Skip to main content

Uno scenario è il seguente. Mercoledì, giorno 1, il governo di Mario Draghi cade. Il giorno 2, già dopo qualche ora in realtà, lo spread comincia a salire e presto arriva a 600. Le quotazioni di alcune importanti società sono sospese per eccesso di ribasso, come accadde nel 2011.

Il giorno 3, in effetti contemporaneamente all’impennata dello spread, l’Italia non paga gli interessi sul debito e quindi lo Stato non riesce a pagare stipendi o pensioni. Il giorno 4 il presidente russo Vladimir Putin festeggia, perché col fallimento dell’Italia si avvera il suo obiettivo primario nell’invasione ucraina – destabilizzare l’Europa.

Il giorno 5 Polonia, Finlandia, Baltici, Romania che si sentono tanto più minacciati dal successo russo in Italia, entrano in guerra contro la Russia. Il conflitto diventa pan Europeo con molti stati indecisi su che fare. Giorno, 6 in Italia in pratica c’è la guerra civile e neanche le forze dell’ordine rispondono agli ordini.

Lo scenario è impossibile? No, è probabile. E chi ci guadagna è Putin che oggi non riesce a vincere in modo decisivo la battaglia in Ucraina e tenta di aprire altri fronti per alleggerire la pressione. C’è pochissimo tempo per disinnescare questa sequenza di eventi, e qui vediamo solo tre possibilità.

La prima è che la crisi iniziata dal leader dei M5s Giuseppe Conte rientri. Conte dice in sostanza “avevo scherzato” e si chiude la vicenda, fino alla scadenza del parlamento. La seconda è che ci sia un governo Draghi 2, senza Conte e con una maggioranza diversa di parlamentari responsabili che vogliono evitare la discesa del paese nel caos. Questo governa fino alla scadenza del Parlamento.

La terza possibilità è che non si riesca a fare un governo e allora il presidente Sergio Mattarella dovrebbe assicurare due cose: che Draghi guidi l’esecutivo con certezza fino al voto, e che il prossimo esecutivo sia di solidarietà nazionale, cioè escluda le forze eversive filo putiniane che hanno lavorato per il caos in Italia.

La realizzazione delle tre opzioni è di difficoltà crescente anche perché avverrebbe in un clima avvelenato. La crisi di governo in atto è infatti all’ombra di tentativo di eversione chiaro. Ciò è confermato dal fatto che proprio su queste pagine, avevamo visto la crisi prima che scoppiasse.

Il governo russo ieri auspicava non la stabilità del Paese ma che Roma prenda le distanze dagli Usa, un segnale terroristico agli italiani, agli ucraini e al mondo delle capacità moscovite. Gli italiani forse devono capire la situazione e scegliere da che parte vogliono stare.

D’altro canto con questo che è un tentativo di golpe postmoderno, Putin ha alzato il livello dello scontro, e cambiato le regole del gioco. I margini per un compromesso in Ucraina si sono assottigliati. La posta allora diventa finire la guerra in Ucraina il prima possibile con tutti i mezzi, per evitare un allargamento del conflitto in Europa occidentale. Oppure si combatterà non solo sulle sponde del Dnepr ma su quelle del Tevere.

Infine, la Cina sta seguendo con attenzione l’evoluzione degli avvenimenti in Ucraina e in Europa, e certo un successo russo a Roma potrebbe incoraggiare i duri di Pechino, con ricadute rischiose in Asia e nel resto del mondo.

La danza russa di Conte sul ciglio dell'apocalisse

Dai fucili in Donbas alla guerra civile in Italia. Fantascienza? Forse, ma da quando Conte ha deciso di terremotare il governo Draghi in piena emergenza lo è un po’ meno. Scenari auspicabili e da scongiurare il giorno dopo l’azzardo. Il commento di Francesco Sisci

Primo via libera al bilancio della Difesa Usa, ma ci sono degli ostacoli

Approvata dalla Camera degli Stati Uniti la previsione di bilancio, 840 miliardi per il 2023. Centinaia gli emendamenti discussi e approvati, tra cui diversi che limitano la capacità degli Stati Uniti di trasferire armamenti all’estero, complicando il supporto militare anche ad alcuni Paesi partner, a partire dalla Turchia. Ora si attende la versione del Senato

Unire Tempest e F-X. I piani di Londra e Tokyo per il caccia del futuro

Cresce la partecipazione del Giappone al programma per lo sviluppo del caccia di sesta generazione Tempest, a cui partecipano Regno Unito, Svezia e Italia, con la proposta di fondere la parte britannica con il corrispettivo nipponico F-X. Per i due Stati isolani si tratterebbe di ridurre i costi, per le parti coinvolte un’opportunità per accedere ai rispettivi mercati

Prezzolini, un conservatore che si oppose al conformismo italiano

“L’anarchico conservatore” è il titolo del Tg2 Dossier, in onda sabato 16 luglio alle 23 su Rai 2 e in replica domenica alle 10.10, curato dal direttore Gennaro Sangiuliano sulla figura del fondatore de “La Voce”, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Lugano il 14 luglio del 1982

Anatomia della peggiore crisi di sistema dell'Italia

Dallo spaccato della situazione politica al limite della rottura definitiva e in crescente ebollizione emerge la radiografia dei protagonisti e dei possibili scenari che si prospettano per il Paese. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Il conto della pandemia lo paga (anche) Pechino. La crescita cinese si ferma

Dopo l’exploit del primo trimestre, tra aprile e giugno il Pil cinese è cresciuto solo dello 0,4%, registrando una frenata con pochi precedenti. L’Ufficio di statistica ammette le responsabilità della strategia zero-Covid. E ora lo spettro stagflazione si fa sempre più vicino

Binetti

Le elezioni non convengono neanche a Meloni. La versione di Binetti

“Letta potrebbe fare da mediatore e cercare di convincere Draghi ad andare incontro alle istanze del Movimento in un’operazione ad alta valenza sociale, come può essere il salario minimo. A quel punto, si potrebbe tornare a percorrere una strada comune, senza strappi ne fibrillazioni ulteriori”. La versione della senatrice dell’Udc, Paola Binetti

Cosa ci resta dopo il colpo mortale dato alla maggioranza

Grazie Conte, M5S, Grillo. L’Italia vi sarà grata per l’eternità. Letta e il Pd dovrebbero agire con coerenza e scaricare un alleato così frammentato e inaffidabile. A noi non resta che sperare nella saggezza di Mattarella e Draghi

Ucraina, aziende cinesi sanzionate. Ma l'Europa non segue gli Usa

Nei giorni scorsi, Washington aveva inserito nella lista nera cinque società del Dragone accusate di sostenere la guerra di Putin. Che cosa aspetta Bruxelles a seguire l’alleato?

Le reazioni di banche e giornali stranieri al pasticcio tricolore

Le dimissioni di Draghi viste dall’estero. Le preoccupazioni di Goldman Sachs, i rischi finanziari ipotizzati da Ubs, l’allarme di Ian Bremmer e il malcontento del New York Times per la possibile uscita di scena del “titano d’Europa”

×

Iscriviti alla newsletter