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La forza del centrodestra e la debolezza del campo largo. Il commento di Ippolito

Quella della Sardegna è stata certamente un’occasione perduta per il centrodestra e specialmente per i cittadini dell’isola. La faccenda tuttavia ha dimostrato che il centrodestra è forte e coeso, e il centrosinistra è smarrito e frammentato. D’altronde, inventarsi un’alternativa in politica non è roba da spot, da rivalsa o rievocazioni passatiste, ma da statisti e grandi ideali. E, nonostante il campo sia così largo, nel centrosinistra non si vede un sole che nasca all’orizzonte. Il commento di Benedetto Ippolito

Dove può portare l'alchimia tra Trump e Putin. L'analisi di Sisci

Siamo alla vigilia di elezioni cruciali in Iran (il 1° marzo), dell’apertura dell’assemblea nazionale del popolo in Cina (il 5 marzo), delle presidenziali in Russia (15 marzo) e della prossima tornata di primarie repubblicane. Da tutti questi appuntamenti la posizione di Trump potrebbe essere rafforzata con un impatto importante sulle guerre in Ucraina, Gaza e in Yemen, anche con ricadute italiane. L’analisi di Francesco Sisci

Phisikk du role - Ha vinto la sinistra-sinistra. Ma è il voto in Sardegna, non un sondaggio politico

La candidata del centrosinistra si è affermata per una manciata di voti e il centrodestra ha i suoi problemi. Ma attenzione a non fare del voto di una regione l’aruspice del voto politico – in questo caso europeo – perché non è così. È il voto di un territorio, peraltro ridotto assai nella partecipazione degli elettori, con specifici attori, specifiche beghe tra partiti, specifici problemi locali. Punto e basta. La rubrica di Pino Pisicchio

Un testa a testa tra fiele e miele. Il voto in Sardegna letto da D'Anna

La vittoria sul filo di lana di Alessandra Todde, che diventa la prima presidente donna della Regione Sardegna, lascia prevedere l’avvio di una valanga politica destinata a ripercuotersi sulla maggioranza di governo e sullo stesso esecutivo. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Imparare dalle sconfitte, una lezione per il centrodestra. Scrive Cangini

Stavolta il centrodestra in generale, e Giorgia Meloni in particolare, non hanno vinto. Se, messa da parte la hybris e adottata un po’ di saggezza orientale, impareranno la lezione, questa sconfitta verrà ricordata come un’utile folgorazione. In caso contrario, come l’inizio della fine. Il commento di Andrea Cangini

Sardegna, terreno favorevole per Pd-M5S. Se perde Truzzu, perde Meloni. Parla Pregliasco

Ancora l’esito delle regionali in Sardegna non è certo, ma in ogni caso sarà una vittoria di misura. Todde colleziona un buon risultato e l’asse Pd-M5S funziona per una serie di fattori, tra cui l’impopolarità dell’uscente Solinas e il radicamento pentastellato nell’isola. Truzzu? Non sostenuto fino alla fine da Salvini, e il risultato inciderà nei rapporti del centrodestra. Conversazione con Lorenzo Pregliasco (Quorum-YouTrend)

La natalità ha bisogno di nuovi modelli e meno paure. La ricerca di Magna Carta

Siamo al decimo anno consecutivo di record negativo sul fronte della demografia. Sono tanti i fattori che concorrono a determinare questo scenario, ma più del contesto economico, contano un cambiamento di paradigma culturale e un modello che non prevede il dover fare figli. L’economista Blangiardo e la senatrice Parente all’evento della Fondazione Magna Carta, che ha realizzato la ricerca “Per una primavera demografica”

La scintilla populista e la banalità del merito. Il commento di Laudadio

Alla base del populismo c’è il tradimento della promessa meritocratica. Abbiamo raccontato un mondo dove impegno e talento garantiscono il successo personale e la realizzazione, ma i dati sulla mobilità sociale ci dicono che questo non è vero. La meritocrazia è l’attribuzione del potere sulla base del merito, ma cosa accade quando l’uguaglianza delle opportunità è soltanto una chimera? Numerosi pensatori ci invitano a rivedere la meritocrazia che rischia di diventare il motore della rabbia che anima il populismo

Perché il richiamo di Mattarella è necessario. La versione di Pasquino

Il richiamo del Presidente Mattarella al non ricorso ai manganelli per mantenere l’ordine pubblico è totalmente conforme allo spirito della Costituzione italiana e, aggiungo con una sommessa enfasi retorica, della sua democrazia fintantoché sapremo preservarla. Il commento di Gianfranco Pasquino, accademico dei Lincei

Premierato, meglio un'assemblea per la revisione della Costituzione. La proposta di Tivelli

L’Assemblea per la revisione costituzionale dovrebbe essere composta da un centinaio di eletti, rigorosamente con sistema proporzionale e con requisiti di competenze in materia istituzionale per le candidature. Ma soprattutto la questione dirimente è quella delle funzioni e dei poteri di tale assemblea. Non ci sarebbe una vera spoliazione dei poteri delle due Camere. La proposta di Luigi Tivelli

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