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Emanuele Rossi About Emanuele Rossi

Marito, padre e figlio; umbro, spesso connesso, lettore entropico. Scrivo storie e qualche analisi su questioni del mondo. Abbastanza innamorato dell'America e di Londra, del cibo, della birra, del Milan e dei New York Knicks. Sono anche un giornalista e un geologo. Twitter: @de_f_t

Le tensioni sulla produzione Opec+ e le petroliere che cambiano bandiera

Di Emanuele Rossi e Matteo Turato

La notizia di un aumento della produzione Opec+ è stata subito smentita dai sauditi, ma cela una tensione che dura da mesi. Intanto Grecia, Malta e Cipro lanciano l’allarme sulle proprie petroliere che abbandonano la bandiera europea per preferire ownership extracomunitarie, nel tentativo di proseguire gli affari importando petrolio russo. Le misure dell’Ue e del G7 mirano congiuntamente a stabilire un embargo (quasi) totale e un price cap che interrompano i proventi di cui la Russia ha un bisogno disperato

Libia-Sahel. Perché l’Italia è interessata all’approccio integrato Ue

Libia e Sahel sono un tutt’uno regionale in cui l’aspetto geopolitico centrale in questo momento è dato dall’instabilità di entrambi i fronti, con il sud libico che rischia di diventare imbuto di una serie di problematiche. Dal terrorismo ai traffici criminali (compresi quelli di persone). L’Ue organizza a Tunisi una conferenza per facilitare i processi di integrazione nell’area

Usa in Medio Oriente. La visione del Pentagono

Il Medio Oriente resta un’area di interesse strategico per gli Stati Uniti, ma il Pentagono spiega nuovamente come sarà veicolato, evitando eccessivi coinvolgimenti e privilegiando l’integrazione

Iran, così le proteste diventano internazionali

Le proteste in Iran, che qualcuno chiama già rivoluzione, arrivano ai Mondiali in Qatar, mentre da Teheran aumentano gli attacchi contro i curdi con gli stessi droni usati dai russi in Ucraina. È in atto un’internazionalizzazione violenta della crisi iraniana

Più pragmatismo e meno ideologia. Varvelli (Ecfr) e le mosse del governo

Nel giro di pochi giorni è stato mostrato il doppio volto del governo sugli affari internazionali, spiega Varvelli, capo dell’ufficio italiano dello European Council on Foreign Relations. Da un lato il pragmatismo della premier Meloni ai vertici internazionali, dall’altro lo scontro ideologicizzato con la Francia

Blinken va in Cina per creare un confine tra dialogo e strategia

Secondo Le Corre (Harvard/Essec), al di là dell’incontro Biden-Xi ci sarà da seguire il viaggio del segretario Blinken in Cina. Là verranno rimarcati i confini del rapporto Usa-Cina, che interessano anche l’Italia. L’applicazione della Big stick diplomacy e il fronte dei semiconduttori con Taiwan, Corea del Sud e Giappone

Caso Khashoggi. Biden sceglie l’immunità (strategica) per bin Salman

L’amministrazione Biden ritiene che per bin Salman possa essere applicata l’immunità in quanto primo ministro e leader saudita de facto. L’invito alla giustizia americana è di non procedere con le indagini che riguardano l’erede al trono sul caso Khashoggi. Washington dimostra di non voler perdere completamente contatto con Riad

Kim preoccupa. Testato un missile balistico intercontinentale

Testare un missile intercontinentale per Kim è parte della narrazione e serve per gestire il regime tanto quanto per dimostrare di aver acquisito capacità militari avanzate da spendere in un’eventuale fase diplomatica. Là, semmai, sarà testata anche la volontà di Pechino di impegnarsi a collaborare con Washington su certi dossier come quello nordcoreano

Shade Med. Così Ue e Nato acquisiscono consapevolezza del Mediterraneo

Le sfide del Mediterraneo raccontante da chi le vive quotidianamente. Shade Med 2022 ha fatto il punto sull’impegno di Nato MarCom e Eunavfor Med sulle situazioni da affrontare, la consapevolezza da acquisire, le dinamiche da proteggere, e le opportunità da sfruttare

Serve una risposta difensiva Nato alla vicenda polacca. Parla Buras (Ecfr)

Per Buras (Ecfr Varsavia), serve una risposta della Nato all’incidente avvenuto in Polonia. Le responsabilità russe, qualsiasi sia stata la dinamica, sono evidenti e la Nato dovrebbe rafforzare le proprie capacità di difesa aerea al confine ucraino per evitare che altre future situazioni portino a escalation

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