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Israele, ancora una volta all’avanguardia nella lotta contro il Covid-19, ha deciso di dare il via alla quarta dose del vaccino. Dopo un inizio prudenziale, in cui gli esperti sanitari hanno consigliato l’ulteriore inoculazione soltanto ai pazienti immunodepressi, le persone più fragili e il personale sanitario, ora il Comitato consultivo del ministero della Sanità israeliano ha detto al governo di allargare la quarta dose alla platea della popolazione over 18 che si trovi a cinque mesi dalla terza dose.

La scelta si basa sui primi dati di diverse ricerche, secondo cui la quarta dose offre una tripla protezione contro malattia grave e doppia contro l’infezione nel caso di variante Omicron.

Tuttavia, pochi giorni fa, una ricerca avviata dall’Ospedale Sheba di Tel Aviv ha evidenziato che, sebbene la quarta dose aumenti il livello degli anticorpi nel sangue, potrebbe non proteggere abbastanza contro Omicron. La decisione finale però è nelle mani del direttore generale del ministero della Sanità di Israele, Nachman Ash, che deve ancora pronunciarsi sul caso.

Non tutti però condividono la strategia di Israele. Come l’Agenzia europea per i medicinali, gli esperti del Comitato francese sulla strategia vaccinale (Cosv) sostengono che una quarta dose del vaccino anti-Covid non è utile per la protezione degli anziani. Da un lato, perché non apporterebbe benefici significativi a chi la riceve, e dall’altro perché rischia di indurre la popolazione al disimpegno.

Secondo quanto si legge in un documento consegnato al ministro della Salute nei giorni scorsi, e diffuso dal quotidiano Le Monde, la raccomandazione degli esperti è provvisoria e potrebbe cambiare in funzione dei risultati delle ricerche in corso. “Con l’eccezione delle persone gravemente immunodepresse – si legge nel documento -, per le quali una quarta dose è già stata raccomandata sistematicamente”, gli esperti francesi non considerano che la quarta dose aiuti le persone anziane o con altre patologie. L’inoculazione di tanti vaccini, con la stessa formulazione, potrebbe indebolire il sistema immunitario senza essere efficace contro il virus.

In Cile, Ungheria, Danimarca e Spagna si sta invece valutando l’applicazione della quarta dose. I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti hanno invitato alla maggioranza degli adulti a ricevere tre vaccini ARNm, due dosi primarie e una di rinforzo, e adesso consigliano una quarta dose di rinforzo per le persone con il sistema immunitario indebolito.

“Se guardiamo alla vaccinazione della popolazione adulta, credo che in Europa siamo molto avanti. E la stessa cosa la possiamo dire per le dosi booster – ha dichiarato Maros Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea -. Se parliamo di quarta dose attendiamo una consulenza scientifica aggiuntiva. Le imprese farmaceutiche stanno sviluppando vaccini specializzati nei confronti delle nuove varianti e vedremo che risposte potrà darci la scienza nei confronti di queste questioni. Dobbiamo concentrarci sulla disinformazione perché’ ci sono molte differenze nei livelli di vaccinazione tra i Paesi Ue”.

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