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La prospettiva di un fondo europeo per la Difesa come risposta fisiologica alla necessità di un riarmo continentale, ha acceso i titoli legati al settore militare e dell’aerospazio un po’ su tutte le piazze finanziarie. D’altronde, un aumento della spesa per alzare il livello di sicurezza dell’Europa non poteva che essere ben visto dai listini, che nella giornata odierna hanno ingaggiato un vero e proprio rally borsistico. E dunque, titoli della difesa sugli scudi sulle piazze europee dopo il vertice a Londra del fine settimana, in cui i leader dell’Unione hanno definito le nuove prospettive di sostegno all’Ucraina di fronte al crescente timore di un passo indietro degli Usa.

In apertura di contrattazioni, per esempio, piovevano gli acquisti su Bae System (+14,72%) a Londra, Rheinmetall (+11,87%), Hensoldt (+22,64%) a Francoforte e Thales (+13,12%) a Parigi. In Italia, la star della giornata è stata Leonardo, balzata dell’11,2%, dopo che nei primi scambi non è riuscito a fare prezzo, per portarsi e chiudere poi a +16%. La quotazione di Piazza Montegrappa è arrivata a toccare un massimo a 45,5 euro, per poi assestarsi a 42,88 euro ad azione. A spingere il rally del comparto, nemmeno a dirlo, sono state in particolare le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che, lasciando il summit londinese, ha annunciato il bisogno di riarmare urgentemente l’Europa e che la Commissione proporrà un piano in tal senso al Consiglio europeo del 6 marzo.

Concetto ribadito poche ore dopo, a Bruxelles: “Sto preparando intensamente il Consiglio europeo insieme al presidente Antonio Costa. E in effetti a breve informerò gli Stati membri, con una lettera, sul piano di riarmo dell’Europa. Abbiamo bisogno di un massiccio aumento della difesa, senza dubbio vogliamo una pace duratura, ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza e la forza inizia con il rafforzamento di noi stessi. Questo è lo scopo del piano che presenterò agli Stati membri domani: l’Europa riarmata”.

C’è di più. A seguito del summit inglese, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha inoltre espresso la necessità per l’Europa di incrementare velocemente le spese in difesa al 3,5% del Pil. A ciò si aggiunge l’accordo da 1,6 miliardi di sterline, annunciato dal premier britannico Keir Starmer, per consentire all’Ucraina di acquistare 5mila missili di difesa aerea utilizzando finanziamenti per l’esportazione. Secondo Starmer, questi missili saranno prodotti a Belfast, creando posti di lavoro nel settore della difesa del Regno Unito.

Ancor, nell’ambito della formazione del nuovo governo tedesco dopo le elezioni federali dello scorso 23 febbraio, i partiti coinvolti nelle trattative per la nascita del nuovo esecutivo (Cdu, Csu e Spd) starebbero valutando la possibilità di istituire rapidamente due fondi speciali uno per la difesa e un secondo per le infrastrutture. Secondo fonti di stampa, gli advisor stimano che saranno necessari circa 400 miliardi di euro per il fondo per la difesa e tra 400 e 500 miliardi per il fondo per le infrastrutture.

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