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Il nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare è il generale Luca Goretti, che subentra al posto del generale Alberto Rosso. Lo ha deciso oggi il Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi, che ha accolto la proposta del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. La scelta è caduta sull’attuale sottocapo di Stato maggiore, una decisione che sottolinea la fiducia dimostrata dall’esecutivo allo staff finora alla guida dell’Arma azzurra. Il generale Goretti raggiunge il vertice della Forza armata in un momento particolare, tra modernizzazione dello strumento aereo e l’allargamento delle funzioni della Difesa ai nuovi domini operativi, spazio in primis, il tutto in un contesto internazionale sempre più volatile e incerto.

CURRICULUM

Romano, classe 1962, pilota militare di caccia indirizzato alla linea Tornado, il generale Goretti ricopre dal 2019 l’incarico di sottocapo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. Ha al suo attivo circa 2900 ore di volo, di cui più di duemila sul Tornado, ed è abilitato i velivoli SF-260, T37, T38, G91T, PA200, AMX-T, AMX, NH500. Prima di assumere l’attuale incarico è stato, dal 2015 addetto per la Difesa e la Cooperazione per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia a Washington.

PROFILO PROGRAMMATICO

Esperto organizzatore e pianificatore, il generale di squadra aerea Goretti è stato Chief of air movement della missione Nato Kfor nel 2000 a cui ha seguito il comando del 32° Stormo. Nel 2005 assume la direzione del Primo ufficio “Trasformazione e pianificazione generale” dello Stato maggiore dell’Aeronautica dove è stato parte attiva nel processo di revisione strutturale della Forza armata e del nuovo modello di Difesa. Nel 2008 diventa vice capo dell’Ufficio generale pianificazione, programmazione e bilancio dello Stato maggiore della Difesa, e nel 2010 assume l’incarico di vice capo di gabinetto del ministro della Difesa.

SPAZIO E CYBER

Il compito che aspetta il nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica sarà quello di “responsabile dell’organizzazione e dell’approntamento della Forza Armata”, nonché delle attività relative all’impiego e al governo del personale, all’addestramento e alla logistica dell’Arma azzurra. Un compito che dovrà fare i conti con i radicali cambiamenti strutturali che stanno investendo il settore della Difesa e l’aeronautica in particolare. Importante per l’Aeronautica l’impegno nei nuovi domini operativi cyber e spazio, che hanno visto l’introduzione di due comandi specifici, il Cor e il Cos. Lo spazio in particolare sarà la sfida del futuro della forza aerea, data dalla sua tradizionale vocazione verso l’ambiente extra-atmosferico. Come affermato dall’ormai ex capo di Stato maggiore dell’Am, Rosso, in occasione della presentazione del calendario aeronautico 2022: “se agli inizi del secolo scorso si parlava dell’avvento di un mezzo nuovo, oggi siamo precursori di nuovi modi di volare: andiamo verso lo spazio, verso il volo suborbitale e ipersonico, andiamo verso il mondo cibernetico”.

VERSO IL CENTENARIO

Le forze aeree dovranno anche fare i conti con le trasformazioni impresse dal Concetto strategico rilasciato a novembre dello scorso anno dall’allora capo di Stato maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. L’obiettivo del programma è quello di adeguare l’architettura organizzativa della Difesa secondo un modello che abbracci definitivamente la logica del multi-dominio, superamento del concetto interforze fino ad adesso in vigore. Un balzo in avanti che coincide con l’avvicinarsi, nel 2023, del centenario dalla fondazione dell’Arma azzurra. Un momento importante per l’intera Forza armata che sarà compito del nuovo capo di Stato maggiore valorizzare e celebrare.

LO STRUMENTO AEREO

La trasformazione dello strumento aereo avviene in un momento di particolare incertezza dello scacchiere internazionale, reso ancora più instabile dagli effetti della pandemia da Covid-19 e dalla fine dell’impegno occidentale in Afghanistan. Proprio in occasione del ritiro dal Paese asiatico, l’Aeronautica ha dimostrato tutte le sue capacità e professionalità mettendo a disposizione del Covi i velivoli e gli assetti per il ponte aereo dell’operazione Aquila Omnia. Grazie agli aerei italiani, la missione è riuscita a riportare a casa il personale nazionale impegnato a Kabul, oltre a cinquemila afghani in pericolo di ritorsioni da parte dei talebani. Molti gli impegni che attenderanno in futuro la nostra aviazione, a partire da quell’area di interesse nazionale del “Mediterraneo allargato”, fino alle operazioni di Air policing della Nato lungo tutto il fianco est dell’Alleanza.

LE ALTRE NOMINE

Con la nomina di Luca Goretti proseguono gli avvicendamenti ai vertici delle Forze armate. Sempre nella giornata di oggi il Consiglio dei ministri ha scelto l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone come capo di Stato maggiore della Difesa, confermando la tradizionale alternanza tra Forze armate alla posizione apicale dello strumento militare, a cui succede l’ammiraglio Enrico Credendino alla guida delle forze navali italiane. La settimana scorsa, inoltre, il generale Luciano Portolano è succeduto a Niccolò Falsaperna alla guida del Segretariato generale della Difesa/Direzione nazionale armamenti. Questo lascia aperta la direzione del Comando di vertice interforze (Covi) di cui ancora si attende la nomina. Il percorso è stato uguale per tutti. Le proposte del ministro della Difesa arrivano al vaglio del Consiglio dei ministri che le valuta e procede ad assegnare gli incarichi con tempi idonei a garantire un ordinato passaggio di consegne.

(Foto dell’Aeronautica militare)

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