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Negli ultimi anni, il mondo della cybersecurity ha assistito a un aumento preoccupante nell’uso irresponsabile di strumenti di hacking commerciale, che hanno alimentato sia abusi diretti – come attacchi contro giornalisti e attivisti, come racconta il caso italiano Paragon – sia dinamiche economiche che incoraggiano lo sfruttamento di vulnerabilità digitali. In risposta a questa crescente minaccia, il governo francese, in collaborazione con quello britannico, ha lanciato un’iniziativa diplomatica, conosciuta come il Processo Pall Mall, riunitasi a Parigi questa settimana.

Questa iniziativa mira a stabilire un quadro regolatorio internazionale per gli strumenti di intrusione cibernetica commerciali. Tra le proposte chiave, figurano la regolamentazione del loro sviluppo e della vendita, l’istituzione di meccanismi di controllo sull’uso interno e la creazione di processi di equità per le vulnerabilità digitali. Inoltre, si prevede di vietare acquisti a fornitori che si rendono responsabili di attività illecite o irresponsabili, nonché di introdurre sanzioni economiche per chi trae vantaggio dall’uso scorretto di tali tecnologie.

Tuttavia, il percorso non è privo di ostacoli. Numerosi Paesi e aziende, in particolare quelli che si sono distinti per esportare queste tecnologie, hanno mostrato riluttanza nel sottoscrivere l’accordo, temendo di compromettere le proprie pratiche interne o i propri interessi economici. Per esempio, nazioni come Israele, India e altri, pur essendo tra i principali attori nel settore, hanno mantenuto una posizione cauta e, in alcuni casi, si sono tenuti a distanza dall’iniziativa.

Nonostante le difficoltà, ci sono segnali di progresso. Fonti diplomatiche citate da The Record indicano che alcuni attori, tra cui il governo israeliano e aziende finora criticate a livello internazionale, hanno iniziato a dialogare in via preliminare con i promotori del Processo Pall Mall. L’obiettivo è quello di adottare un Codice di Condotta, ispirato a documenti internazionali di riferimento, che potrebbe diventare un punto di riferimento obbligatorio per le aziende attive nel settore della sicurezza privata.

Il successo dell’iniziativa è ritenuto cruciale non solo per arginare gli abusi nel campo della cybersecurity, ma anche per garantire che le nuove tecnologie vengano sviluppate e utilizzate nel rispetto dei diritti umani e delle norme internazionali. La conferenza prevista a Parigi rappresenta dunque un momento decisivo, in cui sarà possibile valutare se i vari attori sapranno superare le divergenze per adottare un approccio condiviso e responsabile alla regolamentazione degli strumenti di hacking commerciale.

Parigi e Londra guidano il dialogo sulle regole per gli spyware

Negli ultimi anni l’uso irresponsabile degli strumenti di hacking ha portato ad abusi contro giornalisti e attivisti. Per contrastare questa minaccia, Francia e Regno Unito hanno lanciato il Processo Pall Mall a Parigi, un’iniziativa volta a definire regole internazionali per lo sviluppo, la vendita e l’uso di tali tecnologie, includendo sanzioni e un Codice di condotta, nonostante le riserve di alcuni Paesi chiave

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