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Al Villaggio Contadino di Coldiretti a Milano il primo intervento pubblico di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, dopo la vittoria delle elezioni domenica sera. “Bisogna ripensare le catene partendo da catene nazionali dove è possibile”, ha detto ribadendo quanto già spiegato prima del voto al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Servono, ha spiegato, “catene europee dove non è possibile averle nazionali”. Friend-shoring, cioè Paesi alleati, espressione spesso utilizzata da Janet Yellen, segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, “quando non è possibile averle europee”. Near-shoring, cioè catene vicine, “quando non è possibile averle neanche con i Paesi alleati”, ha aggiunto. L’obiettivo è “controllare le catene di approvvigionamento. Altrimenti siamo in balia degli eventi. Questo è il nostro approccio”. In tutti i settori, a partire da energetico.

Meloni ha poi spiegato che “non intendiamo fare da soli. Credo nei corpi intermedi. La politica deve avere il buonsenso di ascoltare e decidere ma anche l’umiltà di chiedere a chi vive ogni giorno i problemi. Aspettatevi di essere interpellati”, ha detto ancora la leader di Fratelli d’Italia all’evento Coldiretti.

“Questo evento”, ha spiegato, “si rinnova in momento difficile per il nostro sistema produttivo e per il nostro agroalimentare. Vengo qui a dare questo messaggio: durante la nostra campagna elettorale, abbiamo detto più volte che l’obiettivo sarebbe stato quello di modificare il rapporto tra Stato e cittadini, tra Stato e imprese. La nostra bussola è non disturbare chi vuole fare e creare ricchezza per produrre lavoro. Vogliamo restituire a questo Paese una strategia industriale che non può prescindere dagli elementi più significativi nel mondo globale. E tra gli elementi su cui noi siamo molto competitivi c’è l’eccellenza dell’agroalimentare. Intendiamo lavorare su questo e non possiamo fingere di non vedere che tutti gli imprenditori di questo settore si trovano in condizioni molto complesse. Si è abbattuto un domino, dalla pandemia alla siccità passando per l’aumento dei costi. Tutti questi elementi sta mettendo le aziende in condizione di dover produrre in perdita o di non andare avanti. Ma con buon senso e lucidità e molto lavoro, questa tendenza si può invertire”, ha aggiunto davanti a una platea che non ha lesinato applausi alla presidente del Consiglio in pectore.

Poche ore prima Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico con Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e presidente del Copasir. Yermak si è congratulato con Fratelli d’Italia e la leader Meloni per la vittoria alle elezioni e ha espresso la speranza per l’attuazione della posizione a sostegno dell’Ucraina dopo la formazione del nuovo governo italiano. I due, informa una nota, hanno discusso della necessità di instaurare un dialogo ad alto livello. Yermak, a nome del presidente Zelensky, ha invitato Meloni a visitare l’Ucraina e ha anche citato il Trattato sulla sicurezza di Kiev preparato dal Gruppo internazionale sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, sotto la guida congiunta di Yermak e di Anders Fogh Rasmussen, segretario generale della Nato. Ha informato che l’Ucraina sta pianificando di inviare questo documento all’Italia per la revisione. Si aspetta che la Repubblica Italiana agisca come uno dei garanti della sicurezza del Paese. “Saremmo felici se l’Italia diventasse uno dei garanti della sicurezza per l’Ucraina”, ha affermato Yermak. Nei giorni scorsi Zelensky si è congratulato con Meloni per la vittoria alle elezioni. La presidente del Consiglio in pectore aveva risposto: “Puoi contare su di noi”.

Ripensare le catene del valore. Il discorso di Meloni a Coldiretti 

L’obiettivo è “controllare le catene di approvvigionamento, altrimenti siamo in balia degli eventi”, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia. Poche ore prima è arrivato l’invito del presidente Zelensky a visitare Kiev

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