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Overturning, ribaltamento, capovolgimento di fronte, commentano a Washington e Londra gli analisti di strategie militari sulla base degli ultimi rilevamenti satellitari e dei bilanci dei combattimenti in corso nel sud est dell’Ucraina. “I russi hanno perso l’iniziativa e gli ucraini stanno per assumerla”, sintetizza George Barros, analista geospaziale dell’Institute for the Study of War. “La controffensiva ucraina sta prendendo slancio”, conferma il ministero della Difesa britannico.

Accanto alle analisi ottimistiche coesistono tuttavia valutazioni più prudenti: “È ancora troppo presto per ridimensionare la forza dell’armata di Mosca”, dicono gli esperti. “È in corso una massiccia campagna di reclutamento in tutta la Russia che potrebbe ancora procurare gli effettivi di cui ha disperatamente bisogno per compensare le enormi perdite subite. Potremmo vedere una situazione di stallo con non molti progressi da nessuna delle parti”, ha affermato Rob Lee del Foreign Policy Research Institute di Filadelfia.

Ma il polso della situazione sul fronte di guerra e gli scenari in evoluzione tanto a Mosca quanto a Kiev, che al Pentagono e a Whitehall, la sede del ministero della Difesa inglese li prospetta un dettagliato articolo sul Washington Post dell’editorialista e storico militare Max Boot. Grazie all’apporto dei lanciarazzi multiplo mobili M-142 HIMARS, e presto anche degli ATACMS, l’Army Tactical Missile Systems con una potenza di lancio esponenziale, l’esercito ucraino in una settimana ha in pratica ribaltato la situazione, distruggere centinaia di obiettivi strategici russi, come depositi di munizioni e carburanti, convogli rifornimento e centri di comando. “Se Kiev è in grado di reagire in modo così efficace con solo 12 HIMARS, che presto saranno 16 – si chiede Max Boot – cosa sarebbe in grado di fare con il doppio se non il triplo di batterie di lanciamissili di precisione, per non parlare del necessario coordinamento integrato con i modernissimi carri armati Abrams e i caccia F16?”.

Oltre che disastrosa per la Russia, che ha fino adesso perso oltre mille carri armati, una mezza flotta navale e decine di caccia bombardieri, nonché circa 60.000 fra soldati uccisi o feriti, l’invasione dell’Ucraina ha messo a nudo le notevoli carenze militari offensive e difensive di Mosca. I dati statistici e i rilevamenti dell’intelligence evidenziano che se pure la Russia eguaglia gli Stati Uniti nelle forze nucleari, Washington supera Mosca di gran lunga negli armamenti convenzionali. I cinque mesi di conflitto Ucraina hanno inoltre rivoluzionato l’utilizzazione dei sistemi d’arma, le tattiche e le strategie belliche.

Missili e droni in grado di affondare navi da guerra, intercettare aerei e altri missili e distruggere interi convogli di mezzi corazzati con precisione millimetrica, stanno sostituendo l’artiglieria, i carri armati e modificando l’assetto delle flotte navali e aeree. Ambiti che, con il supporto satellitare e della cyber intelligence, vedono già all’avanguardia dell’adeguamento i paesi Nato e l’Occidente. Mentre le forze armate russe sono ancora prevalentemente legate agli schemi della seconda guerra mondiale: imponenza quantitativa offensiva con carri armati, artiglieria e truppe, ma senza una adeguata e soprattutto agile copertura e coordinamento con l’aviazione e le linee di rifornimento.

A meno di improbabili, ma non impossibili, colpi di scena, la quarta fase dell’invasione dell’Ucraina si snoderà per tutto agosto e fin oltre l’autunno. Anche se le prossime settimane saranno caratterizzate dallo slancio della controffensiva ucraina sarà decisiva la risposta che sapranno opporre i reparti russi che potrebbero evidenziare la loro incapacità di conquistare l’intera regione del Donbass, l’unico obiettivo dichiarato pubblicamente dell’invasione iniziale e il fulcro delle attuali ambizioni offensive di Putin.

Kiev spera di riconquistare presto Cherson e quanto più altro territorio possibile perché, quando arriverà l’inverno, se i russi dovessero ancora occupare gran parte del regioni del sud, l’Ucraina perderà la sua capacità di funzionare come uno stato vitale. Per accelerare la controffensiva il Presidente Zelensky ha proposto alla Casa Bianca di inviare a Kiev personale militare statunitense in maniera da ottimizzare direttamente, offendo supporto ai vertici militari ucraini, il coordinamento congiunto della pianificazione, della logistica e delle comunicazioni strategiche. Una mossa che potrebbe rivelarsi decisiva per l’efficacia della controffensiva.

Oltre al continuo ricatto, nonostante gli accordi di Istanbul, sul via libera all’export di grano, la guerra in Ucraina continua a destabilizzare i rapporti diplomatici nei confronti della Russia. Da ultimo quelli fra Israele e Mosca, a seguito della richiesta del ministero della Giustizia di chiudere l’Agenzia Ebraica nella capitale russa. L’Agenzia ebraica è la più grande organizzazione mondiale ebraica senza scopo di lucro, fondata nei primi del Novecento per promuovere il rientro degli ebrei in patria. Fermare le sue attività in Russia avrebbe dirette e pesanti conseguenze sulla possibilità di emigrazione degli ebrei russi in Israele, ha affermato il Governo di Gerusalemme. Che, sottinteso, provocherà lo schieramento ufficiale e ancora più deciso accanto alla Nato e all’Occidente di Israele. Un alleato determinato e strategico, in grado di “coprire” il vulcanico fronte medio orientale e marcare l’infido alleato di tutti e di nessuno Erdogan.

Così la controffensiva di Kiev costringe Mosca sulla difensiva

Dopo cinque mesi di guerra si prospetta un agosto e un inizio autunno di aspri combattimenti su tutto il lungo fronte fra Kharkiv e Cherson, con contro attacchi ucraini e bombardamenti indiscriminati dei russi. Gianfranco D’Anna fa il punto della situazione

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