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Per le banche della Russia e dunque per il Cremlino stesso, vista la robusta presenza pubblica nel capitale degli istituti, potrebbe essere l’ultima carta del mazzo da giocare. Le sanzioni dell’Occidente mordono da mesi la finanza dell’ex Urss, ormai quasi del tutto tagliata fuori dal resto del mondo. E allora, se si vuole provare a incamerare nuovi capitali, dai quali attingere preziose commissioni, bisogna guardare al Golfo o più in generale ai Paesi musulmani, dove investimenti e transazioni sono regolati dai dettami del Corano.

Così si può spiegare l’importante, quasi epocale, decisione della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, che ha approvato, in prima lettura, un disegno di legge che legalizza e regola le banche islamiche in Russia. Il progetto pilota, che prevede l’istituzione di un regime giuridico sperimentale per attività di finanziamento islamico sharia compliant, sarà inizialmente introdotto nei territori di alcune regioni russe a maggioranza musulmana, tra cui Cecenia, Daghestan, Tatarstan e Bashkiria russa. Motivo? Dopo essere stata colpita dalle sanzioni occidentali a causa dell’aggressione in Ucraina, la Russia ha compiuto questo passo nel tentativo di attirare investitori alternativi dai Paesi musulmani.

Anatoly Aksakov, presidente del Comitato per i mercati finanziari della Duma, ha spiegato come tali iniziative stiano “guadagnando attenzione perché alcuni paesi del Medio Oriente e dell’Asia hanno mostrato il loro interesse ad investire in queste regioni russe, ma non hanno ancora fatto questo passo per motivi religiosi”. Ora però, Mosca potrà mettere le mani con prelievi e tasse sui capitali proveniente dai Paesi islamici.

Tra le altre cose, il disegno di legge appena approvato prevede anche l’istituzione di un consiglio governativo di esperti sul sistema legale sperimentale, al fine di preparare proposte per la regolamentazione della finanza islamica in Russia. In questo modo le banche russe offriranno prodotti finanziari conformi alla Sharia e rispondenti alle esigenze dei musulmani.

Non è tutto visto che è stato inoltre fissato un periodo di due anni per condurre l’esperimento, che il governo potrebbe prorogare in accordo anche con la Banca di Russia. Già lo scorso anno, il Comitato per i mercati finanziari della Duma di Stato ha istituito un gruppo di lavoro sulla finanza islamica per incoraggiare gli investimenti dagli Emirati Arabi Uniti e da altri Stati musulmani.

Caccia alla finanza islamica. L'ultima carta di Mosca

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