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L’Iran ha lanciato un monito sul fatto che il dispiegamento dei missili Patriot in Turchia potrebbe scatenare una “Terza guerra mondiale”, in quanto la Siria è un tassello rilevante dell’equilibrio strategico mediorientale e la Russia continua a difendere il governo di Damasco.

In un nuovo acuto retorico dopo l’appello alla “rappresaglia da parte del mondo islamico” per l’attacco israeliano a Gaza, il capo delle forze armate iraniane, generale Hassan Firouzabadi, ha detto che “ognuno di questi Patriot è un segno nero sulla mappa del mondo, ed è pensato per causare una guerra mondiale”. “Stanno facendo piani per una guerra mondiale – ha sostenuto il generale – e questo è molto pericoloso per il futuro dell’umanità e per il futuro della stessa Europa”.

L’Iran considera la Siria l'”anello d’oro” della “catena della resistenza” contro Israele composta anche da suoi alleati quali Libano, Gaza, Iraq. Teheran si vanta di non aver mai scatenato una guerra e di aver subito quella “imposta” dall’Iraq negli anni Ottanta: anche di fronte alle minacce israeliane di bombardare i suoi siti nucleari ha sempre prospettato solo “reazioni”, apocalittiche sì, ma praticamente mai “preventive”.

La dimensione mondiale della guerra che i Patriot potrebbero innescare è data dalla posizione russa, hanno lasciato intendere un altro generale ed un viceministro intervenuti nelle stesse ore in cui ha parlato Firouzabadi. Il principale consigliere militare della guida suprema iraniana Ali Khamenei ha sostenuto che i destini dei paesi dell'”Asia sud-occidentale” sono interconnessi, “legati fra loro”. Il consigliere, generale Rahim Safavi, ha fatto riferimento esplicitamente a “Pakistan, Afghanistan, Turchia, Siria, Libano, Iran e territori palestinesi occupati” e ha avvertito che, “spingendo la Turchia” a dispiegare i Patriot, “gli Usa creano insicurezza nella regione” provocando “grandi effetti”: e questo, ha sostenuto Safavi, andrà contro gli interessi degli stessi Usa e del regime sionista, Israele.

Già ieri un viceministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, aveva ricordato che Iran e Russia si consultano regolarmente sulla situazione in Medio Oriente ed in particolare su quella in Siria: “Siamo contro un intervento straniero in Siria”, aveva scandito il responsabile della politica estera di Teheran per i Paesi arabi e africani.

www.ansa.it

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