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Good save the Queen, cantano e pregano sommessamente da giovedì sera non solo gli Inglesi ma anche moltissimi cittadini di tutto il mondo, increduli per la royal exit, l’improvviso epilogo umano e terreno della Regina Elisabetta II, la sovrana non soltanto più longeva dell’Inghilterra e della storia, ma soprattutto la Regina più amata e apprezzata di sempre.

Una indimenticabile Regina di cuori. I 70 anni di regno della 96enne Sovrana sono già considerati dagli storici come fra i più felici e proficui dell’Inghilterra e del Regno Unito, nonostante i rivolgimenti che si sono susseguiti nel Commonwealth britannico.

Un Commonwealth che nel 1953, quando a soli 25 anni Elisabetta II venne incoronata Regina, comprendeva più o meno direttamente l’India, l’ Australia, il Canada, il Sud Africa, vari paesi africani e isole ed arcipelaghi in tutti i mari. Il biografo reale Robert Hardman, autore del libro, ” La regina dei nostri tempi “, ha recentemente dichiarato in una intervista al Washington Post che “Elizabeth aveva la qualità di essere sempre presente”, un background quasi “subliminale”, per molti britannici. “Il fatto che sia lì sulle monete, sui francobolli, sulle foto delle banconote, sugli edifici governativi, persino sull’inno nazionale agli eventi sportivi, la pone al centro di tutto”, ha sottolineato Hardman.

Mentre è appena iniziato il lungo addio alla Regina Elisabetta e ci si appresta all’incoronazione di Carlo ed alla successiva nomina di William a Principe di Galles, gli inglesi guardano indietro e fanno un bilancio dei 70 anni di Regno da sogno, anzi da favola reale, e sulla eredità di pace, di equilibrio, di ossequio alle leggi e del culto della nazione britannica sempre osservati da Elisabetta II, l’unica Regina che quasi tutti cittadini inglesi, scozzesi, irlandesi e del Commonwealth abbiano mai conosciuto.

Al di là di tutte le considerazioni sulla tradizione, la storia, lo stile, la perdita di Lilibet – il vezzeggiativo con cui veniva chiamata dai genitori e dall’amato marito Filippo d’Edimburgo scomparso recentemente- rappresenta infatti per l’Inghilterra davvero un lutto per almeno 5 generazioni. Fra le sue frasi significative che vengono ricordate in queste ore spicca un autoironico: “Non prendiamoci troppo sul serio. Nessuno ha il monopolio della saggezza”.

Una saggezza cementata dall’esperienza. Difficilmente saranno superabili gli altri record che caratterizzano l’arco temporale del Regno di Elisabetta II che ha nominato 15 Premier e conosciuto 13 Presidenti degli Stati Uniti e sei Pontefici. Per i Presidenti del Consiglio italiani i conteggi sono in corso…

L’addio alla Regina della Storia

Con Elisabetta II scompare un mito contemporaneo. Il concreto mito di una grande Regina che ha regnato in pace, esempio di equilibrio, osservanza delle leggi e della tradizione non soltanto per gli Inglesi, ma per l’intero Commonwealth. Prima ancora che un trapasso storico per il Regno Unito è un profondo lutto generazionale. Il commento di Gianfranco D’Anna

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