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Anche da dietro le sbarre la voce di Alexei Navalny si fa sentire. Durante l’udienza della Corte distrettuale di Lefortovo ha pronunciato dure parole sull’invasione in corso dell’esercito russo in Ucraina.

“Voglio che la corte metta per iscritto che sto chiedendo che la guerra sia fermata ora. Le persone che hanno scatenato questa guerra sono gangster e ladri”. Navalny, rinchiuso nel carcere di IK-2 (vicino Mosca) da gennaio del 2021, condannato a tre anni e mezzo di reclusione per “aver violato la libertà vigilata”, rischia ora una nuova condanna.

Nel processo l’accusa è di appropriazione indebita e di aver sottratto denaro dalle donazioni inviate alla FBK, la sua fondazione che lotta contro la corruzione politica, ma anche di ingiuria contro un giudice nel corso di un processo: rischia fino a 15 anni di carcere complessivi. “La guerra è disegnata per spostare l’attenzione dai problemi russi, porterà solo a un nuovo impoverimento – ha detto questa mattina – considero chi ha iniziato questo conflitto banditi e ladri. Ho iniziato la mia attività politica per combattere questo regime criminale”.

“Questo gruppo che ha preso il potere – ha aggiunto – il fatto che stiano iniziando una guerra letteralmente per salvare il loro palazzo a Gelendzhik e le loro dache a Rublevskaya – tutto questo mostra ancora una volta come avessi ragione fin dall’inizio”.

Non è la prima volta che Navalny spezza il silenzio dal suo carcere e interviene sull’aggressione russa in Ucraina. Già all’indomani del discorso di Putin alla nazione di due giorni fa il blogger e oppositore aveva sferrato un duro attacco contro il leader russo, definendolo “un nonno ubriaco che alle riunioni di famiglia annoia tutti con le sue storielle sul reale funzionamento della politica” e i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu “ladri e rimbambiti”.

“A causa di Putin – ha aggiunto Navalny, in carcere da 402 giorni – centinaia di ucraini e russi ora rischiano di morire e nel futuro il numero potrà salire a decine di migliaia. Sì, Putin non consentirà all’Ucraina di svilupparsi, la trascinerà in una palude, ma la Russia pagherà lo stesso prezzo”.

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