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Vedo e apprezzo il fatto che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha recuperato in questi giorni la proposta di un patto sociale per l’Italia. Ho scritto da queste colonne, più volte anche nelle ultime settimane, che alla luce della gravità della condizione socioeconomica del paese solo un tale patto potrebbe consentire di offrire una risposta alla complessità dei problemi in atto.

Cominciai a cogliere questo punto circa nove mesi fa quando all’assemblea di Confindustria il presidente Carlo Bonomi lanciò con forza l’idea di un “patto sociale per l’Italia” . In quella sede, il presidente Draghi sottoscrisse e fece propria quell’idea. Una proposta poi, come spesso avviene nel nostro Paese, disperarsi per strada anche grazie a una certa forma di opposizione del segretario nazionale della Cgil Landini a una proposta di questo genere. Recuperata invece poche settimane fa dal segretario nazionale della Cisl Luigi Sbarra in occasione del congresso nazionale.

Leggo che alcune delle componenti di questo patto sociale per l’Italia, così come riproposto dal presidente Draghi, sono la ricerca di una soluzione al problema dei bassi salari e alla questione del salario minimo e una qualche forma di taglio del cuneo fiscale, specie nell’interesse degli stessi lavoratori. Sono abituato a scrivere anche per sostenere idee e progetti che mi sembrano fondamentali nell’interesse del Paese, e anche per le suddette ragioni ho provato a recuperare e sostenere con forza in più occasioni l’esigenza di un patto sociale.

Ebbene, ora, fra l’altro, anche con intelligenza tattica, il presidente Draghi, nell’interesse del Paese, recupera e rilancia il patto sociale, pure ai fini di dare risposta ai due problemi evidenziati, che invece sono due punti cruciali contenuti nel documento con le nove richieste dell’ex premier Conte, alle quali condiziona il sostegno dei 5 stelle al governo.

Credo di poter dire che a questo punto, per un verso Mario Draghi offre una risposta complessiva ai problemi del Paese, per altro verso l’ex premier Conte può trovare una via di uscita onorevole, evidenziando che trova soddisfazione alle più fondate e rilevanti tra le richieste sue e dei 5 stelle, come la risposta alla questione dei bassi salari, del salario minimo e il taglio del cuneo fiscale. Se c’è un minimo di saggezza, senza che nessuno venga meno a questioni di principio fondamentali nell’interesse del Paese, il rischio della crisi di governo può essere evitato.

Nel patto sociale di Draghi c'è una risposta sia al Paese sia a Conte

Il premier offre una risposta complessiva ai problemi del Paese. Per altro verso l’ex presidente Conte può trovare una via di uscita onorevole, evidenziando che trova soddisfazione alle più fondate e rilevanti tra le richieste sue e dei 5 Stelle. Luigi Tivelli spiega perché

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