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Nel primo semestre dell’anno l’interscambio tra Italia e Germania ha segnato una crescita importante, registrando un valore totale di 85,9 miliardi di euro rispetto ai 69,6 miliardi dello stesso periodo del 2021 (+ 23,5%). Lo raccontano i dati Istat sul commercio estero analizzati dalla Camera di Commercio Italo-Germanica (AHK Italien).

La crescita ha riguardato sia l’export, pari a 39,6 miliardi (+18,8%), sia l’import dalla Germania, passato dai 36,2 miliardi del primo semestre 2021 a 46,3 miliardi (+27,8%). A trainarla sono stati i settori che svolgono tradizionalmente un ruolo di fulcro dei rapporti commerciali bilaterali, ciascuno dei quali ha registrato un aumento dei flussi di interscambio.

A livello settoriale, l’export verso la Germania vede in testa la siderurgia (8,36 miliardi, +25,9% rispetto allo stesso periodo del 2021), il chimico-farmaceutico (5,36 miliardi, +32% sul 2021), i macchinari (5,01 miliardi, +10,6% vs 2021) e l’automotive (4,32 miliardi, +3,9% vs 2021). Seguono l’alimentare (3,55 miliardi, +15,3%), gomma e plastica (2,78 miliardi, +16,3%), tessile (2,73 miliardi, +20,3%) e apparecchi elettrici (2,39 miliardi, + 18,9%).

Per quanto riguarda l’import dalla Germania, il chimico-farmaceutico si conferma il principale settore, con ben 12 miliardi di interscambio nel primo semestre del 2022 (+56,6% sul 2021); centrali anche le performance dell’automotive (6,26 miliardi, +5% vs 2021), dei macchinari (5,35 miliardi, +18,9%) e della siderurgia (5,22 miliardi, +37,4%). A seguire, apparecchi elettrici (3,16 miliardi, +21,5%), alimentare (2,8 miliardi, +18,1%), elettronica (2,71 miliardi, +3,8%), gomma e plastica (2,34 miliardi, +29,3%).

Si conferma così anche la complementarità dei flussi di interscambio tra Italia e Germania, con gli stessi settori a trainare sia export sia l’import.

“Qualche mese fa, osservando i primi dati bimestrali e trimestrali del 2022, abbiamo espresso il timore che la guerra in Ucraina avrebbe compromesso un avvio di anno che era stato brillante a livello di commercio bilaterale”, spiega Jörg Buck, consigliere delegato della AHK Italien, a Formiche.net. “Ora, con i dati di un intero semestre a disposizione, rileviamo che tutti i principali settori dell’interscambio italo-tedesco continuano a essere in crescita, per di più rispetto a un anno di record assoluto quale è stato il 2021. Il contesto degli ultimi mesi, segnato dall’invasione dell’Ucraina, dalle sanzioni alla Russia e dalla crisi energetica, non sembra dunque aver intaccato la partnership commerciale italo-tedesca, un legame strutturale che resta un punto di riferimento sul quale investire anche in tempi molto incerti”.

In questa direzione è da registrare l’interesse del governo tedesco guidato da Olaf Scholz a continuare il lavoro avviato con il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi sul Piano d’azione italo-tedesco anche con il futuro esecutivo italiano. Infatti, come raccontato da Formiche.net, la politica e l’industria di entrambi i Paesi intendono continuare sulla strada dell’intensificazione dei rapporti, anche con un governo guidato da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Piuttosto, il vero timore a Berlino è l’orbanizzazione di Roma, che potrebbe mettere a repentaglio la collaborazione politica europea.

Altro che "le sanzioni danneggiano più noi". Cresce lo scambio Italia-Germania 

Nel primo semestre dell’anno balzato del 23,5%: salgono sia l’export sia l’import. Buck (AHK Italien): “Il contesto internazionale segnato dalla guerra in Ucraina non ha intaccato la partnership commerciale tra i due Paesi, un punto di riferimento su cui investire anche in tempi molto incerti”

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