Senza entrare nel merito delle scelte di politica criminale operate dal legislatore – al quale spetta il compito di individuare le condotte penalmente rilevanti – la disposizione, nella sua versione finale, è un più che accettabile compromesso che pone rimedio a molte delle criticità evidenziate negli scorsi mesi. L’opinione di Guido Stampanoni Bassi, avvocato e direttore della Rivista Giurisprudenza Penale
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La de-dollarizzazione del mercato energetico ci dovrebbe preoccupare
Il 2023 potrebbe essere ricordato in futuro come l’anno in cui è nato un nuovo ordine nel mercato energetico globale: sempre di più il renminbi cinese è la valuta di scambio per il petrolio. Lo sforzo di Pechino per scalzare l’egemonia globale statunitense si riflette anche nell’importante settore energetico e nei tentativi di de-dollarizzazione
Governo, segnali importanti, ma siamo solo all'inizio. Il commento di Pedrizzi
Si tratta di un inizio di “liberazione nazionale” che potrà compiersi solamente se la leader di Fratelli d’Italia saprà circondarsi ora di una classe dirigente all’altezza dei tempi, che abbia una visione di lungo termine e non tenga conto di sondaggi e tanto meno dei “consigli” interessati e delle minacce che vengono dall’interno e dell’esterno del Paese
Il partito conservatore conviene in Ue ma non in Italia. Parla Castellani
“Sarebbe un’operazione di visione che potrebbe consolidare il ruolo di Meloni come leader europea, servirebbe a Berlusconi per rafforzare la prospettiva dalla parte dei popolari e alla Lega per abbandonare la bad company nella quale si trova adesso”. E sulle riforme, Castellani aggiunge: “La priorità è quella di portare avanti quelle che regolano il rapporto fra lo Stato e il mercato (fisco e appalti) e quella della giustizia”
Perché la Cina sospende i sussidi di Stato all’industria dei chip
Il governo cinese ha dovuto far fronte alla gigantesca ondata di Covid, distraendo risorse da altri settori. L’industria dei chip ha inghiottito centinaia di miliardi di dollari di sussidi statali e ora il governo di Xi Jinping vuole rivedere le proprie strategie, frustrato dagli scarsi risultati rispetto alle enormi risorse investite. In ballo c’è la competitività economica e militare cinese rispetto agli Stati Uniti
Niente paura, ora monitoriamo le varianti. Vaia sull'ondata Covid dalla Cina
Con il direttore sanitario dello Spallanzani, che da tre anni è in prima fila nel contrasto al Covid, abbiamo parlato dell’ondata in Cina (e dell’opacità delle informazioni che arrivano da lì), della variante XBB1.5, di un’Oms che dovrebbe incidere di più. E di come affrontare il futuro con positività: il Covid continuerà a evolvere e ci dovremo attrezzare con campagne vaccinali annuali, da fare insieme a quelle influenzali, ma non ci sono motivi di temere l’arrivo di varianti più letali. Ecco perché
Tampone obbligatorio. La scelta Ue che non piace alla Cina
L’Unione europea si muove compatta verso la rintroduzione dell’obbligo di tampone per chi proviene dalla Cina, travolta dal picco di contagi da Covid. Da Ue e Usa l’offerta di vaccini efficaci, ma Pechino chiude ogni possibile dialogo sul tema. Intanto l’obbligo è già attivo in altri Paesi, come il Giappone
Per la Libia la speranza è nella soluzione Onu-Consiglio presidenziale
La Libia è in stallo da mesi: i due governi non riescono a svolgere il loro ruolo, parlamento e senato non dialogano. Per evitare derive (armate) c’è però una soluzione… Il commento di Daniele Ruvinetti
Bombardamenti ucraini tra artiglieria e intelligence. Il punto di Camporini
I bombardamenti da parte di Kiev si sono recentemente intensificati, come si è visto anche durante la notte di Capodanno. Cosa significa questo per la situazione sul campo di battaglia? Quale potrebbe essere la reazione di Mosca? Ne abbiamo parlato con il già capo di Stato maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini
Gas, rinnovabili e instabilità. La sfida energetica nel 2023
Tra le forniture russe in diminuzione e la Cina che si riaffaccia sul mercato, i Ventisette dovranno affrontare una possibile carenza di offerta, il caro-energia e il rischio deindustrializzazione a colpi di accordi, contanti e riforme