Skip to main content

Nel 2017 un famoso politologo americano, Graham Allison, pubblicò un libro intitolato “Destined for war. Can America and China escape Thucydides’s trap?“, che suscitò tra gli esperti un ampio e acceso dibattito. Citando Tucidide e la guerra del Peloponneso, l’autore ipotizzava che Stati Uniti e Cina, potenze sempre più concorrenti nello scenario globale, potessero entrare violentemente in rotta di collisione. Con il rischio di una guerra, come documentato nel libro con vari esempi storici precedenti.

L’ipotesi di un possibile scontro militare tra Cina e Stati Uniti è ormai molto diffusa nella comunità degli studiosi di politica internazionale. Di certo le tensioni nel corso degli ultimi anni sono andate crescendo enormemente, al netto del colore delle amministrazioni americane, e con la guerra in Ucraina non hanno fatto altro che aumentare. E la vicenda Taiwan potrebbe essere solo uno dei possibili elementi di frattura anche in futuro.

Il recente incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin e il ruolo assunto a livello globale dalla Cina palesano sempre di più le intenzioni cinesi di rivendicare una postura di primaria importanza sul piano internazionale, in alternativa al ruolo svolto dall’occidente. E anche le recenti affermazioni cinesi nei confronti degli Usa, per quanto possano essere viziate da una certa strumentalità, evidenziano un chiaro tentativo di costruire un fronte politico anti-occidentale di cui la Cina sembra volersi candidare a guida. Se nel tempo possa diventare un nuovo polo antagonista al mondo libero è difficile da dire. Certamente l’eterogeneità tra i diversi regimi autocratici che potrebbero comporlo è ben maggiore di quella che caratterizzava nel Novecento il fronte comunista. Questa eterogeneità ideologica e culturale, che spesso nasconde diversi interessi nazionali, potrebbe non impedire la formazione di una coalizione di Paesi non democratici contrapposta a quelli democratici, ma potrebbe anche essere un limite.

Negli ultimi anni, soprattutto sul versante economico e tecnologico, lo scontro si è fatto sempre più aspro. E non a caso la stessa Nato, e l’Europa, hanno iniziato a guardare alla Cina come a una rivale strategica. La “Nato globale” disegnata con il nuovo Concetto strategico sarà protagonista di questa nuova stagione di competizione tra potenze globali di cui Usa e Cina saranno, inevitabilmente, i principali attori. E potrà essere anche il consesso perfetto per unire i Paesi democratici euro-atlantici.

In futuro la temperatura del confronto potrebbe scaldarsi ancora, con alcuni possibili punti di rottura. Dalla crisi ucraina, la cui soluzione è ancora lontana, alle tensioni nel Pacifico. Ma sarà soprattutto la competizione sulle nuove tecnologie, dal digitale all’energia, a rappresentare il cuore dello scontro tra i contendenti.

Anche per questo il fronte dei Paesi occidentali non dovrà solo rafforzarsi cementando alleanze e collaborazioni con i Paesi del Pacifico come Corea del Sud, Giappone e Australia, ma dovrà anche tentare di riaprire il dialogo e rafforzare i legami con i Paesi africani e mediorientali, aree del mondo dove la Cina è sempre più attiva.

In tutto questo restano due grandi incognite, fondamentali per i futuri equilibri globali: da un lato il ruolo che in questa sfida vorrà giocare l’Europa, al fianco dei suoi alleati; dall’altro il destino del gigante indiano, un Paese democratico e in grande ascesa, che sta giocando un ruolo sempre più autonomo sul piano internazionale. I contorni di questa sfida sono comunque già ben delineati ed è chiaro quale sia la posta in gioco: il futuro degli equilibri geopolitici globali.

