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L’europarlamentare Maximilian Krah, capolista per le prossime elezioni europee del partito di ultradestra Alternativa per la Germania, è noto per le sue posizioni filorusse. Tra i suoi amici più cari figurano due oligarchi russi finiti da tanto nella lista delle sanzioni, Viktor Medveciuk e Sergej Karaganov. Ma anche per quelle filocinesi: negli ultimi anni ha lavorato affinché il suo partito approfondisse i legami con il partito-Stato cinese e ha sposato tutte le posizioni di Pechino (i campi di internamento per gli uiguri e altre minoranze nella provincia dello Xinjiang sono “propaganda anti-cinese”, Taiwan è parte della Repubblica popolare cinese come il Tibet). Tutto ciò pone interrogativi sul partito di ultradestra che flirta con i comunisti in nome della cooperazione economica con l’Est per fare a meno dell’Ovest (degli Stati Uniti, in particolare). Ma un altro interrogativo riguarda un partito che da sempre si dichiara non in vendita sorge ora: a che cosa si deve questa svolta a Est?

Denaro, servizi segreti, reti aziendali, conflitti di interesse e propaganda di Stato cinese sono le componenti dell’indagine su Krah, che ha visitato la Cina dall’inizio degli anni Duemila per lavoro, pubblicata da t-online.de. Uno dei suoi collaboratori più stretti, ha rivelato il giornale tedesco, ha fondato un’associazione di lobby cinese. Ha legami con il Dipartimento internazionale del Partito comunista cinese, che l’intelligence tedesca considera parte dell’apparato dei servizi segreti cinesi svolgendo un ruolo centrale nel “procurare informazioni politiche di alta qualità e influenzare i processi decisionali all’estero”. Ha viaggiato in Cina da europarlamentare ospite di Huawei e di China National Petroleum Corporation.

Molti esponenti degli altri partiti tedeschi chiedono un passo indietro. Krah nega il conflitto di interessi. Il suo assistente non ha voluto commentare la questione.

Russia, ma non solo. AfD scossa dal China-gate 

Denaro, servizi segreti, conflitti di interesse, propaganda e reti opache. Krah, capolista per le prossime elezioni europee, nella bufera per i legami con Pechino

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