Nella celebrazione dei 150 anni di Unità nazionale rischia di essere archiviata come anticaglia retorica ogni motivazione etico-politica e lo stesso richiamo alle radici storiche, da Federico II a Dante fino al Risorgimento, impietosamente rivoltato dal dilagante revisionismo. Economia, mercato e territorio sono le parole chiave dell’interpretazione e ogni giudizio si commisura sul dare e avere, senza alcun riguardo a…
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Orgoglio e pregiudizio. Terrone
Un Paese “duale”, a due velocità, fu costruito con le armi e la rapina, 150 anni fa; e poi mantenuto diviso con la politica e l’economia. Come l’energia sgorga da dislivelli, asimmetrie, così il motore di questo Paese, il nostro, è stato la riduzione del Mezzogiorno a colonia interna, al servizio del nord (per la fornitura di un mercato, di…
Fratture d'Italia
Anche se improbabile, è possibile che il nord e il sud prendano strade diverse rendendo vani gli sforzi di unificazione, divenuti intensi fin dall’immediato Dopoguerra. Il “federalismo” in corso di attuazione, anche se può rappresentare la goccia che fa traboccare l’acqua dal vaso, non sarà la causa di questo triste evento. SaraÌ piuttosto la crisi dell’euroarea, a cui seguirebbe quella dell’Unione…
Su la testa!
La “questione meridionale”, come giustamente ricorda spesso il capo dello Stato, è una grande questione nazionale che investe la competitività dell’intero sistema-Paese. Il sud è l’unico spazio dove l’Italia oggi può crescere velocemente a ritmi superiori alla media europea e da dove potrebbe attingere le risorse per abbattere il suo gigantesco debito pubblico. Dove, del resto, le nostre piccole e…
Istruzioni per la riscossa
Il Belpaese, ben prima di essere Stato, è Nazione. Nazione antica, fin troppo giovane Stato. A caratterizzare in modo particolare la nostra storia è il dualismo economico tra nord e sud. Ora che tensioni e difficoltà investono l’Italia, si inclina all’idea di una secessione (più o meno dolce) per salvare il nord dal gorgo nel quale il sud lo trascina.…
Una questione. 150 anni dopo
Dopo il “silenzio assordante” calato per lungo tempo, il Mezzogiorno e la questione meridionale sono tornati d’attualità anche perché rievocati, tra l’altro, dalle celebrazioni del 150esimo dell’Unità d’Italia, dal dibattito sul federalismo e persino dalle ripercussioni dell’irrisolta questione dei rifiuti campani sull’opinione pubblica. Questa “ripresa indotta” di attenzione offre l’occasione per un bilancio sui sessant’anni di politiche di sviluppo e…
Obiettivo sud
Che sia necessario ripartire dal sud per rilanciare lo sviluppo dell’intero Paese è cognizione comune, almeno in quanto enunciato. L’elemento di non poca novità è che il governo Berlusconi abbia cominciato a lavorare, fin dall’inizio del suo mandato e con l’appoggio della maggioranza degli italiani, per individuare le carenze, le necessità e le possibili aree d’intervento per colmare il divario…
Un esame di coscienza
La Costituzione pone in cima all’articolo che sancisce i caratteri e i compiti del presidente della Repubblica, l’espressione-chiave: “Rappresenta l’Unità nazionale”. Egli la rappresenta e la garantisce svolgendo un ruolo di equilibrio, esercitando con imparzialità le sue prerogative, senza subirne incrinature ma rispettandone i limiti, e ricorrendo ai mezzi della moral suasion e del richiamo a valori ideali e culturali…
Paolo Messa modera il convegno 'L'economia sociale di mercato'
L´appuntamento, che fa parte del ciclo di incontri ´i giovedì socio-economici dell´Ipres´, vedrà la partecipazione di Corrado Petrocelli, Rettore dell´Università degli studi di Bari ´Aldo Moro´, Michele Emiliano, sindaco di Bari, Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera dei deputati, Giuseppe Vacca, presidente della fondazione Istituto Gramsci e Nicola Di Cagno, presidente Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali.
Fiori di carta/ Assunta e Alessandro di Alberto Asor Rosa
“Storie di formiche”, così descrive e definisce i suoi personaggi lo stesso autore, i quali poi non sono che Assunta e Alessandro (Einaudi, pp. 134, euro 18.00), i suoi genitori, che certo non appartengono ai “grandi”, che la storia “la grande storia” quella che conta, la fanno, ma a quell’infinità di uomini che sembrano passare senza lasciare traccia o altra…