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Il nocciolo del primo vertice Ue-Asia centrale in Uzbekistan si chiama acceleratore: è l’impegno dei partecipanti a fare in fretta per un impianto di relazioni per il futuro ma anche per il brevissimo periodo, come dimostra la decisione della Banca europea per gli investimenti di voler aprire un ufficio regionale a Tashkent. Il vertice si è svolto proprio mentre il Kazakistan annuncia la scoperta di un grande deposito di terre rare. Sarà l’occasione per chiedere investimenti, maggiore cooperazione e quindi una più costante presenza anche politica dell’Ue in una regione dall’alto valore strategico.

Gli obiettivi del partenariato

I leader del Kazakistan, della Repubblica del Kirghizistan, del Tagikistan, del Turkmenistan, dell’Uzbekistan e dell’Unione europea hanno raggiunto un decalogo di obiettivi su cui incardinare le future iniziative, partendo da una premessa: l’impegno di tutti per una cooperazione più profonda in un panorama geopolitico globale e regionale in evoluzione. Quindi tra l’Unione europea e l’Asia centrale nasce un nuovo partenariato strategico per raccogliere il lavoro fatto negli ultimi anni per rafforzare il dialogo e la cooperazione dal 2019 ad oggi e immaginando al contempo un cronoprogramma di azioni future.

I partner hanno sottolineato che la tabella di marcia congiunta per l’approfondimento dei legami tra l’Ue e l’Asia centrale adottata il 23 ottobre 2023 a Lussemburgo è stata utile per rendere operativa la strategia. Hanno riconosciuto il ruolo delle riunioni regionali di alto livello Ue-Asia centrale dei Capi di Stato dell’Asia centrale e del presidente del Consiglio europeo, tenutesi ad Astana nel 2022 e a Cholpon-Ata nel 2023, e della riunione ministeriale Ue-Asia centrale ad Ashgabat il 27 marzo 2025 e, come emerge dalla dichiarazione finale, hanno accolto con favore i progressi compiuti e sottolineato l’importanza di mantenerne lo slancio.

I primi passi

Come dunque mettere in piedi una relazione che sia stabile, duratura e strategica? In primis con una presenza sul territorio: lo ha deciso la Banca europea per gli investimenti che aprirà una sede, dopo l’accordo firmato alla presenza del presidente dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a Samarcanda. Uno strumento che servirà per ampliare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e migliorare volume degli investimenti in Uzbekistan e in Asia centrale.

“Le relazioni tra l’Asia centrale e l’Europa, che hanno profonde radici storiche, si stanno sviluppando e rafforzando”, ha osservato presidente dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, aprendo il vertice alla presenza del presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, dei presidenti del Kazakhstan, Kassym-Jomart; del Kirghizistan, Sadyr Japarov; del Tagikistan, Emomali Rahmon, e del Turkmenistan, Serdar Berdimuhamedov, oltre che dei dirigenti di Bers e Bei.

Una nuova fase geopolitica

“L’Asia centrale e l’Europa oggi hanno concordato di entrare in una nuova partnership strategica. E la sicurezza climatica e la protezione della natura avranno un posto centrale in questa partnership. Innanzitutto, l’Europa vuole lavorare al vostro fianco nell’adattamento a un clima che cambia”. Queste le parole di von der Leyen, con un riferimento preciso alla relazione tra clima a il programma di investimenti Global Gateway. Il tema degli strumenti connessi alle intenzioni politiche sarà decisivo affinché la nuova relazione tra le due aree proceda spedita e con piglio risolutivo, sia in chiave interna che esterna (vedi Bri).

Da Samarcanda un nuovo patto tra Ue e Asia centrale

Come mettere in piedi una relazione che sia stabile, duratura e strategica? In primis con una presenza sul territorio: lo ha deciso la Banca europea per gli investimenti che aprirà una sede, dopo l’accordo firmato alla presenza del presidente dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e del presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a Samarcanda. Uno strumento che servirà per ampliare la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e migliorare volume degli investimenti in Uzbekistan e in Asia centrale

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