Una parte della sinistra che “gode a perdere”, quelli che fuori dal Pd descrivono l’Italia “come una Wikipedia delle sfighe” , i Cinquestelle che “più che pentastellati sembrano il pentapartito” eterodiretti da “mail anonime”. E ancora uno schiaffone alla Fiom: “Se i compagni Airaudo e Landini avessero avuto ragione oggi la Fca non sarebbe più a qui e invece fa le Jeep in Basilicata”. Fuori dal Pd il catalogo è questo, secondo Matteo Renzi, a Torino nelle vesti di segretario del partito, per tirare la volata a Piero Fassino, che punta ad un secondo mandato da sindaco.
E così al rush finale la campagna elettorale per le comunali, che a Torino ha avuto toni soporiferi, si rianima. “Qualcuno avvisi Matteo Renzi che si vota per il sindaco di Torino e non per quello di Detroit” è la risposta piccata di Giorgio Airaudo, in corsa per Palazzo Civico, ma in alternativa a Fassino, mentre Chiara Appendino (M5S) fin dal pomeriggio faceva notare che “solo avendo il coraggio di uscire dai teatri e stare in piazza si può dare nuova vita alla buona politica”.
Lo stato maggiore del Pd infatti per la chiusura della campagna elettorale di “filura”, come i torinesi chiamano Fassino, si è riunito al Teatro Alfieri, 1.500 posti tutti esauriti, mentre fuori la piazza era pressoché militarizzata. I centri sociali avevano annunciato contestazioni, ma hanno poi fatto atto di presenza, con una manifestazione all’acqua di rose tenuta lontana dalle forze dell’ordine e non molto partecipata. Mentre ad attendere il premier davanti al teatro c’era uno sparuto gruppetto di esodati. In platea tanti volti noti del Pd locale, ma al di fuori della politica solo Giovanni Quaglia, in odore di prendere le redini della Fondazione Crt e Paolo Damilano, presidente del Museo del Cinema.
Chiamparino si dice ottimista e scaccia lo spettro del ballottaggio: “Sono convinto che domenica sarà per Fassino come il Colle della Lombarda per Nibali e Torino potrà avere già domenica sera il suo sindaco”.
“Non fermiamo la rinascita della città. La continuità non è un disvalore. Non siamo ancora fuori dalla crisi, ma abbiamo creato le condizioni per aprire una fase nuova della città, per fare quel salto che ci consenta di tornare a creare lavoro in primo luogo per i giovani” attacca Fassino, che non lancia strali agli avversari, ma si limita a dire: “Siamo gli unici che si presentano con un programma, c’è invece chi chiede un voto per protesta, ma votare per protesta è come un urlo che lacera l’aria per poi far calare il silenzio”.
Infine l’assist di Renzi, che da rottamatore si sente in dovere di giustificare il sostegno a Fassino: “Sono esperto di rottamazione, posso fare l’advisor su questo – ironizza il premier – ma la rottamazione si fa quando quelli di prima riducono il paese alla palude. Piero Fassino per chi ha fatto il segretario è un punto di riferimento importante. Uno che lavora più di lui non lo trovi. Qui a Torino c’è l’orgoglio di aver visto risultati concreti”. E battezza Torino “la capitale del cambiamento”.
Poi dal palco dell’Alfieri Renzi lancia un messaggio a Cuperlo:”Il Pd è l’unico partito in Italia che non butta fuori quelli che non la pensano come noi, è l’unico partito che dialoga e discute, che pensa di essere una comunità, che si guarda negli occhi e non manda mail anonime, non manda persone a dirti ciò che devi fare e ciò che non devi”.
“Dipingere Torino come una realtà mal amministrata non fa ridere, e lo dico ai seguaci di quel comico che in questa città ha pensato bene di mettere in fila il suo gruppo dirigente per fare un atto blasfemo e inqualificabile. Abbiamo bisogno di una classe dirigente, non di gente che gioca con la blasfemia” tuona Renzi, riferendosi allo spettacolo di Grillo a Torino che si concluse con i suoi in fila davanti a lui a mimare la comunione, mentre il comico li imboccava con grilli essiccati.
E ancora paludi e gufi da esorcizzare, prima dell’appello ai torinesi: “Gli juventini vadano dai granata, i granata vadano dagli juventini” nessuno si risparmi nella propaganda pro Fassino, perché “Torino è la capitale del cambiamento, una sorpresa per molti di noi e bisogna aiutarla a farla rimanere la più grande sorpresa tra le città italiane ed europee”.
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