In Europa si parla già da un decennio di politiche a sostegno della piccola e media impresa. Nel 2009 è stato emanato lo Small business act for Europe. Nel 2011 il Parlamento ha approvato il cosiddetto “Statuto delle imprese”, praticamente all’unanimità tra gli applausi di deputati e senatori. Allo Statuto non è mai stato dato seguito. L’analisi di Gustavo Piga, professore di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata
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È giunto il tempo del realismo energetico. Scrive Iaccarino
Ora è necessario passare da una pianificazione a volte astratta all’individuazione di una lista concreta di priorità a cui dare seguito con una capacità di esecuzione determinata e urgente. Con questo spirito, ecco alcune proposte del Responsabile Sostenibilità e Affari Istituzionali
di Enel ItaliaVladimir Putin è davvero cambiato o l'Europa è stata miope?
Si chiede Mayer: venti anni fa a Grozny era poi così diverso da Mariupol oggi? dieci o cinque anni fa ad Aleppo? Con il senso di colpa tipico di chi è arrivato troppo tardi si dice oggi che è mancata una lungimirante e virtuosa strategia di diversificazione delle forniture energetiche, ma già nel 2014 il problema era segnalato da Umberto Saccone (ex Sismi). Un fattore importantissimo è stato quello delle idee
Con questi ministri diritti in pericolo? Nessuna regressione, sostiene Scaraffia
Per la docente, “Meloni ha avuto la forza di imporsi a due uomini, senza lagnarsi. Le donne di sinistra si lamentano perché gli uomini non conferiscono loro ruoli di potere. E sui diritti non si faranno passi indietro, ma avremmo un gran bisogno di un dibattito approfondito sui temi etici, come invece avviene altrove, senza fossilizzarci su leggi calate dall’alto”
Un insegnamento per Meloni. Conquistare il potere non vuol dire mantenerlo
Il nuovo governo parte con una opposizione o dialogante o indebolita, e ha dunque lo spazio di manovra per navigare tranquillo. Ma per avere una vera voce in capitolo, e non essere schiacciata nel tritacarne della storia, l’Italia deve restare leale alla Nato, grande vincitrice politica e militare, ed elaborare soluzioni tombali a tre suoi problemi. La road map secondo Francesco Sisci
Chi sono i nuovi leader cinesi (mentre Hu Jintao viene portato via)
La lista dei nomi sarà svelata dal presidente cinese domenica nella Grande Sala del Popolo. Ci sono però indiscrezioni su chi resterà nel Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e chi invece è stato accompagnato alla porta, in senso figurato. Mentre in senso molto concreto, è stato portato via dalla sala l’ex presidente Hu, dopo pochi istanti dal suo ingresso. Motivi di salute o un messaggio politico?
Phisikk du role - Nepotismo, uxorismo, qualche volta virismo
Probabilmente tra queste persone che entrano in Parlamento insieme all’amato o all’amata, o al parente, ci saranno pure politici capaci, perché non è detto che tutta la scienza di famiglia si concentri nell’esponente più noto. Ma in un sistema con liste bloccate e niente preferenze, non sembra molto corretto. Se tornasse un sistema elettorale con la possibilità di scegliere, cosa succederebbe?
Technopolicy - Mazzetti, istruzioni per l’uso (sicuro) del Metaverso
Nessuno sa come sarà davvero il Metaverso, e questo è un ottimo motivo per costruire subito delle regole e dei sistemi per renderlo sicuro e interoperabile. Con Angelo Mazzetti – a capo della Public Policy di Meta per l’Italia, la Grecia, Malta e Cipro – abbiamo parlato di come la sua azienda immagina questa evoluzione di Internet, partendo dalle rivoluzioni nel lavoro, nella sanità, nell’istruzione e nel gaming. Per l’uso “personale” bisogna aspettare ancora un po’…
Troppi ministri senatori? Così il governo eviterà trappole sui voti chiave
Nel nuovo governo ci sono ben 9 senatori, ai quali vanno aggiunti Ignazio La Russa e Berlusconi tra quelli su cui non si potrà contare nei lavori quotidiani. Ma Meloni ha scelto due figure che conoscono bene le dinamiche d’Aula, cioè lo stesso presidente e Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, per evitare incidenti e numeri ballerini. Al Senato la prima indiziata per diventare capogruppo è Isabella Rauti. Ma occhio alla tattica di Renzi, Casini e Franceschini…
Il governo Meloni e il conservatorismo in rosa
Grazie alla crisi epocale della sinistra e l’ideologia di fondo che guida il melonismo, arriva il primo esecutivo guidato da una donna della storia italiana. Anche soltanto per questa buona ragione si può dire che siamo innanzi ad una rivoluzione vera nella politica nazionale. Il commento di Benedetto Ippolito