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Alla fine, Idv resterà italiana. Con un’operazione da 1,7 miliardi di euro, Leonardo ha finalizzato l’accordo di acquisizione del segmento veicoli militari di Iveco. L’operazione sarà finalizzata nel corso del primo trimestre del 2026, previa autorizzazione delle autorità competenti, e comporterà il passaggio integrale dell’azienda sotto il controllo di Leonardo. 

L’offerta del gruppo guidato da Roberto Cingolani ha definitivamente sancito la permanenza in Italia di Idv, la quale era corteggiata anche da altri gruppi (tra cui la franco-tedesca Knds, la spagnola Indra e la ceca Csg). Alla fine, e senza necessità di passare per l’apposizione del Golden Power da parte del governo, la mossa di Monte Grappa ha chiuso la partita.

“La difesa terrestre europea è un settore destinato a una forte espansione nei prossimi anni”, ha dichiarato Cingolani, sottolineando come l’acquisizione si inserisca pienamente nella traiettoria tracciata dal piano industriale. L’integrazione tra le piattaforme di Idv – dai blindati leggeri ai veicoli corazzati pesanti – e le suite elettroniche e sensoristiche di Leonardo ha tutte le carte in regola per creare un’offerta end-to-end nel settore delle capacità terrestri interamente made in Italy.

Idv, che ha sede a Bolzano, impiega circa 2.000 persone, opera con cinque stabilimenti produttivi tra Europa e Sud America e ha registrato nel 2024 ricavi per oltre 1,1 miliardi di euro. Tra i prodotti più noti e apprezzati all’estero, il cacciacarri Centauro I e II, ritenuto tra i migliori veicoli della sua categoria al mondo.

Non sfugge, da ultimo, il riferimento alla tedesca Rheinmetall, già partner di Leonardo nel comparto terrestre tramite la joint venture Leonardo-Rheinmetall Military Vehicles (Lrmv). I due gruppi, si apprende, valuteranno insieme come valorizzare ulteriormente il segmento dei veicoli pesanti. 

Idv resterà italiana. Finalizzato l’acquisto da parte di Leonardo per 1,7 miliardi

Leonardo ha messo a segno un’operazione da 1,7 miliardi per acquisire Iveco Defence Vehicles, mantenendo così il controllo italiano su un player strategico nel segmento terrestre. L’operazione, che renderà il gruppo un attore a 360 gradi nel settore della difesa terrestre, potrebbe essere solo il primo passo verso un’espansione delle capacità produttive che non esclude un più ampio coordinamento con Rheinmetall

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