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Anthony Ziburis è un ex agente penitenziario e guardia del corpo nello stato della Florida, si è rivolto ad Arthur Liu, padre della pattinatrice olimpica Alyssa Liu, per chiedere i loro passaporti. Tempo dopo, l’Fbi telefonò al dissidente e attivista dell’opposizione al governo cinese, radicato in California, per avvertirlo che era stato vittima dello spionaggio di Pechino.

“Mi hanno detto che il governo cinese aveva inviato spie nella Bahia di San Francisco per prendere informazioni sul mio passaporto e quello di mia figlia – ha raccontato Liu alla Bbc -. Direi che non sono rimasto scioccato ma ho pensato, questa gente la sta prendendo sul serio”.

La missione di Ziburis era spiare e screditare i dissidenti cinesi per i servizi di intelligence di Pechino. Secondo alcuni report, tra le vittime dello spionaggio c’erano due cittadini americani, Liu e Yan Xiong, un cappellano dell’esercito americano e un candidato al Congresso coinvolto nelle proteste nella piazza Tienanmen nel 1989.

A marzo Ziburis è stato accusato dal Dipartimento di Giustizia americano di spionaggio per conto del governo cinese. Ma lui non è l’unico agente infiltrato negli Usa. Solo nel 2022 sono state individuate altre 12 persone, includendo cittadini americani che lavorano per conto di Pechino.

Zhao Lijian, portavoce del ministero di Rapporti esteri cinesi, sostiene che si tratta di una campagna di “denigrazione e diffamazione” ingiustificata da parte degli Stati Uniti contro la Cina. I rapporti dell’intelligence americana però confermano le operazioni di una gran campagna di spionaggio cinese.

John Wray, direttore dell’Fbi, sostiene che le operazioni di spionaggio cinese negli Usa sono più sfrontate che mai. Gli uffici dell’Fbi aprono un nuovo caso ogni 12 ore e hanno registrato centinaia di dissidenti che vivono negli Stati Uniti e sono sorvegliati dal governo cinese. “Gran parte sono residenti permanenti o cittadini naturalizzati, persone con importanti diritti e protezioni sotto la legge degli Usa”, ha spiegato Wray. E chi sono? Principalmente separatisti tibetani e uiguri, membri del movimento spirituale.

Falung Gong, attivisti indipendentisti di Taiwan e membri del movimento pro-democrazia in Cina. I “cinque veleni”, come sono stati definiti da Pechino. Tra i metodi di spionaggio ci sono l’hackeraggio delle mail e dei dispositivi elettronici e l’inseguimento fisico nei circoli sociali o le organizzazioni che frequentano i dissidenti.

Così lavora la squadra di spie cinesi negli Usa

La missione è spiare e screditare i dissidenti cinesi che vivono nel territorio americano e inviare i report ai servizi di intelligence del governo cinese. Le vittime sono principalmente separatisti tibetani e uiguri, membri del movimento spirituale Falung Gong, attivisti indipendentisti di Taiwan e membri del movimento pro-democrazia in Cina. I “cinque veleni”, come li ha definiti Pechino. Il reportage della Bbc

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