Skip to main content

Lo aveva fatto capire due giorni fa, con una missiva inviata all’Ansa. Luigi Gubitosi, fino a poche ore fa ceo di Tim, ha rimesso le deleghe al consiglio di amministrazione, riunitosi nel pomeriggio poco dopo le 15, per fare il punto sulla gestione della società e sui conti non proprio esaltanti del gruppo telefonico. La riunione era stata convocata in via straordinaria la scorsa settimana su pressing dei soci francesi di Vivendi, azionisti al 23,7% della compagnia, innervositi dal cattivo andamento del titolo in Borsa e dai margini risicati.

Poi è arrivata l’offerta di Kkr, 50 centesimi ad azione (ma in odore di rilancio a 80-90 centesimi) per rilevare il 100% dell’ex monopolista, che ha sparigliato le carte e aumentato sensibilmente la pressione su Gubitosi e sulla stessa Vivendi, che per il momento si è limitata a respingere al mittente l’offerta del fondo americano. E alla fine il manager ex Rai e Alitalia, ha messo in pratica quel passo indietro paventato a ridosso del board, anche e non solo per fluidificare l’operazione con Kkr. Vivendi dunque la spunta, almeno per ora: i francesi da tempo chiedevano un cambio al vertice a causa dei risultati, della revisione al ribasso della guidance 2021 e l’annuncio di un nuovo piano di riorganizzazione.

Ambienti vicini a Tim raccontano di una riunione, poco meno di cinque ore, serena e tranquilla. E adesso? Le deleghe di Gubitosi verranno temporaneamente conferite al presidente Salvatore Rossi, mentre  Pietro Labriola, attuale ceo di Tim Brasil,  assume l’incarico di direttore generale. Labriola, forte dei risultati ottenuti in Brasile, secondo diverse fonti, è apprezzato in maniera trasversale. Gubitosi rimarrebbe in cda come consigliere. Resta sul tavolo l’offerta di Kkr, pronto ad allearsi con un altro peso massimo del private equity, Cvc. In quel caso, Vivendi si ritroverebbe davanti a una corazzata difficilmente affondabile.

Ma non tutto il mercato sembra apprezzare un possibile ingresso di Kkr nell’ex Telecom (per la società della rete, sempre che si faccia, sarà un’altra partita, con una governance verosimilmente pubblica). In una nota l’agenzia di rating Fitch ha fatto sapere che “la potenziale acquisizione di Tim da parte di Kkr, qualora portata avanti aumentando la leva finanziaria della società, potrebbe avere conseguenze negative sul rating del gruppo che attualmente è di BB+ con outlook stabile. Sulla base di recenti esempi di operazioni simili nel settore delle telecomunicazioni le strutture di finanziamento tendono ad avere una significativa componente di debito (l’esposizione di Tim è poco al di sotto dei 18 miliardi, ndr) che aumenta la leva finanziaria a livelli coerenti con i rating nella categoria B. Nel caso l’operazione andasse avanti – prosegue il comunicato – rivaluteremmo il rating di Tim con probabili implicazioni negative”.

Ma Tim accelera su Kkr,  avviando “tempestivamente e svolgendo, con il supporto degli advisor che all’uopo provvederà ad incaricare, tutte le attività istruttorie propedeutiche all’analisi del contenuto della manifestazione non vincolante”.

 

Tim, il passo indietro di Gubitosi. Ora avanti su Kkr

Al termine del board straordinario ma senza strappi il manager ex Rai e Alitalia rimette le deleghe al presidente Salvatore Rossi. Pietro Labriola, ceo di Tim Brasil, nominato direttore generale. Ora si punta a chiudere con Kkr, tra le remore di Vivendi e i dubbi di Fitch

Colpo di Stato in Ucraina? L'annuncio di Zelensky e le tensioni con Mosca

Il presidente Zelensky dichiara di aver ricevuto informazioni sull’organizzazione di un colpo di Stato. La vicenda è in linea con quanto si dice da settimane: nel Donbas si potrebbe riaccendere il conflitto con lo zampino russo

La gara che divide Airbus e Leonardo

Tra i programmi più rilevanti alimentati dalle ambizioni della Global Britain c’è il “New medium helicopter”, con un valore previsto di circa un miliardo di sterline e la promessa di aprire grandi opportunità sui mercati internazionali. Si fronteggiano Leonardo e il gruppo franco-tedesco Airbus, che non ha evitato dichiarazioni pungenti. Il racconto del Telegraph

L'Antitrust non molla le Big Tech Usa. Cosa c'è dietro la maxi multa a Google e Apple

Si tratta del massimo della pena. Alle due aziende vengono contestate la mancanza di informazioni necessarie a rendere consapevole l’utente e l’uso dei dati per fini commerciali. Ancora una volta, sono le società tech Usa a finire nel mirino europeo

Il futuro in Salute. L’evento di Formiche e Healthcare policy

Dalla necessità di potenziare gli investimenti in R&S alla riorganizzazione e ottimizzazione degli strumenti che abilitano l’accesso all’innovazione, un confronto tra istituzioni ed esperti per approfondire le principali sfide che il Sistema Sanitario Nazionale è chiamato ad affrontare

Trattati bilaterali per rilanciare l’Ue? Solo ad una condizione. Nones (Iai) spiega quale

Intervista a Michele Nones, vice presidente dello Iai, sulla cooperazione tra Italia e Francia, sulle novità che riguardano la Difesa e sull’effetto che il nuovo trattato avrà nelle dinamiche europee. Il prossimo passo? Un accordo simile con la Germania

 

Migranti e pesca. Perché la tensione può convenire a Macron e Johnson

Ribolle il Canale della Manica. Scontro diplomatico tra Londra e Parigi sulle responsabilità degli sbarchi e sciopero dei marittimi francesi. Screzi (anche) a uso interno

lampo 21

Lampo 21. L'esercitazione interforze della Difesa italiana

Simulazione di scenari per l’evacuazione di connazionali da un’area considerata di crisi. Questo l’obiettivo di “Lampo ‘21”, l’esercitazione interforze che ha permesso di addestrare i comandi e le forze italiane su missioni specifiche, testando così le capacità di pianificazione e condotta di un’operazione complessa. I dettagli…

Calcolo quantistico, otto aziende cinesi finiscono nella lista nera Usa

Calcolo quantistico, otto aziende cinesi nella lista nera Usa

Le nuove sanzioni del Dipartimento di commercio statunitense rendono molto più difficile l’accesso dell’esercito cinese a tecnologie avanzate. Così gli Usa si muovono per difendere il loro vantaggio nel campo dell’informatica quantistica (e non solo)

Sul Trattato l'ombra dell'altro Quirinale. Parla Marc Lazar

Intervista al politologo della Luiss: Macron è il più filoitaliano dei presidenti francesi, come lui solo Mitterand. Il Trattato ha un’ambizione europea, ma sull’intesa si staglia l’ombra dell’altra partita del Quirinale. Con Le Pen e Meloni alle politiche, addio accordo

×

Iscriviti alla newsletter