Alla cerimonia di premiazione del XXV Premio Internazionale Fair Play Menarini hanno sfilato le stelle del panorama sportivo italiano ed internazionale
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Giorgetti ha ragione, serve un’alleanza tra governi, imprese e forze morali
Il richiamo del ministro Giorgetti sembra suggerire alla politica italiana una vera e propria rivoluzione: spostare l’asse d’interesse dalle politiche di ridistribuzione della ricchezza a quelle atte alla sua creazione, trasformare il ministero dello Sviluppo economico in un supporter della nuova imprenditoria, rimodulare gli incentivi a favore delle imprese che si mostrano più sensibili alle sorti del Paese. Gli imprenditori sono pronti a dare una mano. L’intervento di Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti)
La neutralità carbonica non sarà un pranzo di gala. Il commento del prof. Zollino
Conseguire in Italia la neutralità carbonica con le tecnologie oggi in uso sarebbe estremamente impattante. Ce ne servono di nuove, di cui dobbiamo promuovere lo sviluppo e la crescita. Se non sarà un pranzo di gala, che almeno la neutralità carbonica assomigli a un decoroso banchetto, e soprattutto che a noi non tocchi solo di pagare il conto! Il commento di Giuseppe Zollino, professore di Tecnica ed economia dell’energia e Impianti nucleari a fissione e fusione presso l’Università di Padova, pubblicato sul numero di luglio della rivista Formiche
Senza il nucleare i conti dell'idrogeno non tornano. Tabarelli spiega perché
Senza nucleare non ce la possiamo fare a ridurre le emissioni di CO2 nei prossimi anni, figuriamoci azzerarle. Per noi italiani, usciti nel lontano 1987 dal nucleare dopo l’incidente di Chernobyl, vale notare che la Germania ci ha messo molto più tempo prima di uscire da questa tecnologia, mentre la Francia, nella migliore delle ipotesi, comincerà a ridurre la sua produzione nucleare verso il 50% del totale ben oltre il 2035. L’analisi uscita sul numero di luglio della rivista Formiche a cura di Davide Tabarelli
Green pass all'università? La partenza è un gran pasticcio. Il caso Roma Tre
Docenti che devono controllare il green pass ma che non sono a loro volta controllati, aule piene di persone che non hanno mostrato la certificazione (l’obbligo c’è solo per chi sostiene l’esame, ma le sessioni sono pubbliche e chiunque può accedere). Nessuna verifica per chi va in biblioteca o negli uffici. La ripresa delle attività universitarie tra difficoltà e incertezze
Difesa europea, non facciamoci illusioni. Scrive il gen. Tricarico
Più che da fantomatici quanto irrealistici eserciti europei bisognerebbe partire dalla definizione di una dottrina di impiego della forza, senza la quale non sarebbe possibile dare forma allo strumento relativo. Altrimenti si resta su dichiarazioni di intenti tanto vacue quanto ormai irritanti. Il commento del generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare
Non solo cash. Il piano di Xi per prendersi l'Africa
Con la formazione del Quad, la Cina inizia a sentirsi sotto pressione nell’area dell’Indo-Pacifico. Per questo sta iniziando ad aumentare le proprie attività in Africa, specialmente nell’Est. Non solo cash, ma anche tecnologia e cooperazione militare. L’analisi di Vas Shenoy
Election day in Marocco. Covid, economia e tensioni regionali
Nonostante la pandemia, il Marocco si prepara alle elezioni legislative. Occasione per fare una panoramica del Paese: la forza degli investimenti, il rapporto con Stati Uniti e Israele, il successo della campagna vaccinale, la maggiore partecipazione femminile, i problemi con l’Algeria
Pakistan e non solo. Chi ride (e chi piange) nel risiko afgano
Conversazione con Ahmad Rafat, giornalista esperto di Medio Oriente e già vicedirettore di Adnkronos International. Il Pakistan ha ormai le chiavi dell’Afghanistan, e all’Iran non piace neanche un po’. Gli Usa puntano sul Qatar e hanno inviato un messaggio ai sauditi. Panshir? Non riusciranno a piegarlo
Libia, cosa c’è dietro alla liberazione di Saadi Gheddafi
La liberazione del figlio di Gheddafi è conseguenza di un accordo politico già scritto, parte del percorso di riconciliazione e stabilizzazione in corso. L’analisi di Daniele Ruvinetti