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Dopo il faccia a faccia maltese con Jake Sullivan, il capo della diplomazia di Partito dello Stato cinese, Wang Yi, è volato a Mosca, come previsto, per incontrare il collega Sergei Lavrov. C’è molta attività diplomatica e ci rientra anche la guerra russa in Ucraina.

La versione di Wang

Secondo il comunicato cinese, Wang ha sottolineato che le relazioni tra la Cina e la Russia mantengono un sano e stabile impulso di sviluppo, con una cooperazione pragmatica che si approfondisce costantemente, scambi culturali ricchi e vivaci, e un rapido aumento del turismo. Ha inoltre evidenziato che questa relazione si basa su rapporti di buon vicinato (evidentemente voleva mettere a tacere le questioni riguardo alla riperimetrazione dei confini forzata dalla Cina), una completa coordinazione strategica e una cooperazione reciprocamente vantaggiosa (“win-win”, secondo motto cinese), che continueranno a sostenere lo sviluppo e la revitalizzazione di entrambi i paesi, portando benefici significativi per entrambi i popoli.

La Cina potenza responsabile

Wang ha anche sottolineato che la Cina e la Russia perseguono politiche estere indipendenti, e la loro cooperazione non mira a terzi paesi né sarà influenzata da interferenze esterne. In qualità di potenze mondiali e membri del P5, hanno importanti responsabilità nella stabilizzazione strategica globale e nella promozione dello sviluppo e del progresso mondiale.

Il tema Ucraina

Per quanto noto, hanno anche affrontato la questione dell’Ucraina, con Lavrov che si è mostrato disponibile a collaborare con la Cina per preparare gli scambi bilaterali ad alto livello seguendo la riunione tra leader Xi Jinping e Vladimir Putin di marzo. I due leader dovrebbero presto rivedersi a Pechino, in occasione dell’anniversario della Bri. Niente di concreto per ora è sul tavolo, come su tutti gli altri dossier domina la narrazione, ma qui c’è un sostrato diplomatico in fase di elevata attività. Oltre all’incontro con Sullivan infatti c’è da considerare le missioni dell’inviato vaticano, il cardinale Angelo Maria Zuppi. Ora Pechino è chiamata a scoprire le carte: vuole una mediazione oppure sposa la propaganda nazionalista russa?

A tutta Brics 

Inoltre, entrambe le parti hanno elogiato l’espansione dei Brics e si sono impegnate a lavorare con tutti i membri per costruire una piattaforma “Big Brics” che promuova lo sviluppo comune. Lavrov ha sottolineato che la Russia svolgerà un ruolo importante come presidente rotativo del gruppo nel 2024 — quando potrebbe capitalizzare il processo di allargamento in corso — e collaborerà con la Cina per promuovere ulteriormente lo sviluppo del gruppo.

La versione di Mosca (sull’Ucraina)

Infine, Lavrov ha introdotto le sue opinioni sulla situazione in Ucraina, apprezzando la posizione della Cina che tiene conto delle preoccupazioni di sicurezza di tutte le parti e contribuisce all’eliminazione delle cause profonde del conflitto, a suo dire. Entrambi i ministri degli Esteri hanno sottolineato l’importanza del dialogo e della negoziazione per risolvere la “crisi” (non viene definita “guerra” per non scomodare la narrazione russa.

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