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“Israele, Cipro e Grecia, assieme ai nostri amici americani, compongono un’alleanza molto stabile e promettente. Dobbiamo continuare a costruirla: economicamente, in termini di intelligence, difesa e partenariato politico, anche nelle sedi internazionali”.

Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un vertice bilaterale con il presidente cipriota Nikos Christodoulidis. Il passo diplomatico porta con sé una serie di riverberi relativi, in primis, al gas ovvero in una partita dove tra gli attori protagonisti c’è senza dubbio l’italiana Eni (a cavallo tra Israele ed Egitto) e più in generale il peso specifico che l’Italia ha, in quanto terra “di passaggio” di quelle risorse alla volta del centro e del nord Europa.

Più gas per tutti

La cooperazione energetica è il principale tema comune ai tre Paesi, sotto l’occhio vigile degli Usa e con l’interesse attivo dell’Italia: l’utilizzo congiunto israelo-cipriota del gas naturale è l’obiettivo centrale assieme al modus. Ovvero se creare infrastrutture adeguate a Cipro per il gas naturale, senza dimenticare la controversia pendente tra Cipro e Israele in merito al deposito “Afrodite” nella Zona economica esclusiva cipriota (ZEE) e al vicino giacimento “Isai”, per il quale vi sono rivendicazioni da parte di Israele.

Ma più in generale è l’iniziativa politica che deve essere rafforzata: il riferimento è allo schema tripartito Cipro-Israele-Grecia, il cui prossimo vertice si terrà a settembre, da allargare ad una presenza fissa di un rappresentante degli Stati Uniti, con la possibilità di esprimere un componente anche rispetto al Forum del Negev, al quale partecipano, insieme Israele, Usa e Stati arabi (con l’obiettivo di una normalizzazione delle relazioni di Israele con gli Stati arabi). Inoltre il colosso americano Chevron punta a nuove esplorazioni in quel fazzoletto di acque, e sta noleggiando una nave di perforazione per supportare il lavoro di esplorazione del gas naturale entro il 2024.

Piombino + Ravenna

Lo sfruttamento del gas naturale nella zona economica esclusiva dei Paesi interessati al forum dovrebbe subire un’accelerazione nel brevissimo periodo, come ammesso dal ministro dell’Energia cipriota George Papanastasiou. L’obiettivo è favorire lo sfruttamento del gas naturale cipriota e di altri giacimenti di gas nella regione: non solo produrre energia in loco ma esportare il gnl in Europa, quindi tramite l’Italia che con Piombino e Ravenna detiene due snodi strategici sul proprio territorio. Una settimana fa, nel porto toscano, Eni ha avviato le prime operazioni di trasbordo di Gnl nel nuovo terminale Snam: il carico è stato prodotto nell’impianto di liquefazione di Damietta, in Egitto, uno dei siti ad hoc su cui ha puntato forte il cane a sei zampe. La nave metaniera è stata ormeggiata alla Golar Tundra da cui trasferirà il gas naturale liquefatto attraverso 6 tubi flessibili nei serbatoi della FSRU per poi, in seguito, essere riportato allo stato gassoso: da lì verrà convogliato nella rete di trasporto nazionale.

La Golar Tundra detiene una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. In sostanza cresce il ruolo oggettivo dell’Italia che, tramite il due siti sul Tirreno e sull’Adriatico, assume lo status di snodo continentale imprescindibile.

Cipro occupata

Un altro elemento di dialogo tra Israele e Cipro riguarda gli investimenti nella parte occupata dai turchi. La mossa del governo di Nicosia non è estranea a quanto sta accadendo nell’area di Famagosta e alle informazioni secondo cui investitori di vari paesi (tra cui Israele) sono attivi nei territori occupati. Per cui punta a fermare tali movimenti nei territori occupati a scapito dei beni greco-ciprioti, passaggio sollevato dal presidente Christodoulidis durante l’incontro che ha avuto con il primo ministro Netanyahu a Gerusalemme, con quest’ultimo che si è impegnato direttamente per evitare l’imbarazzo.

Israele, Cipro e Grecia. Il triumvirato del gas che guarda all'Italia

Le decisioni sullo sfruttamento del gas presente, copioso, nel Mediterraneo orientale subiranno a breve un’accelerazione: la prospettiva è di esportare quel gnl in tutta Europa e proprio a tal fine cresce il ruolo dell’Italia che tramite Piombino e Ravenna assume lo status di snodo continentale imprescindibile.

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