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Non è la fine della politica zero Covid ma è uno spiraglio di apertura delle limitazioni contro la diffusione del virus, che hanno messo in ginocchio la società e l’economia cinese. Il governo di Pechino ha annunciato un cambio significativo delle normative in vigore. Sarà ridotta la quarantena per i viaggiatori e i loro contatti.

La misura di allentamento è stata annunciata il giorno dopo la riunione del vertice del Partito Comunista Cinese nella quale è riconfermata la politica zero Covid a causa dell’aumento dei casi. Ieri sono stati registrati 10.000 nuovi positivi al virus, la cifra più alta degli ultimi mesi.

Da ora in poi, chi arriva in Cina dovrà restare solo cinque giorni in quarantena (prima erano sette) in uno degli alberghi predisposti dalle autorità e altri tre in isolamento a casa. Quest’estate era di 14 giorni e persino 21 giorni in alcune città.

Le nuove disposizioni prevedono un solo test Pcr negativo, fatto 48 prima, per imbarcarsi verso la Cina. Fino a ieri le autorità richiedevano due test negativi per approvare l’ingresso sul territorio cinese. Anche i contatti dei contagiati vedono ridursi la quarantena a cinque giorni (più tre in casa), mentre prima era una settimana intera. Non devono più mettersi in isolamento i “contatti dei contatti”, una delle misure più restrittive adottate, che imponeva di chiudersi in casa anche a chi aveva incontrato qualcuno che a sua volta aveva incontrato un positivo.

Altra novità è la revoca delle sanzioni contro le aerolinee che portano più di cinque passeggeri che poi si rivelano positivi in un solo volo, tra cui la cancellazione della rotta per diverse settimane. La reazione a questo annuncio è stata immediata. Secondo Bloomberg, il motore di ricerca di voli Qunar ha registrato il massimo volume di traffico di passeggeri internazionali nell’ultimo anno. La politica zero Covid ha provocato perdite alle otto aerolinee cinese quotate in Borsa per circa 15 miliardi di dollari.

I mercati hanno reagito positivamente all’annuncio. L’indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong è salito del 7% mentre le Borsa di Shenzhen e di Shanghai sono salite del 2%. Tuttavia, l’incertezza continua e non è chiaro se il governo cinese deciderà una nuova linea per cercare di convivere con il virus.

“Le modifiche sembrano mirare sia a ridurre l’isolamento globale del Paese sia ad alleviare l’impatto delle misure del virus sul campo – si legge su Bloomberg -. Il fatto che i cambiamenti avvengano in un momento in cui i casi di Covid a livello nazionale sono saliti ai massimi di sei mesi, con gravi focolai a Guangzhou e Pechino, riflette un cambiamento inequivocabile nella posizione di tolleranza zero del presidente Xi Jinping”.

La leadership di Pechino sembra prepararsi a un’ondata di infezioni con l’arrivo dell’inverno e l’allentamento della politica zero Covid. Il piano prevede di accumulare medicinali e attrezzature necessarie per curare il Covid, aumentare le risorse per le strutture sanitarie, compresi i letti d’ospedale, e dare una rinnovata spinta alla campagna vaccinale, in particolare tra la popolazione anziana e vulnerabile.

La Cina si arrende al Covid. I casi aumentano ma le restrizioni calano

Solo cinque giorni di isolamento per i viaggiatori e i loro contatti. Cade il draconiano obbligo di quarantena per i “contatti dei contatti” dei positivi. Il governo cinese annuncia anche la revoca delle sanzioni contro le compagnie aeree che trasportano contagiati. La strategia Zero Covid, pur riaffermata a parole, viene messa da parte per far ripartire l’economia. Tutte le novità e la reazione (positiva) dei mercati

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