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Tutti pazzi per Mario Monti anche in Vaticano. Mentre su Luca Cordero di Montezemolo ci sono impostazioni differenti tra la Segreteria di Stato e la Conferenza episcopale italiana. E le associazioni cattoliche che hanno promosso gli incontri di Todi prima o poi confluiranno nel rassemblement centrista che farà perno sul movimento Verso la Terza Repubblica promosso dalla montezemoliana Italia Futura. Parola del giornalista e saggista Paolo Rodari, vaticanista del quotidiano il Foglio e firma anche del Giornale. In una conversazione con Formiche.net, l´autore del seguito blog “Altro che Vaticano” su www.paolorodari.com analizza le posizioni di Vaticano, Santa Sede e associazioni di ispirazione cattolica sui movimenti politici, esistenti o in fieri.

Rodari, nel suo ultimo articolo sul Foglio di sabato, si scorgeva una differenza di opinione tra Bertone e Bagnasco sul nascente rassemblement centrista e quindi anche su Italia Futura. Più propenso il primo, più attendista il secondo. E’ cosi’? E perché?

“Mi sembra che ciò che sta nascendo attorno a Montezemolo abbia, almeno sulla carta, l’appoggio della Segreteria di Stato vaticana risponde Rodari a Formiche.net Andrea Riccardi lavora forte dell’appoggio del cardinale Bertone e giustamente procede per la sua strada. Con lui ci sono le Acli, forse Bonanni, e in futuro vi potranno essere altri cattolici. Il presidente della Cei Bagnasco, invece, è più attendista”.

Perché il presidente dei vescovi traccheggia?

“Non sa quali garanzie Montezemolo può effettivamente dare alla Chiesa e aspetta. Il suo sogno sarebbe un Pdl di nuovo credibile ma credo che anche lui si stia rendendo conto che è improbabile. E dunque per ora attende, e vede quali altre proposte possono nascere. Ma non è detto che nelle prossime settimane anch’egli non si faccia convincere del fatto che l’unica alternativa credibile alla sinistra sia questa aggregazione che nasce attorno a Lcdm”.

Quindi lei pensa che in senso lato il Vaticano guarda con favore questa aggregazione centrista?

“Il Vaticano – e su questo punto è d’accordo anche Bagnasco e dunque la Cei – spera che l’esperienza di Monti possa continuare. Monti ha dato ampie garanzie alla Chiesa in questi mesi non tanto di linea quanto di effettive misure nei rapporti bilaterali che tutto hanno fatto tranne che scontentare le gerarchie. Per loro Monti oggi è una garanzia. Se questa aggregazione centrista comporta il prosieguo dell’esperienza Monti allora sì, è benedetta”.

E se questa aggregazione poi collaborasse con la sinistra dando vita a un rinnovato centrosinistra?

“Questo è il punto dolente. Se collaborazione con la sinistra significa un governo come quello di oggi allora sì. Se significa altro non credo che Bagnasco ci stia. Difficile invece dire fino a dove accetterebbe di spingersi Bertone”.

Sbaglio o le associazioni di Todi non sono unite su Italia Futura? C’era solo la Cisl e le Acli alla convention del movimento montezemoliano. Perché?

“Non è che non sono unite. E’ che Sant’Egidio, Acli e Cisl in qualche modo vedono come unica strada percorribile questa. Le altre sono più scettiche al momento. Ma a fine mese tireranno le fila tutte insieme ed è probabile che, in mancanza di altro, aderiscano tutte. Per il momento però a parte le tre presenti alla convention di Lcdm, le altre seguono di più la sensibilità di Bagnasco che non ha avuto garanzie ancora sui quei “principi non negoziabili” che la Chiesa non vuole tradire. Se non c’è chiarezza su questi credo che Bagnasco non darà mai il suo placet nonostante non vi siano altre alternative credibili. Se questi principi sono “non negoziabili”, lo sono davvero e in ogni caso”.

Movimenti cattolici e Vaticano secondo lei vedono più con favore un Monti bis o un Passera Uno nella prossima legislatura?

“Credo che tutti firmerebbero per un Monti bis. Altre possibilità sarebbero percorse soltanto con un progetto politico convincente e chiaro e interamente volto al bene del Paese”.

Che reale ruolo di interlocutore riveste l’Udc di Casini per gli ambienti vaticani rispetto ai movimenti in fieri come Italia Futura o come le associazioni di Todi?

“Credo che da questo punto di vista le associazioni di Todi non abbiano bisogno di interlocutori terzi verso il Vaticano o verso la Cei. Tutte sanno come dialogare con le gerarchie e come farsi ascoltare. L’Udc ovviamente ha un ruolo nel futuro assetto politico che si verrà a creare. Ma non è un interlocutore con maggiori privilegi delle associazioni cattoliche”.

Così Bertone e Bagnasco scrutano Monti(zemolo)

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