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Saipem e la lussemburghese Subsea7 si fondono e annunciano di aver firmato un accordo vincolante di fusione a valle della firma del memorandum avvenuta il 23 febbraio 2025. La fusione darà vita ad un leader globale nel settore energy services. Saipem7, così si chiamerà la nuova società (doppia quotazione, a Milano e a Oslo), avrà ricavi per 21 miliardi, un portafoglio ordini da 43 miliardi e genererà più di 800 milioni di free cash flow, generando sinergie per 300 milioni l’anno.

Più nel dettaglio, al perfezionamento della proposed combination, gli azionisti di Saipem e Subsea7 deterranno in misura paritetica il 50% del capitale sociale di Saipem7. I secondi, cioè i soci di Subsea7 che parteciperanno alla fusione, riceveranno 6,688 nuove azioni Saipem per ogni azione Subsea7 detenuta. Da parte sua Subsea7 distribuirà un dividendo straordinario di 450 milioni di euro ai propri azionisti immediatamente prima del perfezionamento della proposed combination. In ogni caso, nonostante la fusione, Saipem7 continuerà ad avere la sede legale in Italia e l’headquarter a Milano e, come detto, le sue azioni saranno quotate sia sulla borsa di Milano sia su quella di Oslo.

E la governance? L’amministratore delegato di Saipem7 sarà designato dai soci Eni e Cdp Equity, mentre il presidente verrà indicato dall’azionista Siem Industries. E dunque, al perfezionamento dell’intera operazione, Kristian Siem sarà nominato presidente di Saipem7 e Alessandro Puliti ceo. Inoltre, lo stesso Puliti e John Evans saranno nominati rispettivamente presidente e amministratore delegato della società che gestirà il business Offshore Engineering & Construction di Saipem7. Tale società, che sarà denominata Subsea7, opererà con il marchio “Subsea7, a Saipem7 Company”, e comprenderà tutte le attività di Subsea7 e le attività Asset Based Services di Saipem (incluse le attività Offshore Wind).

Nasce, dunque, un campione mondiale dell’ingegneria al servizio dell’energia, battente anche bandiera italiana. Da Eni non ha tardato ad arrivare tutta la soddisfazione per un’operazione ben architettata. “Desideriamo esprimere”, ha spiegato un portavoce del Cane a sei zampe, “grande soddisfazione per questo ulteriore importante passo verso la creazione di un leader globale nell’ingegneria e nelle costruzioni, a livelli di eccellenza industriale e tecnologica e confermiamo il nostro pieno supporto all’operazione”.

“Siamo più che convinti della validità dell’operazione con Subsea7 che porterà grande valore ai soci di entrambe le società. La firma di oggi è uno dei passi che dovevano essere compiuti dopo la firma del Mou per arrivare alla chiusura operazione Ce ne sono altri da fare come ad esempio ottenere il via libera dalle autorità competenti e delle assemblee dei soci”, ha infine spiegato ceo di Saipem, Alessandro Puliti, nel corso della conference call con i giornalisti in merito alla firma dell’accordo per la fusione con Subsea7. “Prevediamo che questo percorso avrà una durata di circa un anno e quindi pensiamo che è ragionevole aspettarsi il closing nella seconda metà del 2026, ha aggiunto. Entrando nel merito del processo autorizzativo, il ceo ha spiegato che l’ottenimento del via libera da parte delle autorità antitrust è uno degli step autorizzativi più importanti che deve essere ottenuto per arrivare a closing. Stiamo lavorando attivamente”.

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