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In genere, più si svolge una determinata attività e meno la si idealizza, tanto più se questa è legata alla propria occupazione professionale. Anche se per paradosso, questa stessa occupazione è stata all’origine scelta sotto una spinta ideale. Non si tratta di cinismo o insensibilità, è semplicemente uno dei più sorprendenti aspetti della natura umana: lo spirito di adattamento a ciò che ci si prospetta davanti, buono o cattivo, piacevole, sgradevole o drammatico che sia.

Per quanto mi riguarda, mi occupo da così tanto tempo di aiuti internazionali che per poterli studiare al meglio, mi viene spontaneo de-idealizzarli. Non è facile ma è necessario davanti a una comunicazione mediatica emozionale che parla dei valori e non degli interessi (anche legittimi) che ruotano attorno all’aiuto; dice molto del “prima” (il bisogno che l’aiuto andrà a coprire) e quasi mai del “dopo” (ovvero ciò che è stato realizzato).

Nell’arco di 25 anni e centinaia di casi mi è capitato di frequente di imbattermi in uno scarto tra obiettivi iniziali e reali risultati raggiunti dagli aiuti, a conferma che fare il bene non è garanzia di farlo bene. Probabilmente condizionato da questa esperienza, poiché tuttavia credo fermamente nel valore e nella forza dell’ aiuto – in particolare diretto tra individui – cerco da solo i beneficiari del mio aiuto, senza affidarmi alla molteplicità di intermediari pubblici o non governativi della comunicazione emozionale di cui sopra.

Basta guardarsi intorno per rendersi conto dell’impressionante numero di persone che hanno bisogno di un aiuto, che spesso non chiedono per pudore o orgoglio. Ho fatto questa lunga premessa nella speranza di dare maggiore forza e credibilità ad un mio irrituale ma convinto appello che oggi qui faccio ai lettori di Formiche.net per dare un aiuto alla Parrocchia in Sorrivoli, in provincia di Cesena, un posto meraviglioso duramente colpito dalle frane e alluvioni di questi giorni.

Ed è un appello che faccio con la testa e con il cuore. Con la testa, perché da più di vent’anni seguo le numerose attività solidali e sociali che il parroco Don Pasquale svolge con impegno ed una dedizione impeccabile, senza protagonismi mediatici che evita accuratamente (una rarità di questi tempi), sostenuto da tutto il territorio circostante e con una gestione tra le più trasparenti che io conosca, non solo in Italia.

Con il cuore, perché io stesso sono stato beneficiario degli aiuti di Don Pasquale e della sua comunità, prima ai tempi della guerra dalle mie parti in Bosnia e poi negli anni a seguire, quando mi sono rifugiato a Sorrivoli per uscire da un giro a vuoto dell’anima, arrivato senza preavviso.

Poiché un aiuto per essere efficace richiede un rapporto diretto tra Donatore e Beneficiario, consiglio a tutti, una volta finita questa emergenza, di visitare Sorrivoli e sincerarvi di persona della bellezza suggestiva del posto, nonché della positiva serenità che emana Don Pasquale (eccetto al tavolo del ping-pong, dove non fa prigionieri).

Ringrazio tutti dell’attenzione e dell’aiuto che vorrete dare aderendo a questa raccolta fondi.

Un appello per aiutare la Romagna. Scrive Pellicciari

Un mio irrituale ma convinto appello che oggi qui faccio ai lettori di Formiche.net per dare un aiuto alla Parrocchia in Sorrivoli, in provincia di Cesena, un posto meraviglioso duramente colpito dalle frane e alluvioni di questi giorni. L’invito di Igor Pellicciari

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