a sinistra? La riflessione di Merlo
Con il dovuto rispetto per la storia politica, culturale ed ideologica della sinistra italiana nel rapporto tra etica e politica nessuno, ma proprio nessuno, può e deve rivendicare una verginità esclusiva
La nostalgia per la serietà della Dc e l'occasione (da non perdere) per Meloni. Parla Adornato
Secondo un sondaggio gli italiani sarebbero nostalgici della Democrazia cristiana. Ma non si tratta di una latitanza in termini valoriali, bensì della nostalgia di avere una classe politica seria e preparata. Meloni deve avviare il percorso per creare un grande partito conservatore e creare classe dirigente. Colloquio con l’ex parlamentare Ferdinando Adornato
L'esempio di De Gasperi per la politica di oggi. L'analisi di Ornaghi
Nel discorso che De Gasperi fece a Bruxelles nel 1948 ciò che colpisce oggi è il nesso che lega valori e scopi dell’impegno personale alla capacità di innalzare la visione e l’azione di chi fa politica. Un simile nesso solleva in noi la domanda se nella causa per cui il cristiano risponde alla vocazione per la politica non stia il fondamento stesso della sua capacità di interpretare e cercare di orientare tutto ciò che interessa la vita di un popolo. L’analisi di Lorenzo Ornaghi, presidente dell’Alta Scuola di economia e relazioni internazionali e già rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
L'arte di costruire e coltivare le alleanze. Dove falliscono i capi, la parola agli elettori
Per mettere insieme due elettorati che, in partenza, condividono solo l’opposizione al governo delle destre, appare indispensabile rinunciare alla reciprocità del fuoco che è proprio fuori luogo chiamare “amico”. Vincere sulle carni del proprio indispensabile alleato significa solo continuare a perdere. Il commento di Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica, socio dell’Accademia dei Lincei
Il futuro dell'Africa si chiama formazione. La visita di Mattarella in Ghana
Il Capo dello Stato ha visitato il Centro di formazione Don Bosco di Ashaiman, accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, proprio per lanciare il progetto “Ghana”, che oltre al Volontariato internazionale per lo Sviluppo coinvolge Confindustria Alto Adriatico, ente ideatore e promotore del progetto, Umana SpA e i Salesiani di Don Bosco
Qual è la vera sfida del dibattito tra Meloni e Schlein su Instagram. Scrive Carone
Sta prendendo forma l’ipotesi che le due leader politiche possano trovare online, su Instagram, la piattaforma più adatta per il dibattito di cui da tempo si parla. Se così fosse, sarebbe certamente un unicum, ma in gioco non ci sarebbe lo spostamento del bacino elettorale, anzi… L’analisi di Martina Carone
Conte, Schlein e il teatrino della politica pugliese. Il commento di Cangini
Tutti sapevano, tutti hanno fatto finta di nulla. Salvo poi, a scandalo conclamato, esibire mani pulite scaricando sul vicino di partito la responsabilità morale di un andazzo che da decenni costituisce una regola
Le vacche di Lollobrigida, la grigliata di Marattin, la bici di Marino. Queste le avete viste?
Il ministro dell’Agricoltura dà l’esempio e consuma carne vera (non coltivata) a Pasquetta e poi va a salutare una mucca ad Agriumbria, il deputato Marattin segue l’esempio di Lollobrigida, mentre Ignazio Marino pedala verso le prossime europee insieme a Fratoianni e Bonelli. Ecco le foto politiche degli ultimi sette giorni
Più politiche del lavoro e meno mozioni di sfiducia. Il suggerimento di Bazoli
“L’Europa? La naturale collocazione dei problemi più rilevanti che abbiamo davanti a noi, solo a livello europeo possiamo parlare di pace, di sviluppo sostenibile e di difesa della democrazia. Cambiare il Jobs act? Ci sono altre priorità”. E sulla sfiducia a Santanché… Intervista al deputato dem bresciano