 

Questo articolo è stato pubblicato nell’ultimo numero di Airpress

Il confronto Usa-Cina, tra Nato globale, ruolo dell'Ue e competizione sulle tecnologie

Di Andrea Manciulli ed Enrico Casini

Negli ultimi anni, soprattutto sul versante economico e tecnologico, lo scontro si è fatto sempre più aspro. E non a caso la stessa Nato, e l’Europa, hanno iniziato a guardare alla Cina come a una rivale strategica. L’analisi di Andrea Manciulli ed Enrico Casini, presidente e direttore di Europa Atlantica

Phisikk du role - Re Carlo III, il più bello del reame

La Tv fa il conto alla rovescia per l’incoronazione di Re Carlo III, ma guardando la sobrietà del nostro Capo di Stato, il Presidente Sergio Mattarella, ecco cosa pensa Pino Pisicchio…

Un messaggio per la felicità. Cosa insegnano le donne di ieri

Dopo la nomina della suora Nathalie Becquart, prima donna sottosegretario alla Segreteria generale, l’organismo consultivo del Vaticano, il Sinodo, avrà cinque suore e trentacinque laiche. Tutte con diritto di voto. Religiose, teologhe, accademiche esultano. Ecco perché nella riflessione di Elvira Frojo

Meloni convince i fondi speculativi. Stop alle scommesse contro i titoli di Stato italiani

Attività di fatto crollate nell’ultimo anno. Merito del calo del prezzo del gas e delle minori turbolenze politiche nel nostro Paese rispetto alle iniziali attese dei mercati

Attacco in Crimea e controffensiva. Zelensky prepara il nuovo fronte

L’attacco con droni in Crimea non segna l’apertura di un nuovo fronte, ma arriva in un momento importante: Kiev sta preparando la controffensiva, su cui il presidente Zelensky sta costruendo anche un livello di scontro informatico a proprio vantaggio

L'export in Uk vale 27 miliardi. Perché funziona la manifattura made in Italy

Secondo i dati del centro studi di Confartigianato il Regno Unito rappresenta il 4,4% delle nostre esportazioni e l’1,3% delle nostre importazioni ed è il sesto mercato di destinazione dei nostri prodotti manifatturieri. Nel 2022 la Lombardia ha esportato 6.785 milioni di euro, pari al 25,5% del totale, seguita da Emilia-Romagna con 3.753 milioni pari al 14,1% e dal Veneto con 3.607 milioni pari al 13,5%

La differenza tra libertà e liberazione. Una riflessione sulla cultura italiana

Per coloro che l’hanno resa possibile, la liberazione dal nazifascismo ha rappresentato sicuramente un obiettivo a sé stante, ma anche un obiettivo necessario per poter perseguire altri scopi: è a questi ultimi, è alle speranze e agli obiettivi che chi ha lottato per la liberazione bisognerebbe guardare per poterne davvero apprezzare l’operato. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft

L’Ucraina entri nella Nato. Parla l’ex premier lituano Kubilius

In vista del summit degli alleati a Vilnius, l’europarlamentare dice a Formiche.net: “La ratifica potrebbe avvenire soltanto a guerra finita ma un invito formale, come fatto l’anno scorso con Finlandia e Svezia, è possibile”. E sulla Via della Seta, ecco il consiglio all’Italia: “La dipendenza da Paesi come Russia e Cina può diventare una grande minaccia per la sicurezza geopolitica”

Francesco da Budapest, Cristo è una porta sempre aperta

Francesco sceglie Budapest per una delle più forti, argomentate e toccanti raccomandazioni di essere davvero Chiesa in uscita, quindi di essere tutti “porte aperte”. È una scelta chiara quella compiuta dal papa, felice che in piazza con i cattolici ci siano delegazioni delle altre Chiese, rappresentanti del corpo diplomatico, della comunità ebraica. Riccardo Cristiano riflette sull’omelia di papa Francesco in Ungheria

Il decreto lavoro sconvolge i riti del Primo Maggio. La lettura di Cazzola

Il Primo Maggio il governo approverà il Decreto lavoro e per oggi è previsto l’incontro coi sindacati a Palazzo Chigi. L’esecutivo si appresta a togliere le norme sulla trasparenza nelle assunzioni che hanno introdotto un inutile carico burocratico per le imprese, ma adesso eviti di cadere, con la certificazione del lavoro a termine, dalla padella alla brace. Il commento di Giuliano Cazzola

×

Iscriviti alla newsletter