Il libro dell’ex premier è tornato in libreria, con evidente aspirazione al long seller, in edizione economica e con 75 pagine in più. Si tratta di pagine importanti, che raccontano dell’epilogo assolutorio dei procedimenti a carico dei suoi genitori, della caduta di Mario Draghi e del primo governo Meloni. La rubrica di Pino Pisicchio
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No al rinnovo della Via della Seta. Le parole di Crosetto
Quelle del ministro della Difesa sono le prime parole dal governo dopo il bilaterale Meloni-Xi e confermano gli impegni di Fratelli d’Italia a non rinnovare il memorandum firmato nel 2019 dai gialloverdi guidati da Conte. I precedenti di Terzi (a Formiche), Urso e della stessa Meloni
Bonaccini e la terra promessa per il Pd. Parla Parisi
L’ex ministro dem sui rapporti con il M5S: “O il rilancio il Pd lo cerca e lo trova innanzitutto al suo interno o è destinato a perdersi comunque appresso ad altri”. Lo scetticismo sullo scontro con Elly Schlein, la necessità di un partito a ispirazione federalista che si arricchisce con le esperienze dei governi locali. “Di questo tipo di democrazia il Pd dispone forse come nessun altro partito”
Cop27, cosa salvare e cosa no. Il bilancio di Realacci
La situazione internazionale impediva di pretendere grandi risultati dalla conferenza sul clima. Ma un passo importante, quello del fondo di ristori per sostenere i Paesi più colpiti dal cambiamento climatico, è stato fatto. Oltre a nuovi obiettivi e linee politiche… Conversazione con Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, già parlamentare dem e presidente onorario di Legambiente
Soft-power? La diversificazione dei centri di ricavo. Il caso dell’Arabia Saudita
Con Vision 2030 l’Arabia Saudita diversifica la propria economia, e crea i presupposti per incrementare il livello di interdipendenza economica con altre nazioni. Si tratta di una manifestazione del soft-power? Sicuramente, ma non nel senso che intendiamo in Italia, termine fortemente legato alla componente culturale. Ma ad avere influenzato la visione saudita più che la cultura occidentale, è la sua economia. Il commento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft
Il sogno di una vera battaglia climatica si è spento (di nuovo). Scrive D'Angelis
Il complicatissimo contesto delle Conferenze delle parti dell’Onu che ormai evidenzia più di un problema ed è un groviglio di conflitti di interessi, si dà l’arrivederci alla Cop28 del prossimo anno. Organizza Dubai, Emirati Arabi Uniti, altra potenza petrolifera. Andrà in onda lo stesso film?
Il tetto al prezzo del gas, la guerra, le strategie europee. La versione di Parenti
La bozza di accordo sul tetto al prezzo del gas ha attirato critiche da parte di chi sostiene che non sia abbastanza per contenere il caro-bollette. La crisi energetica, la guerra in Ucraina, le strategie dell’Unione Europea, il ruolo di Inviato speciale per il Golfo cui è candidato l’ex ministro Di Maio. Il commento di Antonio Parenti, direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Serve una rivoluzione negli accordi digitali o ripeteremo l'errore del gas
Più che inseguire i fantasmi di telco italiane sarebbe meglio che l’Italia fosse protagonista di un nuovo rinascimento euroatlantico con Stati Uniti e Canada nel campo dell’Innovazione tecnologica: dalle nuove frontiere dalla genetica medica alla fusione nucleare, dal 6G alla computazione e comunicazione quantistica. L’allarme di Marco Mayer, docente al corso di perfezionamento Intelligence e sicurezza nazionale della Lumsa
Più pragmatismo e meno ideologia. Varvelli (Ecfr) e le mosse del governo
Nel giro di pochi giorni è stato mostrato il doppio volto del governo sugli affari internazionali, spiega Varvelli, capo dell’ufficio italiano dello European Council on Foreign Relations. Da un lato il pragmatismo della premier Meloni ai vertici internazionali, dall’altro lo scontro ideologicizzato con la Francia
Il vero jolly sul gas? Riaprire l'offshore italiano. La zampata di Nicolazzi
“Nella relazione di accompagnamento si parla, in realtà, di un target di nuova produzione di 15 miliardi di mc in 10 anni. Noi l’anno scorso abbiamo consumato 74 miliardi. La previsione più ricorrente è che tra il caldo di queste settimane e gli stoccaggi pieni, quest’inverno ce la caveremo, però rischiamo di trovarci con gli stoccaggi vuoti a fine stagione”. La questione del ritorno sugli investimenti